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Articolo 21 - Editoriali
La Corte dei Conti boccia il governo. La finanziaria e le nuove tasse
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di Nello Trocchia

La Corte dei Conti boccia la manovra finanziaria estiva del governo. “Non si possono coprire le spese con entrate dall’esito incerto” questo il duro giudizio della magistratura contabile. Un giudizio contenuto nella 'Relazione sulle tipologie delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relativi alle leggi pubblicate nel quadrimestre maggio-agosto 2009', tra le quali figurano appunto la manovra estiva e il decreto Abruzzo. Per la Corte dei Conti la manovra estiva del governo prevede coperture incerte come la lotta all’evasione fiscale: “ E' rischioso – scrivono i magistrati contabili - prevedere di colmare il vuoto creato nei conti pubblici da maggiori spese o minori entrate strutturali con "forme di copertura dagli esiti incerti”. Insomma se aumentano le spese dello stato le entrate devono essere certe e non aleatorie. La Corte dei Conti riserva un altro passaggio ai provvedimenti come lo scudo fiscale e le norme sui paradisi fiscali, misure sulle quali il governo ha puntato per un maggior gettito nel 2009, “appaiono insistere sulla stessa base imponibile e sono legate tra loro da un rapporto di alternatività”. Insomma sono contraddittorie e non sufficienti per garantire la copertura. Stesso ragionamento spinge la Corte dei conti a criticare le misure che vengono coperte con gli attesi incassi da gioco, come per esempio quelle riguardanti gli interventi post-terremoto in Abruzzo. Le scommesse infatti sono consumi che presentano comunque “un elevato grado di elasticità”.
Elio Lannutti, presidente di Adusbef e senatore dell’Italia dei Valori, attacca il governo: “ La Corte dei Conti dà ragione alle nostre battaglie, abbiamo chiamato questa finanziaria il gioco delle 3 carte. Una manovra leggera, aleatoria che non si basa su coperture certe, ma che copre la finanza creativa del ministro Tremonti”. Lannutti denuncia lo scippo del Tfr ai lavoratori: “ Si tratta di un vero e proprio scippo, pari a 3,1 miliardi di euro. Servono per coprire i buchi che questo governo ha creato da Alitalia all’Ici fino alla fallita cartolarizzazione degli immobili. Quei soldi non sono più dei lavoratori, scippati letteralmente dal governo”.
L’intervento della Corte dei Conti ci consente anche di tornare sulla manovra finanziaria facendo l’elenco delle misure che metteranno di fatto le mani nelle tasche dei cittadini. Dai 38 euro per impugnare una multa davanti al giudice di pace: “ Si tratta di una tangente da pagare per impugnare una multa di 45 euro, un assurdo”, fino ai 3 euro da versare per un biglietto aereo dal primo gennaio “Un altro regalo di Tremonti, un ministro che, rispetto ai banchieri, somiglia sempre di più ai ladri di Pisa che fingono di litigare di giorno per andare a rubare di notte insieme”. 

 

Ascolta l'intervista ad Elio Lannutti

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