"Non ci interessa sapere i nomi di coloro che hanno bloccato lo spot di "Parla con me" o chi ha impedito che per settimane andasse in onda quello di "Anno Zero". Ci interessa sapere per quali ragioni nei confronti di questi ed altri programmi si attua un mobbing permanente, mentre chi omette e nasconde la realtà è ricompensato con la genuflessione, il tacito assenzo, il silenzio". Lo afferma il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti in una nota. "Quanto al programma della Dandini condiviamo parola per parola le affermazioni del direttore di Raitre Paolo Ruffini e del consigliere Rizzo Nervo nel difendere la trasmissione "Parla con me" e la satira che, da Noschese a Vianello, ha spesso ironizzato su personaggi e funzionari Rai. E nessuno nella vecchia Rai si sentiva spaventato da una satira che ironizzava su dirigenti, conduttori, autori, colleghi. Per questa ragione ci auguriamo che l'empasse venga immediatamente sbloccato. Che lo spot vada in onda, che la trasmissione parta regolarmente e che non si arrivi ad una terza circolare che, oltre al diritto di cronaca minacci anche quello di satira". "Quale mano invece - conclude Giulietti - continua a bloccare la firma dei contratti di Vauro e Travaglio? E quale mano sta bloccando altri contratti, guarda caso quelli della rete diretta da Paolo Ruffini?"