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Articolo 21 - Editoriali
Guerra di nomi al capezzale della Rai
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di Natalia Lombardo

da L'Unità

DELUSIONE per lâ??assenza dai programmi Rai della schiera di «epurati», da Santoro a Biagi a Sabina Guzzanti: il gruppo Ds in commissione di Vigilanza attacca il Dg Cattaneo «per quello che non contengono» i palinsesti autunnali presentati a Cannes.
Nessuna «novità di rilievo», e non invertono la rotta sullâ??informazione, contestano Gloria Buffo, Vittoria Franco, Giuseppe Giulietti, Giovanna Melandri, Esterino Montino, Giorgio Panattoni: «Ancora una volta non compaiono quei nomi che sono stati espulsi solo per ragioni politiche», quelle «violazioni editoriali» che costrinsero alle dimissioni Lucia Annunziata. I diessini attendono risposte dal direttore generale, Flavio Cattaneo, in Vigilanza. Risposte che «aspettano anche i 150 dipendenti che hanno vinto le cause fatte alla Rai (da Santoro a Ruotolo, ma anche molti impiegati e dirigenti).
Carlo Rognoni, consigliere Ds alla Rai che ha giudicato «fortissimi i palinsesti», pur nella necessità di riequilibrare lâ??informazione, trova che «i parlamentari della Vigilanza fanno il loro dovere» ma «cosa câ??entra questo con i palinsesti presentati a Cannes?».
Oggi il Cda si riunisce alle 8,30 per valutare se rilanciare alla Fifa lâ??offerta per i Mondiali 2010 (100 milioni euro), lontana dalla sparata della Sky di Murdoch con 160 milioni. Martedì Il Cda parlerà di informazione, ma forse salterà in attesa che Cattaneo guarisca.
Il Cavallo è comunque sempre senza presidente. A molti sembra che la voce su Arrigo Levi, giornalista delle grandi inchieste Rai, scrittore, e consigliere del presidente Ciampi per la comunicazione, sia stata fatta circolare dai palazzi (Grazioli?) per bruciarlo. Così come il nome dellâ??ambasciatore Sergio Vento. Resta in pista, come figura di garanzia, Enzo Cheli. Lâ??Unione teme due mosse di Berlusconi: far dimettere Giuliano Urbani per incompatibilità, votare in Vigilanza per Francesco Alberoni consigliere (più) anziano di Curzi nelle funzioni di presidente. Seconda mossa: un presidente vicino al centrodestra, anche se non ottuagenario, destinato ad essere bocciato in Vigilanza come presidente. Ma, restando nel Cda, sposterebbe gli equilibri con un 6 (per la destra) a 3 di opposizione, rendendo il «reggente» Curzi senza forza e disinnescando «lâ??ago» casiniano Staderini.
A Cannes si è potuta notare la guerriglia sotterranea fra potenziali direttori generali interni Rai: Cattaneo, Saccà o Mario Bianchi, presidente della Sipra gradito al ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi. Cattaneo si regge «con le stampelle» per lâ??ernia, dai suoi rivali è dato per spacciato ma ha tessuto un ottimo rapporto con Curzi e lâ??opposizione sta a vedere. Una mossa per farlo cadere da Cavallo potrebbe essere lâ??esame del bilancio 2004, con gli utili che, secondo un alto dirigente, sarebbero il frutto di «un gioco delle tre carte»: la dilazione delle spese non garantirebbe un tetto di sicurezza per la Rai. E 80 milioni di euro dei 110 di utile che vanta Cattaneo finiranno nelle tasche del Tesoro, lâ??azionista, in vista della privatizzazione (che per ora non câ??è). Un modo tremontiano per fare cassa, anziché investire nella nuove tecnologie, contestano i consiglieri di opposizione. Landolfi ha dato una brusca frenata allâ??ingresso in Borsa della Rai. Alcuni pensano che si debba cambiare la legge Gasparri.
Affila le armi Agostino Saccà, ora a capo di RaiFiction: tornare Dg? «Me lo devono venire a chiedere», dice aspettando lâ??aereo da Nizza, alzando lo sguardo dal libro sui «36 stratagemmi»: lâ??arte cinese per «trionfare in ogni campo della vita quotidiana»...

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