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In Italia andare in treno e' ancora una questione di classe
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di Luca Scarnati*

In Italia andare in treno e' ancora una questione di classe

Notizie dall'Europa: Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Spa, per la terza volta è stato confermato presidente del CER (Community of European Railway and Infrastructure Companies). Così ora l'uomo che ha risanato il gruppo FS guarda al di fuori dei confini nazionali, e in Commissione Affari Europei del Senato chiede liberalizzazioni a livello europeo per il mercato ferroviario. Lamenta che paesi come la Francia non permettano in pratica alcun ingresso nel mercato nazionale. Trova sponda nella Commissione Europea, che si esprime sul piano tecnico per l'adozione del Sistema ERTMS/ETCS, messo a punto da Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (del Gruppo FS), che porterebbe all'omogeneizzazione dei sistemi di gestione e controllo dei treni, la cui attuale incompatibilità costituisce un grosso ostacolo tecnico per il traffico internazionale.

FS punta ai mercati europei, e sembra avere le sue carte da giocare, ma arrivano anche le brutte notizie. Secondo il recente rapporto dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie non sono solo rose: a confronto con le principali compagnie europee Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. peggiora rispetto all'anno precedente. Sui dati degli ultimi 5 anni si osserva che se prima eravamo un paese virtuoso ora c'è una tendenza a stare sotto la media europea o nel migliore dei casi ad eguagliarla. Si conferma invece il primato delle ferrovie inglesi, che sono però anche tra le più costose. Peggio di noi i francesi. Se comunque il treno rimane sempre il mezzo di trasporto più sicuro, secondo il rapporto occorre perseverare negli sforzi in merito al trasporto delle merci pericolose, agli incidenti ai passaggi a livello e alla sicurezza in galleria. Ancora maggior attenzione è raccomandata per quanto riguarda la manutenzione dell'infrastruttura, binari e relativi annessi, e del materiale rotabile, i treni.

Per il trasporto ferroviario in Italia Moretti chiede più investimenti. In particolare per i treni dei pendolari, il numero uno di Ferrovie dello Stato ha puntualizzato che "le risorse disponibili oggi non sono sufficienti per una situazione migliore e occorrerebbe uno sforzo maggiore. Dobbiamo darci una mano, noi Regioni e Governo.". A chi osserva che FS si sia dedicata troppe all'Alta Velocità, piuttosto che ai pendolari, risponde che senza gli introiti dell'AV le risorse per il trasporto locale sarebbero nulle. C'è poi la questione dell'eliminazione dallo scorso dicembre dei treni notturni, che collegavano a basso costo il nord con il sud del paese. Con 500 dipendenti che si sono ritrovati licenziati e senza prospettive. Prima si poteva prendere un treno notturno diretto da Milano a Palermo, ora bisogna per forza cambiare prendendo l'AV fino a Roma per poi proseguire. A dire il vero sono comunque rimaste 3 corse a notte e il prezzo può contenersi sui complessivi 100 €, compresa la cuccetta. Onesto se si considera che i nuovi Freccia Rossa, che collegano Roma e Milano in 3 ore (non sono più veloci, semplicemente saltano 2 stazioni!) possono costare in Executive (guai a chiamarla classe, sono "livelli di servizio"!) fino a 200 € solo andata. Ma per il Governatore del Puglia Vendola il problema c'è: "La politica dei collegamenti di FS, fa rischiare alla Puglia l' isolamento". Così si è incontrato con il ministro Passera che a suo dire ha preso coscienza che l'Italia è divisa in due e che non è solo un problema di treni notte, ma anche di investimenti sulle reti ferroviarie. Categorico Moretti in merito: "In qualità di amministratore delle Ferrovie dello Stato Italiane ho come mandato di tenere in ordine i conti dell'Azienda. Non mi devo occupare dei problemi sociali. A quello ci pensi lo Stato" E infine Grandi Stazioni SpA (a maggioranza FS e per il restante 40% di Edizione Srl, Gruppo Benetton, Vianini Lavori SpA, Gruppo Caltagirone, e Pirelli & C. SpA, Gruppo Pirelli). Nelle principali stazioni le sale d'aspetto diventano Freccia Club, dove una minoranza di clienti molto fidelizzati, all'Alta Velocità, aspettano a 21°C fissi, con confortati da poltrone di design, bevande calde e cornetti. Mentre gli altri fuori, questo inverno allegramente sotto zero.

Ma soprattutto c'è l'utente, pendolare più che viaggiatore. Lasciato a se stesso, senza che FS sia una entità raggiungibile, dove per un disservizio o un reclamo si può stare "tranquillamente" ad aspettare. Impotente nel farsi ascoltare, tanto dal rinunciarvi il più delle volte. Spesso vittima di scelte aziendali tese solo al profitto, per cui il servizio pubblico diventa sempre meno pubblico, e i comitati dei pendolari e le loro proteste sono all'ordine del giorno in tutta Italia.

*da Il mondo di Annibale


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