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Per Fede i nemici dell’informazione sono i giornalisti. Saranno d’accordo al Festival internazionale di Perugia?
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di OSSERVATORIO TG DI ARTICOLO 21

Per Fede i nemici dell’informazione sono i giornalisti. Saranno d’accordo al Festival internazionale di Perugia?

I TITOLI DEL 20 APRILE 2010 - La tragedia di Ventotene, la nuova corrente politica all’interno del Pdl lanciata da Fini ed il cambio al vertice della Fiat, sono i tre principali titoli che troviamo in tutti i telegiornali di oggi. Ma è un’altra la notizia su cui ci soffermeremo in questo osservatorio. Il prossimo 28 aprile  inizierà nella commissione parlamentare preposta la discussione sul decreto legge per regolamentare le intercettazioni. Proprio per quel giorno la Federazione Nazionale della Stampa ha organizzato una manifestazione per protestare contro i provvedimenti previsti dal documento nei confronti dei giornalisti, in caso di pubblicazioni non autorizzate.

Della notizia si sono occupati con ampi servizi, dobbiamo sottolineare molto  equilibrati, tutti i telegiornali. Ad eccezione del Tg4, dove Emilio Fede ha continuato, con un vero e proprio sproloquio, la sua crociata contro le intercettazioni e contro quella che lui definisce la Casta degli intoccabili, cioè i giornalisti, sottolineando che il provvedimento del governo non mette alcun bavaglio alla stampa. Dunque i problemi dell’informazione nei servizi dei telegiornali e lo stesso argomento sarà oggetto del commento di oggi, con l’intervista ad Arianna Ciccone,  organizzatrice del festival internazionale del giornalismo di Perugia che inizierà domani proprio nel capoluogo umbro.

E c’è una notizia che oggi non ha trovato posto in nessun telegiornale. Ed è la vicenda legata ai lavoratori dell’Eutelia. Ricordate? E’ quella azienda informatica i cui dipendenti presidiarono per mesi, a difesa del proprio posto di lavoro, gli uffici della società. Ebbene il tribunale fallimentare di Roma ha accolto la richiesta di commissariamento dell’azienda con grande soddisfazione degli stessi lavoratori. Proprio sull’argomento oggi pomeriggio il portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti si chiedeva: “Ce la farà a darne notizia il Tg della rete ammiraglia?” Rispondiamo noi. No, no ce l’ha fatta. Per il Tg1 i problemi del mondo del lavoro ancora una volta restano fuori scaletta.

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  • Il Commento:  Arianna Ciccone, ideatrice del Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia
    (intervista di Alberto Baldazzi)

    Arianna Ciccone, a Perugia c’è un festival internazionale di giornalismo. Ecco, in questo quadrante globale, come appare la comunicazione e l’informazione in Italia?
    Diciamo che non è proprio entusiasmante, però ci sono molti segnali positivi. E’ ovvio che assistiamo in America, per esempio, a un dibattito enorme sul futuro del giornalismo e vediamo già i frutti di questo dibattito. In Italia adesso già stiamo accennando ad affrontarlo. Certo ci sono delle bellissime novità, come quella del Post di Luca Sofri e altre che saranno annunciate qui durante il festival da Luca De Biase, quindi è una cosa che ci conforta.

    Tu sei stata tra le protagoniste di una campagna per la moralizzazione dell’informazione dal punto di vista deontologico: la vicenda Minzolini. Come giudichi questo aspetto e in generale la serietà o meno dei tg, elemento decisivo della comunicazione in questo paese? Come li valuti?
    Intanto tengo a precisare che la mia iniziativa rispetto alla deontologia professionale riguardante il Tg1 non era Minzolini, ma era una notizia data dal Tg1 riguardante l’avvocato Mills in cui si parlava di assoluzione, quando in realtà era prescrizione. Quindi l’iniziativa nasce dalla richiesta, penso più che legittima, di fare informazione corretta. Per quanto riguarda la Rai,  i tg dell’informazione pubblica secondo me risentono moltissimo dell’influenza dei partiti. Quindi credo che sia assolutamente necessario aprire un dibattito pubblico serio, vero, trasparente, onesto con i cittadini perché le nomine partitiche dei giornalisti all’interno dei tg della Rai è una storia che deve finire.

    Cosa ti aspetti da questa grande fatica, ma anche grande emozione dell’ulteriore edizione del Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia? 
    Guarda quello che mi aspettavo già si è materializzato in questa prima giornata di welcome session, dove noi abbiamo accolto tutti i volontari che arrivano da tutto il mondo. Sono circa 250  provengono veramente da tutto il mondo. Sono aspiranti giornalisti, qualcuno già lo è, bloggers, freelancers. Il coinvolgimento dei giovani delle nuove generazioni su una tematica così importante come quella dell’informazione, che è alla base di qualsiasi democrazia, è un successo già decretato per il Festival, e questo è troppo bello. Noi facevamo notare oggi nell’incontro con i volontari le circa mille richieste per fare i volontari qui a Perugia. E la cosa incredibile che ci siamo detti è che non si tratta di un concerto rock,  né tantomeno di una partita di calcio. Non è rock, è giornalismo, eppure c’è una passione che è di massa.


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