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Quando il lavoro non c'è e uccide lo stesso
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di redazione

Quando il lavoro non c'è e uccide lo stesso

Una storia minima, che da un po’ di tempo sta diventando noiosamente ripetitiva, e  che fino ad ora non ha ancora trovato spazio o dignità di notizia nei telegiornali o radiogiornali, tutti impegnati a darci in tempo reale la storia infinita delle sorti del nostro governo. La curiosità di Vincenzo Di Maio, 32 anni, sul futuro di questa legislatura rimarrà senza risposta.
Perché Vincenzo Di Maio, sposato con due figli piccoli, si è impiccato in un garage di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Era stato licenziato in tronco un anno fa da una piccola ditta di pulizie che lavorava nell’indotto della Fincantieri che però (al contrario delle altre 70 imprese dello stesso indotto) non aveva attivato le procedure per la cassa integrazione.
Vincenzo Di Maio (questo nome lo ripetiamo perché nessuno se ne dimentichi) fino a quattro mesi fa aveva vissuto con il sussidio di disoccupazione, indennità che gli era stata sospesa.
I suoi ex compagni di lavoro ricordano Vincenzo come una persona seria, attento sul lavoro. La sua preoccupazione era la sua famiglia: quei due bambini e quella moglie rimasti senza mezzi di sussistenza.
Vincenzo oggi forse si è svegliato più preoccupato degli altri giorni: le sue lunghe passeggiate per trovare un lavoro gli sono sembrate inutili.
Meglio la scorciatoia rappresentata da quel cappio, senza piegarsi al ricatto dei prestiti o alla fascinazione della camorra che proprio a Castellammare è molto presente nel tessuto sociale.
Non vogliamo che casi analoghi si ripetano, non vogliamo che altri lavoratori siano strangolati dalla disperazione. La Fincantieri poche settimane fa ha infatti presentato un piano industriale che prevede la chiusura dei cantieri di Castellammare di Stabia mettendo a rischio i posti di lavoro di 700 dipendenti e di mille persone che lavorano nell’indotto. Queste sono cifre che in una realtà come Castellammare rischiano di far saltare un intero quadro sociale e dove la camorra trova terreno fertile per il malaffare.
Vincenzo Di Maio se ne è andato in punta dei piedi. Si parli di quest’uomo disperato, dei suoi compagni di lavoro che vivono in una situazione analoga, della crisi economica (sparita dalle cronache tese invece a dirci il costo dei cappottini Swarovski per i nostri cagnolini). Non è facile populismo ma è voglia di tornare a parlare del paese reale.


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