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Articolo 21 - Appuntamenti
La controinchiesta segreta dei Kennedy sul l’omicidi o di JFK
La controinchiesta segreta dei Kennedy sul l’omicidi o di JFK Giovedì 15 marzo, ore 18
presso la Libreria Mel Bookstore
Via Nazionale 252 – Roma

Walter Veltroni
presenta

Il complotto
La controinchiesta segreta dei Kennedy sul l’omicidi o di JFK

intervengono
Stefania Limiti, curatrice del libro
Sandro Provvisionato
Maurizio Torrealta


L’assassinio di John Fitzgerald Kennedy ha avuto fin dagli anni Sessanta una
troppo facile verità ufficiale, quella stabilita dalla commissione Warren, che identificò in Lee
Harvey Oswald l'unico responsabile. Ma la dinamica della sparatoria, le lacune nelle
indagini, i poteri coinvolti, spinsero i Kennedy a cercare un’altra verità. Questo libro
scomparso racconta per conto di chi, come e perché fu ucciso John Fitzgerald Kennedy.
Una storia eclatante e avvincente anche in virtù della travagliata vicenda di questo libro,
ampiamente ricostruita nell’introduzione di Stefania Limiti e confermata da una sua
intervista a William Turner, ex agente dell’Fbi tra i collaboratori del giudice Jim Garrison,
che ha combattuto per portare alla sbarra alcuni tra i responsabili della cospirazione (come
ha narrato il regista Oliver Stone). Il libro è stato pubblicato negli Stati Uniti con il titolo Farewell America, firmato
da uno sconosciuto James Hepburn: non è un libro come gli altri, ma la sintesi della controinchiesta segreta
voluta dalla famiglia Kennedy sull’assassinio di JFK e finita sulla scrivania del giudice Garrison, come contributo
alle sue indagini. Se Bob Kennedy non fosse stato ammazzato il 5 giugno del 1968, sarebbe diventato di lì a
pochi mesi presidente e avrebbe varcato la soglia della Casa Bianca portando nella sua valigia il dossier con la
verità sulla morte del fratello. Il complotto ripropone il libro ma soprattutto ricostruisce un’incredibile vicenda:
all’ombra delle autorità ufficiali, la famiglia Kennedy chiese aiuto a servizi segreti di altri paesi per cercare la
verità. L’inchiesta che ne è nata porta la firma del generale De Gaulle e dei servizi sovietici, due mondi interessati
a far emergere la verità sul 23 novembre 1963.
Nel 1968 una sconosciuta casa editrice torinese su richiesta di un misterioso committente pubblicò poche copie
del libro con il titolo L’America brucia: il giornalista Saverio Tutino, da poco scomparso, lo notò e cerco di capirne
di più, arrivando a ipotizzare che la pubblicazione fosse avvenuta su impulso diretto di Gianni Agnelli, molto
legato ai Kennedy. Oggi è possibile finalmente ricostruire questa incredibile vicenda: compresa l’identità di chi si
nascondeva dietro il nome dell’autore.
Dalla rete di Articolo 21