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Articolo 21 - Editoriali
Peccato che Silvio c'è...
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di Antonio Palagiano*

Strano paese l’Italia, patria del doppio lavoro. Lo fan tutti, dal dipendente all’operaio, dal medico all’avvocato. Per esempio l’Avv. Ghedini la sera fa il penalista e al mattino si inventa i disegni di legge, che gli serviranno il giorno dopo per garantire l’impunità del Cavaliere. E così, saltata la legge “ammazza processi” (per ostilità da parte del Presidente Napolitano), archiviato il Lodo Alfano, rieccolo al lavoro con il “processo breve”.
In sostanza cos’ha partorito la mente diabolica di Ghedini? Abbreviare i termini di prescrizione, limitando la durata del processo a due anni per ogni grado di giudizio. Tale dispositivo si dovrebbe applicare solo agli incensurati e per i delitti con pene inferiori ai dieci anni. Saranno esclusi i reati di mafia, camorra, terrorismo, omicidio e rapina…. e la corruzione? Ovviamente, no.
Si tratta, però, di un’altra norma incostituzionale poiché lede il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Gli incensurati, per esempio, “rischierebbero” di non essere mai condannati grazie a questo privilegio.
È evidente che non si tratta di una legge che ha a cuore la durata dei processi (infatti da questo regolamento ne sarebbe esclusa la maggior parte…), ma di una norma cucita su misura sul Cavaliere per garantirne l’impunità.
Una norma “singolare” quella che, per abbreviare i tempi della giustizia, manda tutti i “Processi” in prescrizione…. infatti, se si volesse realmente sveltire la magistratura, sarebbe necessario aumentarne le risorse, altrimenti qualsiasi forma di velocizzazione e snellimento del sistema giudiziario risulta impensabile.
La verità è che a Ghedini (e al Cavaliere) non importa nulla che le conseguenze di questa ennesima, sciagurata legge saranno disastrose per migliaia di cittadini vittime di reati gravi. Non vedranno più giustizia, infatti, le vittime di truffe finanziarie come quelle del caso Parmalat, di furti, scippi e stalking.
Sarebbe più onesto l’On.-Avv. Ghedini se presentasse una legge che garantisse la prescrizione breve per tutti gli individui maschi, di altezza inferiore a cm 165, di nome Silvio e con residenza ad Arcore. Raggiungerebbe lo stesso scopo, provocando meno danni.

*dal blog http://www.antoniopalagiano.it/

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