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di Redazione
“La vicenda gravissima delle dimissioni del dr. Innocenzi da componente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha posto in evidenza la questione cruciale della qualità della selezione dei componenti di un organismo che, nel Paese del conflitto di interessi, svolge un compito delicatissimo. Le regole europee e la legge istitutiva qualificano l’Autorità come “indipendente”, per cui la scelta dei commissari deve essere fatta guardando a luoghi il più distante possibile dalla politica.” Lo affermano il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita. “In occasione della nomina del nuovo commissario, che compete al Senato, la scelta deve essere effettuata nel rispetto di precisi parametri normativi : l’art. 2, comma 8, della Legge 14 novembre 1995, n. 481, secondo cui “ I componenti di ciascuna Autorità sono scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore” , e l’art. 3, par, 34 della direttiva “quadro” (come modificata dalla direttiva 140 del 2009), secondo cui “gli Stati membri provvedono affinché le rispettive autorità nazionali di regolamentazione esercitino i loro poteri in modo imparziale, trasparente e tempestivo”. “Dai nomi che circolano – concludono Giulietti e Vita - sembra che ancora una volta queste regole rischiano di essere ignorate. Per evitare l’ennesima figuraccia europea proponiamo allora che la scelta sia preceduta da una pubblica valutazione, con la presentazione di curricula e le audizioni nelle commissioni parlamentari.
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