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I Tg "mollano" la Capitale e si occupano del Paese
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di Osservatorio TG

I Tg "mollano" la Capitale e si occupano del Paese

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I Tg di lunedì 6 febbraio - Dopo due giorni e mezzo di Alemanno-guest star,  seppure nella parte del “cattivo”, e dopo una sovraesposizione che ha fatto di Roma non solo la Capitale della neve, ma anche – e fittiziamente -  il centro dell’emergenza nazionale, stasera i Tg hanno trovato la quadra e ci presentano tutti i gravi problemi legati al ghiaccio, alla neve e alle strade non percorribili che stanno vessando le regioni centro meridionali. Compaiono, così, i dati sulle vittime e i volti di tanti cittadini che combattono armati di pale - e di buona volontà – in tanti borghi e frazioni sperdute. Solo le testate Rai mantengono la chiave di lettura politica, presentando nei titoli la polemica Cancellieri-Alemanno, ma poi all’interno delle edizioni glissano, parlando di cose più concrete e – aggiungiamo – interessanti. Nel commento abbiamo ascoltato il geologo e ambientalista Mario Tozzi, che ci ha parlato dello scarica-barile all’italiana e di ciò che negli altri paesi si fa di fronte ad un’emergenza meteo.

Promossi dunque i Tg di serata, che già ieri hanno fatto rilevare ascolti da record : 25 milioni, complice il gelo e gli italiani rintanati in casa. Da segnalare l’impostazione di Enrico Mentana che nei pre-titoli denuncia come un ulteriore tentativo di “reality” la pervicacia con cui i media hanno inseguito i tetti imbiancati della Capitale e il sindaco Alemanno che, nelle sue insensate uscite in Tv, ha assunto la parte del Comandante Schettino: dalle nave alla neve, chiosa il Direttore.

C’è poco spazio per le altre notizie, equamente diviso nelle maggiori testate tra ripresa di dialogo politico sul sistema elettorale e le quotidiane “uscite” del “ministro del giorno” sull’articolo 18. Oggi i ministri sono stati 2 (Fornero e Cancellieri), e anche Monti è tornato sul tema. Non vorremmo che anche questo diventi un reality, per altro con una pessima sceneggiatura ed un epilogo indigesto per gli italiani.

Lorenzo Coletta

 


 Il Commento di Mario Tozzi, geologo e ambientalista
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Baruffe chiozzotte, polli di Renzo … mediaticamente l’emergenza freddo e neve è stata ancora una volta buttata in politica…

“Beh, significa che anche quando ci si dovrebbe impegnare per risolvere una situazione così grave,  si preferisce lasciarsi andare alle polemiche, soprattutto perché da noi è in uso la pratica dello scarica barile. Per cui alla fine, nessuno, a nessun livello, vuole assumersi una responsabilità. Quello che è successo è molto evidente. Le previsioni meteorologiche sono sempre più precise, ma non ti possono mai dare la quantità di neve accumulata. Il problema è che i nostri amministratori non sono in grado di leggere le previsioni ed i dispacci della protezione civile. Questo lo avevamo già visto a Genova, per la verità, dove  non sono state chiuse le scuole;  gli amministratori sono piuttosto preoccupati del fatto che si possa dare un allarme cui  poi non  consegue una  situazione di grave emergenza; dunque, preferiscono non rischiare affatto. Altra cosa  avviene invece nei paesi “civilizzati”;  il sindaco Bloomberg, in occasione del famoso ciclone che doveva investire New York, ha sostanzialmente evacuato una gran parte della città anche se poi il ciclone arrivò debole e non fece i danni che si erano temuti. Da noi questa responsabilità non se la vuole prendere nessuno”.

Tozzi, ma è possibile che di fronte ad una emergenza climatica, la prima cosa che si cerca di preservare è la possibilità di utilizzare l’autovettura privata? E che, quindi, siano solo le catene la cosa a cui ci ”si incatena” per rispondere ad una difficoltà di ambito naturale?

“Questa delle catene  a Roma è, francamente, un’operazione che non ho compreso. Si è stati obbligati a montarle e, fino a lunedì mattina, tenerle a bordo. Ma che vuol dire? O c’è neve fresca in abbondanza – e allora  hanno un senso -, o si trova una strada con una sottile pellicola di ghiaccio, e in quel caso sarebbero poco utili. In più le catene danneggiano la strada perché, se vanno montate forzatamente e vanno tenute anche quanto la neve si è sciolta, aumentano lo stato di incrostazione del manto stradale romano, che è già messo male. L’acqua penetrerà nelle nuove crepe, nella notte gelerà e così l’assetto stradale si spaccherà. In questa situazione bisognava fare una sola cosa, come avviene  negli altri paesi quando ci sono emergenze di questo tipo: si inibisce del tutto la circolazione privata e si potenziano i mezzi pubblici. In questo modo, andando a piedi per un pezzo e con i mezzi pubblici - quelli si dotati di catene -, o con le metropolitane tenute aperte tutto il giorno e la notte,  ci si può  muovere lo stesso con taxi e servizi pubblici potenziati. Ecco cosa bisogna fare: il traffico privato, in una situazione simile, andava inibito. Non andava fatta una  scelta a metà che, oltretutto, risulterà successivamente dannosa”.


Dati Auditel di domenica 5 febbraio 2012

Tg1 - ore 13:30 6.364.000 27,33% ore 20:00 7.020.000 24,27%.
Tg2 - ore 13:00 4.151.000 18,96% ore 20:30 2.957.000 9,71%.
Tg3 - ore 14:30 2.590.000 11,46% ore 19:00 3.611.000 14,45%
Tg5 - ore 13:00 4.013.000 18,00% ore 20:00 5.875.000 20,30%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.645.000 14,14% ore 18:30 1.995.000 8,94%.
Tg4 - ore 11:30 1.338.000 10,43% ore 19:00 1.768.000 7,03%.
Tg La7 - ore 13:30 1.219.000 5,24% ore 20:00 1.571.000 5,41%.

Fonte: www.tvblog.it


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