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di Giorgio Santelli
Il clima diventa più pesante e il Giornale rischia di essere più realista del Re. Berlusconi, quotidianamente, afferma che il conflitto di interessi è una gigantesca panzana, dice di non controllare nulla. E poi, il Giornale afferma a tuttapagina che anche i dissidenti vengono stipendiati dal Re. Un quadretto meraviglioso che dipinge, addirittura, un despota illuminato che elargisce prebende agli oppositori.
Quanto sarebbe bello uno scatto d'orgoglio? Quanto sarebbe bello che nella giornata di oggi Fabio Fazio interrompesse la sua collaborazione con Endemol e scegliesse di studiare un format nuovo con una casa di produzione indipendente. Quanto sarebbe bello se Eugenio Scalfari decidesse di pubblicare i suoi prossimi lavori con la Sellerio (Andrea Camilleri ha rifiutato sempre la corte di editori diversi). Quanto sarebbe bello se tutti gli altri dicessero all'unisono "no" al principe illuminato e al Giornale e creassero una nuova casa editrice, o si rivolgessero ad una casa editrice nella quale non c'è nemmeno lo 0,1% di proprietà di Berlusconi, delle sue società o dei suoi familiari. E' troppo? E' un sogno? Eppure sarebbe una grande scelta di libertà!
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