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F35, il Parlamento rialza la testa
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di Flavio Lotti*

F35, il Parlamento rialza la testa Un primo risultato è stato raggiunto. La questione degli F-35 è entrata definitivamente nell’agenda della politica. Chiunque sosterrà i piani di acquisto di questi cacciabombardieri perderà il sostegno di larga parte dell’opinione pubblica. Il Parlamento ne ha dovuto discutere come non aveva mai fatto prima. E dovrà continuare a farlo in modo sempre più aperto e trasparente. Chi pensava di continuare a giocare sottobanco è stato sconfitto.

Se non fosse stato per il senso di responsabilità e la tenacia di  
tanti cittadini e organizzazioni della società civile questo dibattito  
non ci sarebbe stato. Un primo risultato è stato dunque raggiunto. Lo  
sforzo non è stato inutile. In altri paesi non sarebbe stato  
necessario ma questa è la situazione dell’Italia. Oggi la Camera dei  
deputati ha discusso di spese militari, di armi, forze armate e  
modello di difesa. Lo ha fatto lesinando le parole di pace con  
espressioni di segno molto contraddittorio e in larga parte  
preoccupanti.

Alla fine il Ministro di Paola ha dovuto fare buon viso a cattivo  
gioco e ha scelto di accogliere quasi tutte le mozioni. La mozione  
dell’IdV contro gli F-35 è stata respinta ma è stata approvata la  
risoluzione Pezzotta, Sarubbi, Giulietti e altri che impegna il  
Governo “a subordinare qualunque decisione relativa all'assunzione di  
impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d'arma, al  
processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e  
organizzativi dello strumento militare italiano.” Non è poco. Con la  
stessa risoluzione il governo dovrà inoltre “assicurare la piena  
disponibilità ad approfondire il quadro delle scelte sommariamente  
enunciate dal Ministro della difesa, scelte che riguardano funzioni  
fondamentali per il nostro Paese, che possono essere formalizzate  
soltanto con decisioni assunte in Parlamento e non possono essere  
delegate a sedi di carattere tecnico-amministrativo”.

Questo risultato è stato possibile grazie ad un gruppo di deputati  
«Pezzotta, Sarubbi, Marco Carra, Enzo Carra, De Pasquale, Bossa,  
Ruvolo, Giovanelli, Castagnetti, Fogliardi, Graziano, Rubinato,  
Delfino, Lucà, Marchioni, Bobba, Mattesini, Tassone, Codurelli,  
Gasbarra, Giulietti, Nicco» e all’azione lungimirante della Tavola  
della pace, Rete Disarmo e Sbilanciamoci.

Fatto il primo passo, ci prepariamo a fare il secondo con  
intelligenza, competenza e determinazione. Contro gli F-35 e una spesa  
militare insostenibile.


*Coordinatore Nazionale della Tavola della pace

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