E se la finissimo  - giornalisti, critici televisivi, politici, direttori e presidenti e chiunque a destra e a sinistra venga interpellato sulla televisione - di riferirci ai â??famigeratiâ?? dati dâ??ascolto, per convalidare giudizi ed opinioni su programmi e protagonisti del piccolo schermo?
Eâ?? veramente incredibile che ancora oggi - dopo quanto è stato accertato perfino in sede istituzionale sulla inaffidabilità del sistema Auditel - persone autorevoli e competenti, e spesso responsabili ai massimi livelli della programmazione televisiva, continuino a riferirsi - con ostinazione che pare rasentare lâ??idiozia o celare malafede - a numeri convenzionali, quali sono gli ascolti certificati dallâ??Auditel, beandosi di record che altro non sono che la somma approssimativa di semplici contatti di 31 secondi, registrati sui televisori di misteriose famiglie campione, capaci di scelte assolutamente demenziali come appassionarsi davanti a segnali orari, a cartelli di scuse per interruzione di trasmissioni o a schermi vuoti, o decretare il successo di programmi che perfino i parenti degli sfortunati protagonisti - catapultati in scenari esotici dalle acque maleodoranti  - stentano a seguire per settimane. Le stesse famiglie campione che per riscattarsi premiano allâ??occasione il ritorno degli esuli non dallâ??isola ma dal confino politico, plaudono il ritorno della sinistra sui palcoscenici, ma non dimenticano che siamo un Paese cattolico che apprezza le Sacre scritture ridotte in pollici.
Allora quante verità e quante fandonie si possono dedurre dai dati Auditel? Dovâ??è lâ??Italia dei cittadini? Perfino il prof. Aldo Grasso, noto critico televisivo estimatore dellâ??Auditel, ha dedotto che il pubblico della Tv non corrisponde alla popolazione italiana, come a dire che chi accende lo schermo è un â??italiotaâ??. Allora non sarà il caso di lasciare gli â??italiotiâ?? allâ??Auditel e dotare il Paese di un sistema composito di più rilevamenti tv, quantitativi e qualitativi, atti a registrare anche attese e gradimento del pubblico.
Per questo aspettiamo quanto prima una decisione risolutiva di riforma dellâ??Auditel â?? annunciata pubblicamente dal presidente dellâ??Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò per i primi mesi del 2006 - dopo 8 anni di latitanza di questa istituzione chiamata per legge (249/â??97) a curare in proprio il rilevamento degli ascolti televisivi e a vigilare sulla correttezza dei rilevamenti operati da soggetti terzi. E speriamo che il nuovo presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi, Paolo Gentiloni - come già annunciato - ponga tutta la necessaria attenzione ad una questione tanto rilevante per la vita democratica dellâ??intero Paese. 

*Autrice de â??La Favola dellâ??Auditel â?? Seconda parteâ?�, Editore Nutrimenti (2005)