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L'autunno caldo degli studenti non si ferma
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di Rete degli Studenti

L'autunno caldo degli studenti non si ferma

Mentre il Ministro Gelmini sta ancora cercando di capire dove hanno trovato i 45 milioni di euro che crede di aver speso per un tunnel Cern - Gran Sasso, da anni noi studenti siamo nelle piazze italiane per batterci contro questo Governo e contro l’idea che sta portando avanti di distruzione di scuola e università, di qualsiasi prospettiva di futuro per intere generazioni, consegnate alla precarietà e all’assenza di welfare e di diritti.
Questo governo non ci ha mai ascoltato e oggi continua ad imporre un modello di scuola e università sempre più povero e con tantissimi blocchi ed ostacoli per gli studenti, che spesso decidono per questo di abbandonare i percorsi formativi.

L’ultimo, che rischia di essere il più devastante, è la nuova riforma del diritto allo studio. Questo Governo vuole adeguare, dopo un taglio del 95% dei fondi nazionali per le borse di studio, il numero di studenti ai pochissimi fondi disponibili, passando quindi dal taglio delle risorse al taglio degli studenti. Tramite l’inasprimento dei requisiti per ottenere la borsa di studio si vuole negare a migliaia e migliaia di studenti il diritto ad essere idonei alla borsa di studio: il colpo di grazia per eliminare il diritto allo studio nel nostro Paese.

Davanti all’ennesimo attacco al diritto allo studio, non possiamo che rilanciare la nostra idea alternativa di futuro che abbiamo cominciato a costruire in questi anni di distruzione e tagli, nelle scuole e nelle università pubbliche, nei luoghi della formazione, nelle tante assemblee e piazze che abbiamo riempito in modo pacifico e non violento.

Per questo lanciamo un calendario di mobilitazioni che possa parlare a tutti gli studenti e tutti i cittadini che vogliono protestare in modo pacifico e nonviolento ora più che mai. Specifichiamo questo perché crediamo che, dopo i fatti del 15 ottobre, sia il punto da cui partire, il messaggio che gli stessi manifestanti  del 15 ottobre hanno da subito lanciato isolando e condannando, direttamente in piazza, i violenti.

Il 28 ottobre, alle 14, saremo davanti al ministero dell’istruzione a Roma, con un presidio con studenti da tutta Italia, contro i tagli alle borse di studio e la nuova riforma che vuole sbarrare definitivamente la strada del futuro a un’intera generazione.

Il 9 novembre saremo in tutte le città d’Italia, con mobilitazioni, assemblee, flash mob, e altre iniziative per portare all’attenzione di tutti uno dei drammi dell’Italia di cui nessuno si occupa: l’edilizia scolastica e l’insufficienza di alloggi per gli studenti universitari che ancora una volta sono visti come un costo da tagliare.

Tutto questo verso il 17 novembre, giornata internazionale del diritto allo studio, in cui saremo di nuovo in piazza in tutte le città d’Italia per riportare al centro della politica italiana e mondiale il dramma che milioni di studenti vivono nel non poter accedere a scuola ed università e ritrovarsi esclusi da qualsiasi percorso lavorativo. Non ci limiteremo però a contrastare queste politiche scellerate, ma porteremo le nostre idee e le nostre proposte per riprenderci finalmente in mano una politica troppo distante da noi, per dire a gran voce che un’altra risposta alla crisi c’è e inizia da noi.


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