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Capodanno mesto per i diritti umani in Russia
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di Matteo Cazzulani

Capodanno mesto per i diritti umani in Russia

Coraggiosa attivista per i diritti umani in Russia, nonché tenace veterana del movimento di opposizione al regime sovietico accanto a figure come Sergej Kovaliov ed Elena Bonner, Liudmila Alekseeva è stata arrestata dalla milicja del regime russo lo scorso 31 dicembre 2009. Difatti, come ogni giorno 31 dell’anno, a Mosca ed in altre città della Russia di Putin ha luogo il rally delle opposizioni per protestare contro il mancato rispetto del diritto alla libera associazione – che dovrebbe essere garantito dall’articolo 31 della Costituzione della Federazione – da parte del Cremlino. Una manifestazione silenziosa, nonviolenta, per chiedere semplicemente il diritto ad esprimere le proprie opinioni senza rischiare la chiusura della propria attività, l’arresto o guai ancora più seri. Persino la morte.

Anche ieri dunque le opposizioni di ogni colore ed orientamento si sono radunate pacificamente. E anche l’82enne attivista dei diritti umani si è presentata. Come sempre. Per poco però: gli uomini della milicja – per lo più giovani come la maggior parte dei manifestanti – la hanno afferrata per le gambe e trascinata su una camionetta diretta al commissariato. Secondo diversi portali internet russi assieme ad altri 10 attivisti, colpevoli di avere seguito la Alekseeva nel coro “Anno Nuovo senza Putin”.

Senza dubbio, come oramai da prassi in Russia, la Alekseeva sarà interrogata e subito rilasciata. Ma il trattamento riservato alla signora 82 ha suscitato ampio scandalo.

In Italia prontamente l’Associazione AnnaViva ha informato sulla vicenda attraverso il suo sito internet (www.annaviva.com) ed ha ufficialmente espresso la propria solidarietà e vicinanza alla Alekseeva e a tutti gli oppositori di ogni orientamento politico che in maniera nonviolenta continuano nella loro battaglia per il riconoscimento del diritto di associazione nella Russia di Putin. Del resto, lo scorso mese di agosto una delegazione dell’associazione partecipò proprio al rally del 31 del mese, certificando la natura pacifica dell’azione politica.

 

 


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