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Il 1° novembre su "Radio Ies" i protagonisti della lotta alla mafia, alla camorra, alla 'ndrangheta. Per non dimenticare chi ha pagato con la vita la ricerca di giustizia
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di Maria Laura Cruciani

Il 1° novembre su "Radio Ies" i protagonisti della lotta alla mafia, alla camorra, alla 'ndrangheta. Per non dimenticare chi ha pagato con la vita la ricerca di giustizia

La disillusione dei tempi moderni spinge a credere che non esistano gli eroi, che sono solo frutto dell'immaginazione e magari di una penna che li plasma. E quegli eroi non esistono più, forse non si ha più bisogno di loro, tramontati gli ideali, ma non i loro nemici. Poi accade che alcune persone, apparentemente come altre, diventino un simbolo contro la loro stessa volontà.

Ci sono eroi che diventano tali per aver voluto esercitare il diritto di affermare le proprie idee, per aver rifiutato la via del silenzio, del quieto vivere. In questi giorni Mario Mori, il generale dei Carabinieri fondatore del Ros (Raggruppamento operativo speciale) che negli anni Settanta fu in forza ai servizi segreti militari e stretto collaboratore di Carlo Alberto Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo, è sotto processo a Palermo con l’accusa di favoreggiamento aggravato per la mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995. Mori, quando era comandante del Gruppo dei Carabinieri Palermo 1, è stato uno tra i più stretti collaboratori di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, paradossalmente i suoi guai giudiziari sono iniziati proprio all’indomani della loro uccisione ad opera della mafia. Poco dopo le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza che pare aver riconosciuto in Lorenzo Narracci, funzionario dell'Agenzia per la sicurezza italiana, ora indagato a Caltanissetta nell'inchiesta sulle stragi del '92, “il soggetto estraneo a Cosa nostra visto nel garage mentre veniva imbottita di tritolo l'auto usata nell'attentato al giudice Borsellino. Della stessa strage non ne sapeva nulla,invece Vincenzo Scarantino, l'ex collaboratore che si era autoaccusato di aver partecipato alla strage del '92 in via D'Amelio, come dichiara dalla cella del carcere di Velletri, in una lettera ai familiari del giudice assassinato, aggiungendo di <<essere stato oggetto e vittima di piani e strategie che non mi appartenevano. Questo già perchè quando sono stato portato all'aeroporto militare di Boccadifalco ho subito evidenziato che io nulla sapevo della 126 imbottita di tritolo sia della strage>>. Forze occulte si affrontano a volte in maniera evidente quanto sanguinosa, a volte sommessamente. I mandanti manovrano come burattinai la sorte di gente vittima del gioco dell'estorsione e del ricatto. Ad isolare e plagiare coloro che restano spettatori. Gli eroi non si dimenticano per questo, e nei giorni dedicati al ricordo noi di Roma Anch'io abbiamo deciso di parlare e far parlare i protagonisti della lotta alla mafia, alla camorra, alla 'ndrangheta, per non dimenticare i valori che ci hanno lasciato in dote chi ha pagato la ricerca di giustizia.
Lunedì 1 novembre, dalle 19.30 alle 21 sui 99.8 di Radio Ies ospiteremo Rita Borsellino, la sorella del giudice Paolo Borsellino, Don Luigi Merola, il “Prete anticamorra”, lo scrittore Alfio Caruso, autore di “Milano ordina, uccidete Borsellino”, e Antonio Ingroia, procuratore aggiunto presso la Procura di Palermo.


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