Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Alcune riflessioni sul futuro della televisione, apriamo il dibattito
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Michele Mezza

La notizia che Google, il principale motore di ricerca che attualmente lavora su internet ha aperto la caccia alla Tv, avviando un servizio ricerca e indicizzazione dei format video non ha indotto grandi brividi nel dibattito italiano sul futuro della Tv. Forse percheâ?? il dibattito  nel nostro paese si appassiona solo quando si incentra sul presente delle aziende televisive. Proviamo invece a immaginare quale attinenza possa avere lâ??annuncio di Google con, ad esempio, la proposta di Prodi di privatizzare, verticalmente, sezioni produttive e distributive , diciamo più sbrigativamente  reti, del servizio pubblico. La prospettiva su cui il motore di ricerca americano, buon ultimo dopo Yahoo e Microsoft, scommette è che, così come è stato per la musica, anche per lâ??audiovisivo il modello di auto approvviggionamento di contenuti possa avvenire  da parte di ogni singolo  consumatore direttamente dai distributori primari, attraverso la rete. Follie, sogno onirico? Può darsi. Rilevo solo che 3 anni fa nessuno avrebbe investito un solo centesimo sulla resa della Sony discografica (la principale azienda di produzione di dischi e CD del pianeta) al MP3, come invece sta avvenendo.

Il punto, più che scambiarci oracoli , mi pare invece quello di avviare una seria e, una volta tanto, pacata riflessione proprio sul futuro della TV: il futuro della comunicazione televisiva, il futuro del servizio pubblico televisivo, e, visto come stiamo messi in Italia, il futuro della democrazia moderna. Proviamo ad incardinare una discussione ad ampio raggio , che riesca a far affiorare  il livello delle competenze e dei saperi che sono diffusi nel nostro paese, e che sono affini, per cultura e tradizioni ad unâ??ambizione riformista? Una discussione  che  sia fortemente radicata nel nostro tempo,  al primo lustro del terzo millennio e che lasci alle nostre spalle non i valori, ma almeno le formule del â??900.

Chi , come  Articolo 21, è punto dâ??incontro della gente della comunicazione, un soggetto che attraversa le strade  professionali che tutti noi battiamo  può essere  strumento di questa lavoro. Anzi direi  che è obbligato a farlo per dare corpo alla sua missione.

Senza  voler pre ordinare il confronto aggiungo solo  due riflessioni:

1)      lo switch off del digitale terrestre, che spegnerebbe i trasmettitori delle reti analogiche di Rai e Mediaset è formalmente previsto per il 2006. Cosa pensa il centro sinistra sul caso? Se vinciamo  che vogliamo fare acceleriamo il passaggio al digitale o no? Ã? bene allungare il brodo, passando da un regime  penuria, ad uno  di ,potenziale abbondanza? E se non scatta nel 2006 quando pensiamo che le reti si moltiplicheranno da 7 ad almeno 30, anche se i gruppi  rimangono, al momento , solo 3? Nel 2007, o nel 2008, o ancora nel 2010?

2)       nel nuovo  ambiente  multimediale che si sta  configurando quale la missione del servizio pubblico e quale la fisionomia più adeguata per assolverla? Rimane  lâ??egemonia nellâ??offerta dei messaggi  verticali  lâ??obbiettivo editoriale della Rai o invece, con la moltiplicazioni delle piattaforme si pone  un problema di  linguaggi e contenuti che devono  segnare una presenza rilevante in ogni tipologia di rete distributiva ( TV, Web, UMTS,Adsl, cavo, ecc) per cui lâ??azienda  deve  costituirsi in  agenzia del content nazionale, avviando il processo di separazione, anche nel ciclo televisivo , fra produttori di contenuti e gestori di rete?

Sono due primi input che propongo per una riflessione che intrecci presente e futuro, Google e digitale terrestre, libertà e sviluppo. Ci proviamo?

Letto 817 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21