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“Se non le donne…. chi?” Domenica 11 dicembre ore 14 piazza del Popolo
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di Tiziana Ferrario

“Se non le donne…. chi?” Domenica 11 dicembre ore 14 piazza del Popolo

Senza donne non c’è crescita ne’ sviluppo. Le donne tornano in piazza domenica per  ribadirlo e far sentire la loro voce e per ricordare che il governo è cambiato ma il paese è ancora lo stesso con gli stessi problemi spesso piu pesanti, tutti sulle spalle delle donne. In tempi di crisi, con i tagli pesanti che avanzano e i servizi sociali che si riducono, è sulla loro forza che si conta. Madri, lavoratrici, figlie, professioniste  sono quelle che continuano a pagare il prezzo più alto, con le carriere bloccate, espulse per prime dai posti di lavoro, con le retribuzioni più basse. I tempi di vita e di lavoro delle donne sono terribili ed è ora di dire basta. C’è un filo che lega il nuovo appuntamento di domenica a quello del 13 febbraio scorso,quando un milione di donne e uomini  scese in piazza per chiedere dignità sull’onda degli scandali escort e olgettine. Fu un miracolo, deciso da un gruppo di amiche che avevano dato vita a “Se non ora quando”, una sigla che è diventata un marchio di garanzia per le donne. Quel 13 febbraio fu un grande giorno che servì alle donne per capire la loro forza, per capire che un paese normale non puo’ fare a meno di metà della sua popolazione. Domenica ci si rivede tutte insieme e  sarà una giornata di proposte,musica e riflessioni. Le donne devono  avere un ruolo piu centrale ovunque, in una logica di vera democrazia paritaria. Siamo pronte a prenderci la responsabilità pubblica e politica, ha dichiarato Cristina Comenicini regista e  tra le promotrici di “ se non ora quando”. In piazza del Popolo domenica ci saremo anche noi giornaliste della nuova Associazione GIULIA a ribadire che c’è un problema anche nell’informazione: poca rappresentanza con solo il 2% delle giornaliste ai vertici dei giornali e  contenuti che non rendono giustizia alle donne del nostro paese,troppo spesso raccontate nei telegiornali e nelle trasmissioni tv solo come vittime di amanti e mariti violenti e raramente intervistate per la loro competenza  professionale. Le giornaliste dicono basta alla tv del dolore e del sensazionalismo  e all’immagine stereotipata di una donna tacchi a spillo e poco cervello rilanciata purtroppo anche  da molti settimanali femminili. C’è tanto da fare in Italia e le donne non vogliono più stare ai margini. “Mai più senza di noi,mai più contro di noi.”

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