Articolo 21 - ESTERI
Assad rompe l'isolamento internazionale
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di redazione

Che il regime degli Assad non sia mai stato tenero con i curdi siriani è noto, lo dimostrano per assurdo proprio le recenti aperture. I curdi per decenni non hanno avuto diritto ai documenti nazionali e la celebrazione delle loro festività, a cominciare dal capodanno che cade proprio in questi giorni dell'equinozio di primavera, è sempre stata repressa, anche con l'arresto di note personalità curde.
Il rischio dunque è che tra Turchia e Siria si ricrei la situazione di molti anni fa, quando solo la pressione dei carri armati turchi convinse Assad padre a togliere l'appoggio a Ocalan, che usava in chiava anti-turca.
Il futuro dei curdi in Siria non è ovviamente semplice, né garantito. Lo dimostra il fatto che alcuni avversano il regime, ricordando le persecuzioni patite, ma molti tacciono e altri appoggiano il regime, come il neonato partito Pyd, temendo il futuro.
Ma davvero il Pkk si preoccupa del futuro e del presente dei curdi siriani? La tragedia curda dimostra esattamente il contrario. Divisi in curdi iracheni, iraniani, siriani e turchi, i partiti curdi hanno finito con l'essere usati dai regimi che reprimono i loro cugini contro il regime che opprime i loro fratelli. I curdi turchi, tipo Pkk, usati contro il governo turco da quello siriano, che intanto opprimeva i curdi siriani. E così via. Una lezione tremenda soprattutto per il popolo curdo, che ha continuato a soffrire in tutti paesi, mentre i loro leader si alleavano con chi reprimeva gli altri.
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