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di Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita
Altro che invito al dialogo sulla par condicio, in realtà il governo utilizzando persino il contratto di servizio vorrebbe mettere il guinzaglio a tutta la Rai. La clamorosa conferma di questa doppiezza è arrivata oggi dalle anticipazioni della bozza del contratto di servizio pubblicata dal quotidiano “Il Fatto” e che ci risultano assolutamente fondate. Il Governo, nella bozza, arriva a costruire una sorta di comitato di controllo legata all’esecutivo al quale assegnare il compito di interferire sul palinsesto, sui singoli programmi e sull’attività dei singoli conduttori. Inoltre, si annacqua il delicato capitolo degli obblighi di produzione di film e audiovisivi italiani ed europei. Si tratta , in altre parole di una sorta di comitato etico che ricorda i periodi peggiori della censura. Non appagati da questo obiettivo, attraverso l’uso di una finta retorica regionalista tentano di riportare indietro Rai3 di 20 anni, di distruggerne l’autonomia ideativa e produttiva, di isolare il Tg3 diretto da Bianca Berlinguer e di espellere l’attuale gruppo dirigente. Naturalmente si tratta di un progetto irrealizzabile dal punto di vista editoriale, e che si pone il solo obiettivo di mettere sotto controllo Rai3 senza nessun reale potenziamento dei centri di produzione e dei centri regionali. Non si tratta dunque di un progetto editoriale ma di un vero e proprio manifesto politico in linea con le liste di proscrizione e con le ripetute minacce rivolte nei confronti di chiunque non intende accettare la logica del “telecomando unico”. Per queste ragioni proporremo a tutte le forze politiche di opposizione e non solo di promuovere un’azione per contrastare in ogni sede questo disegno. Infine, porremmo nelle sedi competenti un problema di metodo e di legittimità : il contratto di servizio tra lo Stato e la Rai ha varcato ormai nettamente le deleghe normative che l’avevano previsto.
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