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Articolo 21 - Editoriali
A proposito degli atti vandalici sulle statue di Falcone e Borsellino
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di Vito Lo Monaco*

Il vandalismo sui simboli antimafia si ripete quasi con monotonia ad ogni anniversario. Dall’albero di Falcone, spogliato dalle lettere dei ragazzi, al danneggiamento delle statue di gesso di Falcone e Borsellino nel centrale Viale della Libertà di Palermo. Tra gli atti di vandalismo va annoverato anche la cancellazione dall’aeroporto di Comiso del nome di Pio La Torre, perchè in quanto ucciso dalla mafia potrebbe scoraggiare il turismo, secondo il sindaco di quel Comune.
È probabile che nell’atto vandalico sia presente la preoccupazione che ricordare o parlare degli uccisi di mafia danneggi l’immagine “buona” della Sicilia. Se fosse così, lo sciocco vandalo dell’altra notte sicuramente avrà ascoltato il Presidente del Consiglio quando ha minacciato di strozzare chi parla o scrive di mafia e antimafia perché danneggerebbe sul piano internazionale l’Italia.
Rimane il fatto che gli atti vandalici rafforzano l’impegno antimafia e sinora hanno ottenuto una maggiore vigilanza democratica. A Comiso, per l’anniversario di Falcone e di Borsellino, si è risposto e si sta rispondendo con grandi manifestazioni di popolo.
Sarebbe bene che coloro che pensano di neutralizzare le intercettazioni o l’informazione affinchè i cittadini non vengano a sapere dei malsani rapporti storici tra mafia e potere politico, tra mafia e classe dominante unite nel malaffare e nel complotto contro la Costituzione e la democrazia, si rendano conto che il paese ha enormi risorse democratiche che, se sapute organizzare, costituiscono la difesa della libertà.

*presidente Centro Pio La Torre
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