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Giornata della memoria: un treno contro razzismo e discriminazione
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di Anna Cattaneo

Giornata della memoria: un treno contro razzismo e discriminazione

“È urgente vivificare il senso ultimo della Shoà nella battaglia contro ogni forma di razzismo” ha scritto Moni Ovadia nel 2007 su Peace Reporter. Proprio la lotta a xenofobia e discriminazioni è il tema del Treno della Memoria 2012. Per il settimo anno, migliaia di studenti hanno affrontato un viaggio educativo in Polonia, nei luoghi dello sterminio di Auschwitz Birkenau. Dal capoluogo piemontese mercoledì 18 gennaio sono partiti i primi 700 ragazzi, accompagnati dai volontari di Terra del fuoco. Insieme a loro il 28enne Oliviero Alotto, fondatore dell’associazione. “Alla partenza abbiamo ricordato i due senegalesi uccisi a Firenze – spiega -. Crediamo sia fondamentale parlare di memoria e tolleranza, ma non possiamo dedicare alla tragedia della Shoah solo la giornata del 27 gennaio. Inoltre non possiamo dimenticare il razzismo di tutti i giorni, quello del campo nomadi incendiato a Torino, ad esempio. L’antirazzismo va coltivato, a partire dalla politica”.

Un invito intinto nella polemica fra Terra del Fuoco e la Giunta del governatore Cota. Quest’anno, infatti, il Treno della Memoria ha rischiato di non partire dalla stazione di Porta Nuova per il mancato finanziamento (circa 100 mila euro) da parte della Regione. “Ci hanno chiesto di fare degli sforzi e li abbiamo fatti – spiega Alotto -. Abbiamo trovato sponsor privati e aumentato la quota di partecipazione. Ad oggi, però, non sappiamo se il progetto sarà rifinanziato”. Per chiedere che i giovani piemontesi non siano privati di questa esperienza, ad ottobre l’organizzazione ha incontrato il Presidente Napolitano in visita a Cuneo, consegnando una lettera e un lenzuolo con le impronte dei 1400 giovani del Treno.



In viaggio nei luoghi dell’orrore nazifascista
Sono quattro i convogli partiti a fine mese per la Polonia: a bordo più di mille studenti provenienti dagli istituti superiori della Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino, Emilia-Romagna, Marche, Calabria, Puglia e Sardegna. Il viaggio dura una settimana e li coinvolge in attività, spettacoli, visite al ghetto ebraico di Cracovia e alle baracche del campo di sterminio di Auschwitz. Un percorso guidato dagli educatori che in autunno hanno preparato i ragazzi attraverso una serie di laboratori sulla storia della Seconda Guerra Mondiale con il suo carico di orrore. “Una storia, - dice Oliviero Alotto di Terra del fuoco – che per essere capita va studiata ma anche vissuta: questo è lo scopo del Treno. Per costruire una cittadinanza consapevole crediamo si debba partire da una pagina di sofferenza come quella della deportazione. È un percorso che ci permette di parlare ai ragazzi in modo più genuino”.

Educatori e studenti
La stessa spontaneità Francesca Naso, 21enne di Alba, l’ha ritrovata nel gesto di uno dei tanti ragazzi del Treno della Memoria. “Durante la visita ad Auschwitz  - spiega l’educatrice - mi ha preso sotto braccio e mi è rimasto sempre vicino. Mi ha colpita perché, forse, voleva essere accompagnato in un’esperienza così emozionante. Questo viaggio mi ha dato la forza di impegnarmi e diventare una cittadina più attiva”. Anche due diciottenni del Liceo “Galilei” di Ciriè si sentono cambiati dopo aver attraversato lo stesso cancelli dei deportati. “Sono luoghi che vanno visti con i propri occhi per capire davvero quello che è stato – dice Bianca riecheggiando Primo Levi nei versi di “Se questo è un uomo” -. C’è un collegamento molto forte con l’attualità, esistono comportamenti non eclatanti ma altrettanto gravi”. Lo avverte anche Edoardo: “Sul treno abbiamo parlato del razzismo in Italia verso neri e rom. Dell’importanza di non discriminare. È stato un viaggio toccante ma ora mi sento più aperto verso gli altri e unito a chi ho conosciuto”.

Il viaggio continua
Per educatori e studenti il Treno della Memoria continua il suo viaggio con la campagna “L’Italia sono anch’io”.  Terra del Fuoco, infatti, coinvolgerà i ragazzi nelle prossime iniziative per raccogliere firme a favore di due leggi di iniziativa popolare per i cittadini stranieri. La mobilitazione, che tra le organizzazioni capofila vede Acli, Libera, Caritas, Cgil, Emmaus e la stessa Terra del fuoco, chiede una riforma che consenta ai bambini nati da genitori stranieri di ottenere la cittadinanza e il diritto di voto agli immigrati regolari che vivono e lavorano nel nostro Paese da oltre cinque anni.

* (Foto di Terra del fuoco)

Per aderire: http://www.litaliasonoanchio.it/

  • La programmazione di Radio3, per non dimenticare
  • "Zefat, San Nicandro. Il viaggio di Eti" - documentario di Vincenzo Condorelli giovedì 26 gennaio alle ore 18.15, presso il Circolo PD Roma Centro storico

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