di Stefano Corradino
"Il Giornale" ha avviato una raccolta di firme contro Roberto Saviano. "Le sue più che rivelazioni e riflessioni ci sembrano fanfaronate" ha scritto nel suo editoriale Vittorio Feltri, il direttore che non dovrebbe editare nè dirigere perchè sospeso "per aver violato la dignità e l'onore del collega Dino Boffo e per aver compromesso il rapporto di fiducia tra stampa e lettori". Un indiscutibile maestro quindi in quanto a fanfaronate.
Noi crediamo che sia grazie alle "fanfaronate" di Saviano e di tanti altri giornalisti che coraggiosamente, e spesso silenziosamente indagano sulla criminalità, sui rapporti tra mafia, economia e politica se si sia aperto uno squarcio, uno dei tanti muri di omertà di questo Paese, e se si è arrivati agli arresti di capi clan come Antonio Iovine.
Roberto Saviano ed altri giornalisti meno noti hanno avuto il fegato di urlare a Casale di Principe, paese ad alta densità camorristica in faccia ai boss, chiamandoli per nome "Non valete niente!"
Per questo siamo con Saviano, e con tutti i Saviano che ogni giorno dalle redazioni più grandi a quelle più sperdute ingaggiano una battaglia difficile e rischiosa contro la criminalità e i suoi intrecci perversi.
Giornali e tv, giustamente, hanno fatto gli elenchi dei criminali di mafia, camorra e n'drangheta compiuti sotto questo governo. Ci piacerebbe altresì che stilassero anche una lista di tutti i cronisti che da nord a sud rischiano la propria pelle per raccontare la verità. Se poi hanno ancora spazio potrebbero ricordare quanti e quali sono i deputati, i senatori, gli assessori, e i consiglieri su cui pendono pesanti accuse di mafia. Se vorranno li aiuteremo nell'impresa.
FIRMA L'APPELLO
ULTIM'ORA: Oltre 15mila adesioni, tra firme, fax, mail ed sms raccolte sul sito internet. Più di diecimila lettura all'articolo. Centinaia di commenti sul sito e migliaia sulle pagine di facebook. Ripreso da oltre 500 blog. Risultati simili li abbiamo ottenuti solo ai tempi dell'editto bulgaro quando raccogliemmo le firme per esprimere solidarietà a Biagi, Santoro, Luttazzi che, come Saviano furono nel mirino del presidente del Consiglio e del suo servizio d'ordine. Grazie a tutti per la sensibilità