di Flavio Lotti*
(1) Riaprire l’ospedale di Emergency in Afghanistan, (2) liberare i tre italiani e i sei afgani arrestati il 10 aprile, (3) assicurare pieno sostegno a tutti gli operatori umanitari italiani che operano in Afghanistan. Sono questi i primi tre obiettivi che deve assumere il governo italiano per ridare un minino di credibilità alla nostra presenza in Afghanistan. Nel nome del rispetto del diritto internazionale dei diritti umani, della legalità e dei doveri che corrispondono ad ogni buon governo.
La Tavola della pace, impegnata nella preparazione del Forum della Pace e della Marcia per la pace Perugia-Assisi del prossimo 16 maggio, chiede a tutti i responsabili della politica italiana di fare ogni sforzo per chiudere rapidamente questa gravissima vicenda.
Berlusconi deve intervenire di persona. Non bastano una lettera del ministro, un ambasciatore e un magistrato. E’ necessaria un’azione rapida ed energica. Si è già perso troppo tempo. Invece di prendere le distanze, di seminare dubbi e di gettare fango su chi si assume personalmente la responsabilità di soccorrere le vittime della guerra, il governo italiano deve agire con determinazione sollecitando anche l’immediato intervento dell’Unione Europea e dell’Onu. Ogni governo ha il dovere costituzionale di difendere i suoi cittadini e in particolare quelli che sono impegnati in operazioni di pace, di solidarietà e di cooperazione.
Chiudere il Centro chirurgico di Lashkar-gah vuol dire abbandonare la popolazione civile nella morsa della guerra e mettere in pericolo tutti gli operatori umanitari. In questo senso, l’attacco all’ospedale di Emergency è un attacco a tutti i costruttori di pace.
Per questo, sabato prossimo, dobbiamo essere in tanti. A Roma, in Piazza Navona, alle ore 14.30. Con tutti i colori dell’arcobaleno.
Ps. L’Italia è il paese che ha la responsabilità di coordinare la ricostruzione della Giustizia in Afghanistan e per questo obiettivo ha già speso diverse decine di milioni di euro.
* coordinatore nazionale della Tavola della pace
(VAURO: "in Afghanistan non si voglio testimoni" ascolta l'intervista in audio) / CECILIA STRADA: " Un'operazione volta a screditarci" (intervistE audio a cura di Elisabetta Viozzi)
SABATO 17 - ore 14,30 appuntamento in piazza Navona ROMA
"IO STO CON EMERGENCY" - Firma l'appello