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Bavaglio “ante litteram”? Il condono c’è, ma i tg non lo possono “nominare”
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di DENTRO LE NOTIZIE

Bavaglio “ante litteram”? Il condono c’è, ma i tg non lo possono “nominare”

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I TITOLI DEI TG DEL 24 MAGGIO 2010 - Anche stasera partiamo dalle polemiche e le proteste del mondo dell’informazione sul ddl così detto “intercettazioni”, anche se è sempre più evidente a tutti che non  solo di questo si tratta. Nella concitata giornata che ha visto tra l’altro lo schierarsi di quasi tutti i direttori dei grandi quotidiani, delle tv, delle agenzie di stampa, e che ci auguriamo serva da viatico ai lavori notturni della commissione giustizia del Senato che dovrebbe licenziare il ”testo bavaglio”, ci piace fare nostra la sintesi espressa dal noto sovversivo Vittorio Feltri, che ha così liquidato la proposta ella maggioranza: “E’ un’intimidazione al mondo dell’informazione, e la Corte Costituzionale non la farà passare”.

Tutti i tg, e non solo i “soliti noti”,  sono molto più aperti alle possibili modifiche. Il TG 5 riporta una dichiarazione sibillina del capo di Mediaset, Confalonieri  che ha detto che  in passato ci sono stati eccessi nelle intercettazioni e nelle pubblicazioni, ma ora la legge non può essere eccessiva al contrario.
L’altro argomento centrale nella serata,  è la manovra da 24 milioni di euro che sarà varata domani.  E qui i tg di dividono: sbirciando tra le scarse informazioni provenienti da Palazzo Chigi e dal Tesoro, si comportano come davanti a quei capannelli improvvisati de “ la carta vince, la carta perde”. Solo che il soggetto è il condono, che probabilmente rappresenterà il nerbo dell manovra. Il tg 3, unico fra tanti, “punta” già nei titoli sul condono edilizio, il terzo dell’era Berlusconi.

Emilio Fede lo esclude categoricamente; TG 1 e Tg 5  e TG 2 lo negano, ma poi più realisticamente dicono che ci sarà la regolarizzazione di 2 milioni di unità abitative spuntate come funghi al di fuori d ogni regola. “Nomina sunt essentia rerum”, dicevano i latini; nel nostro caso il condono si può fare, ma non si deve dire, non è politically correct;  di questo parliamo nel commento con Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente.
Infine segnaliamo dalla copertina del Tg la 7, il servizio presente in  molti tg sulle vacanze lunghe prospettate dalla Gelmini per gli studenti italiani; e dal suo televoto, l’intervento della CEI sulla bassissima natalità, ripreso anch’esso da buona parte elle testate. I tg dunque, e non stessi, ringraziamo i vescovi italiani per averci fatto scoprire un problema che non conoscevamo


Il Commento:   Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente
(Interviste Michele Cervo)

Presidente per i telegiornali Mediaset  nella prossima manovra economica non ci sarà alcun condono edilizio. Solo il tg3 dice il contrario, mentre  Tg1 e Tg2 parlano di regolarizzazione di abitazioni sconosciute al fisco, a proposito dei 2 milioni di fabbricati non censiti dal catasto. Secondo  questa regolarizzazione sarà un condono oppure no. Perché  sembra che qui si giochi un po’ a  carta vince, carta perde.
“E’ sicuramente un condono perché è impensabile che due milioni di edifici siano stati costruiti tutte in aree già programmate, pianificate e quindi consentite dai piani regolatori comunali. Ci sarà anche una quota di case di questo tipo la cui regolarizzazione può portare beneficio alle casse dello Stato, che è un modo per combattere l’evasione. Ma sicuramente la grande maggioranza sono in aree vincolate, in aree dove è vietato costruire, in aree dove non c’è un piano regolatore. Quindi si tratta di un vero e proprio condono. Peraltro un condono preventivo perché attivo fino al 31 dicenbre 2010”. 

Regolarizzare questi 2 milioni di fabbricati che impatto avrà per un paese che pochi mesi fa ha pianto i morti di sciagure verificatesi in zone dove non si doveva costruire. E soprattutto che impatto avrà per le future generazioni dal punto di vista ambientale.  
“Ogni condono, compresi gli ultimi due di Berlusconi, ha sempre causato negli anni immediatamente successivi un’esplosione di nuove case abusive. E tra l’altro con una progressiva riduzione degli introiti per le casse dello Stato, perché essendo ormai sicuro che ogni tanto ci sarà un condono, nessuno si affretta a mettere in regola la propria abitazione. Quindi questo sarà sicuramente un volano per nuovo abusivismo. Che si incrocerà con il rischio idrogeologico di questo paese, come abbiamo già visto, in più creerà gravi problemi ai comuni. Perché nel momento in cui dovessero essere regolarizzate queste abitazioni, è il comune che dovrà individuare le case da regolarizzare e quali sono le non regolarizzabili. Queste case che fine fanno? Vengono acquisite come patrimonio del comune o vengono abbattute? Se vengono abbattute chi paga l’abbattimento? E via di seguito. Su questo si innescano una serie di meccanismi  veramente viziosi che non possono che danneggiare le casse dei comuni”.


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