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Gli operai vogliono fermare il Giro d'Italia a Terni. I media facciano il loro "giro" anche nella crisi
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di Giorgio Santelli

Gli operai vogliono fermare il Giro d'Italia a Terni. I media facciano il loro "giro" anche nella crisi Luca Levantesi è il rappresentante dei lavoratori della Basell – Lyondell di Terni, azienda capofila del Polo Chimico Ternano. Domenica il giro d’Italia alle 15,30 transiterà davanti alla loro fabbrica. “Lo fermeremo, per protestare contro la crisi del Polo Chimico di Terni che, se non verrà superata, porterà alla perdita di 1500 posti di lavoro fra diretto e indotto. Effetto domino anche per le sedi di Ferrara e Brindisi. 1500 famiglie senza più lavoro aTerni e tremila in tutta Italia”.

I lavoratori stanno realizzando striscioni, sono pronti alla mobilitazione per raccogliere quella visibilità che non hanno sui media. Terni può essere messa in ginocchio dalla chiusura dello stabilimento. La multinazionale americana vuole chiudere, la trattativa con il Governo è difficile e se non se ne parla i lavoratori paventano una chiusura silenziosa, senza colpo ferire. “Abbiamo avvisato Questura e Prefettura, stiamo cercando i giornalisti sportivi per avvisare della nostra protesta. Il giro d’Italia è importante e noi vogliamo cogliere quest’occasione per dare visibilità al problema del lavoro che non c’è più”.

“Il tema del lavoro è uno dei temi cancellati – afferma il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti che ha incontrato i lavoratori che nei giorni scorsi hanno manifestato a Montecitorio – e proprio in questi giorni, in Umbria, nella settimana dedicata alla Perugia – Assisi, si propone l’iniziativa “m’illumino di più” per dare visibilità ai temi nascosti: la pace, la libertà d’informazione, i conflitti e anche il lavoro, quello precario e quello che si sta perdendo. I media salvino il Giro d’Italia e il Giro d’Italia di questa edizione si differenzi anche per questo motivo. Un giro di un’Italia difficile, alle prese con la crisi, con i licenziamenti, con i lavoratori sui tetti, sulle gru e nelle isole. Il nostro appello è per tutte le redazioni: parlino della crisi, seguano il Giro e vadano a trovare le aziende in crisi, a partire dal Polo chimico di Terni”.

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