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Articolo 21 - Editoriali
Spagna: una giornata particolare
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di Felix Calvo Arroyo

MADRID - Un mio amico italiano mi ha chiesto di scrivere su quanto è accaduto in Spagna nellâ??ultima settimana. Chiaramente in primis degli attentati e del cambio di Governo, che è avvenuto  Domenica 14 marzo.
Perché  ho nominato gli attentati anche se non parlerò di questi?  Sostanzialmente perchè sono strettamenti  collegati col cambio di Governo. Ã? stato il popolo spagnolo che ha veramente sofferto ed è stato sempre il popolo che ha cambiato il Governo. La domanda che adesso è nellâ?? aria è se gli attentati sono stati veramente lâ?? ulteriore motivo dato agli Spagnoli, di forma chiaramente sorprendente, per decidere di cambiare il Governo. Io non posso rispondere a questo immenso interrogativo, però vi posso racontare come ho vissuto quello che probabilmente è stato il più intenso fine settimana della nostra breve storia democratica.

Come si possono giudicare quattro anni di gestione di un governo,  soltanto per la cattiva gestione di una giornata? Ã? giusto? Credo che la popolazione spagnola, gli elettori, quando sono giunti nelle scuole per votare, in tanti avevano maturato una sicurezza su chi votare, altri avevano cambiato la loro opinione nelle ultime dodici ore e altri, i responsabili del quasi fallimento del partito popolare avevano scelto, questa volta, di votare. Alcuni per la prima volta, altri avevano scelto di tornare al voto dopo tanti anni di latitanza dalle urne.
Ha mentito il Governo della Spagna? Chi ha convocato le manifestazione notturna? Quale è stato il peccato tanto grave del Governo da provocare una risposta popolare di massa?
Tante domande, tante risposte.

1. Il Governo non ha mentito. Dietro le manifestazione, probabilmente c'erano altri partiti.
2. Il Governo ha peccato di prepotenza, ha ignorato il popolo e ha creduto di poter manipolarlo.

Il Venerdi oramai erano tante le informazioni sugli attentati che indirizzavano le indagini su AlQaeda. Anche se il Governo continuava a dire "è stata lâ??ETA!", nel fondo dellâ??animo degli Spagnoli si pensava ad AlQaeda, anche se ancora non si conosceva la verità sulla strage. Però l'aria era strana e gravida di novità.
Il Sabato sono cominciati ad arrivare SMS da ogni parte e dalle persone più inaspettate -"tutti alla Calle Genova"- la sede del PP, -"vogliamo sapere la verita"-. La verità? Ed è stata lì che la luce si è accesa. Non si trattava del fatto che il Governo mentiva o aveva dubbi. Se trattavaa dellâ??onnipotenza dellâ?? informazione. Il governo nascondeva lâ??informazione. Questo era normale, direi quasi una abitudine nel PPâ?¦ però allâ??indomani c'i sarebbero state le elezioni e tutti vogliamo conoscere la verità.
Credo che il PP, abbia commesso un errore fatale, nella sua convinzione di essere i Geni dei miracoli economici: il popolo spagnolo crede a tutto quanto noi diciamo.
E questa è stata la goccia che hafatto traboccare il vaso.

Il popolo, la gente ha detto no. Mai più. Mai avevo vissuto ore politiche cosi piene. Madrid era una formica gigante che non era soddisfatta. Ci arrivavano SMS di persone da Barcellona, anche lì lo scontento montava. Là lâ??informazione c'era soltanto per radio, perchè sulla televisione c'era "il dio calcio". Tutte le persone si scanbiavano informazione. Addirittura dallâ?? estero ci informavano su cosa accadeva in Spagna, perche lì non "era un giorno per riflettere". Arrivava più informazione, ma il Governo non la rendeva pubblica. L'ambiente era teso. Pero aumentava la speranza. Piano piano arrivava più gente. Il segretario del PP Mariano Rajoy indice una conferenza stampa: "Ã? una manifestazione illegale", queste sono le uniche parole che riesce a pronunciare. Noi rispondiamo "La voce del popolo non è illegale". C'era rispetto. C'era indignazione. Offesa e speranza. Quella, paradossalmente, dopo tutto l'orrore, doveva essere una specie di festa liberatoria.

Si alternavano  minuti di silenzo e grida contro il governo. E davvero che c'erano tutti nella manifestazione, tutte le classi sociali, lì c'era il popolo, c'erano gli spagnoli e gli stranieri, c'erano tutte le persone possibili.
Mai in vita mia mi sono sentito così partecipe d'una elezione. Mai ho sentito che il voto era così importante. Mai ho visto la gente reagire così, e voler farsi ascoltare.
Se potrebbe quasi ringraziare il governo - mantenendo le distanze,  (e anche se solo il pensiero risulta insultante) - per essere riuscito ad unire la gente. Sono tornate le speranze di cambiamento, sono tornati i pensieri critici. Le persone parlavano di politica, partecipavano invece di rimanere in silenzio come tanti anni prima.
Gli spagnoli si svegliavano da un letargo,  sotto un governo che di sicuro non era stato il peggiore ma che aveva creduto di essere al di là del bene e del male.
E stato un fine di settimana con il cuore in un pugno e nellâ??altro la voce. Finalmente c'era un domenica dove il sole sorrideva a tutti. Dopo la guerra, dopo il sangue, dopo il sonno. Ricordandoci che veramente i fiori fioriscono in primavera.

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