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Articolo 21 - ESTERI
Leggere il voto islamico. Parla Sammak
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di Riccardo Cristiano

Leggere il voto islamico. Parla Sammak Abbiamo chiesto a Mohammad Sammak, autorevolissimo esponente del pensiero islamico “moderato”, segretrario generale del “World Islamic Summit” di aiutarci a capire un aspetto  importante del voto egiziano.

Quanto profonde sono le differenze tra i partiti islamici legati alla Fratellanza Musulmana e quelli legati ai gruppi salafiti? Spesso se ne parla come avversari, altri ne parlano come possibili alleati dopo la competizione elettorale.

” Le differenze tra i salafiti e i Fratelli Musulmani sono enormi a livello di concezione, di interpretazione religiosa, di approccio politico e sociale. Fin dalla loro fondazione nel 1928 i Fratelli Musulmani hanno operato apertamente, nella società. I salafiti invece si fondano sulla segretezza, sono molto chiusi, tenebrosi. I Fratelli Musulmani sono attivi nel campo dell’istruzione e della carità, dell’assistenzialismo. I salafiti no. I Fratelli Musulmni prendono a esempio politico la Turchia di Erdogan, i salafiti invece il Pakistan e i Talebani.”

Dunque nulla in comune?

“Ovviamente sono influenzati entrambi dalla diffusione dei fondamentalismi religiosi nel Medio Oriente. I fondamentalismi interagiscono. Guardate  quanto accade in Israele. Il sionismo laico va perdendo peso a favore di un sionismo religioso nel quale il pensiero fondamentalista influisce, come influisce anche nel cristianesimo americano che oggi nel Partito Repubblicano ha un filone “cristiano-sionista” molto forte, che si esprime nel pensiero di Gingrich o del Tea Party. E anche qui, questo cristianesimo è molto diverso da quello che conosciamo attraverso le affermazioni del Vaticvano e delle chiese orientali.  Tutti questi fondementalisti si influenzano.

Ma i Fratelli Musulmani, pur influenzati da queste tendenze, hanno significativamente parlato di “stato civile” per l’assetto identitario futuro dell’Egitto. I salafiti invece parlano e propugnano uno “stato religioso”, cosa che noi escludiamo possa esistere nell’Islam, e devo dire che anche l’Università Islamica d al-Azhar ha dichiarato ufficalmente che nell’Islam non può esistere uno “stato religioso”, cioè uno stato teocratico.

Eppure i Fratelli Musulmani propongono che il presidente della repubblica debba essere musulmano.

Il punto non è questo. Non credo che il problema reale sia questo, non credo che i copti pensino ad un copto presidente dell’Egitto, ma comunque nulla nella proposta costituzionale lo proibisce. Il punto, il problema, è la crescita del fondamentalismo che per noi è una novità, ma purtroppo c’è, e ogni fondamentalismo, islamico, ebraico, cristiano, influisce sugli altri.

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