Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - INTERNI
Abusivismo in Calabria. La solitudine del sindaco di Lamezia
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Stefano Fantino*

Abusivismo in Calabria. La solitudine del sindaco di Lamezia

Nonostante ci sia di mezzo una minaccia all'interno del municipio, il fulcro della questione, la notizia,  non deve rimanere questa. Ci tiene a sottolinearlo Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, oggetto nella giornata di ieri di un tentativo di aggressione. Il gesto è infatti sintomatico di una situazione molto pesante che il comune lametino sta vivendo in questi giorni. Sono infatti iniziati i lavori di demolizione di alcune abitazioni nel comune calabrese, dopo che alcune sentenze, passate in giudicato, ne hanno decretato lo smantellamento. Così tra genio militare e ordinanza giuridica un solido patto d'acciaio che ha incontrato, in città, molte obiezioni. Con un'unica valvola di sfogo: il sindaco Speranza, bersagliato come capro espiatorio contro l'applicazione della legge dello Stato. Fino alle minacce di ieri che hanno rivelato ancora una volta la “solitudine dell'amministratore” che non ha esitato a schierarsi da parte della legalità, dello Stato, della Giustizia, lui, divenuto sindaco dopo che il comune calabrese aveva vissuto due scioglimenti per infiltrazioni mafiose. Proseguirà quindi l'opera di bonifica del territorio di Lamezia Terme dall’abusivismo edilizio e nonostante la solidarietà ricevuta, di cui Speranza ringrazia, dal colloquio avuto con Libera Informazione emerge innanzitutto la volontà di non essere lasciato solo, soprattutto per dare credito a quel percorso di legalità e trasparenza di cui tutto il Mezzogiorno necessita e che viene spesso incrinato da chi, a gran voce, addirittura afferma di preferire “l'illegalità”, anche nello stesso consiglio comunale lametino, soffocando sul nascere ogni forma di cambiamento. 
 
Buonasera sindaco, cerchiamo di spiegare quanto è accaduto ieri, con un piccolo passo indietro...
Nelle città del Mezzogiorno purtroppo si costruisce abusivamente, non lo fa solo la mafia. Intendiamoci, la mafia controlla questo e anche altri mercati, ma ci sono anche, purtroppo delle persone “normali” che fanno abusivismo. Tutte queste persone hanno sempre pensato che con i condoni si regolasse e mettesse a posto ogni cosa e i vari condoni che si sono susseguiti hanno convinto, sempre più, che questa fosse la strada. Così si risparmiava, si velocizzava tutto,  e si poteva raggiungere un equilibrio, in seguito a certe disposizioni.


E cosa è cambiato per arrivare alla situazione odierna?
Sono cambiate alcune cose. Innanzitutto il condono dopo il 2004 non c'è stato più, quindi siamo già a quasi sei anni senza condoni in un posto che prima ne vedeva uno ogni due o tre anni. In secondo luogo la gestione commissariale del comune (sciolto per mafia ndr)  aveva visto alcune famiglie non fare nemmeno la richiesta di condono. Allora dopo che i processi sugli abusi sono arrivati alla fine, con sentenza passata in giudicato. Ciò significa che oltre alla sentenza di condanna penale come accessorio c'è anche la demolizione delle costruzioni. Si pensava che nulla comunque sarebbe mai successo e su questa base si è andati avanti finché il vecchio procuratore ha ordinato la demolizione,  prima di andare a Crotone, lasciando in dote al nuovo procuratore l'azione vera e propria che è poi iniziata. 


Che reazioni ci sono state dopo il primo abbattimento?
Dopo la demolizione della prima casa, già è arrivata la fine del mondo. Tutto questo “sistema”, basato sull'abusivismo se l'è presa con me.


Lei esegue, o meglio, vede eseguite le disposizioni della sentenza...
Il Comune non esegue niente, è tutto fatto dall'Esercito e dalla Magistratura, potrebbero farla anche senza di me. Alcune persone pretenderebbero che io mi mettessi a capo di un gruppo che si mettesse davanti alle ruspe per impedire la demolizione delle case. E questo non lo posso fare. Fatto per una dovrei farlo per tutte. E questo, con sentenze del Tribunale passate in giudicato, sarebbe una cosa gravissima.


Ieri cosa è successo, nello specifico?
In una situazione in cui si fomenta l'odio nei mie confronti, si è arrivato al punto che una persona che ha tentato di afferrarmi durante una discussione con queste persone, dato che ogni giorno c'è gente che viene in Comune per discutere. Addirittura una macchina che gira e invita a venire in Comune da me...


Lei si è fatto un'idea su chi ci sia dietro? Chi è la persona che ha tentato l'aggressione?
Una persona che domani dovrebbe vedere la sua casa demolita, secondo l'ordinanza. E ha un nome un po' ingombrante. Il fratello era una persona legata a sodalizi mafiosi, lui non lo so, ma di sicuro il fratello, che è stato ucciso, lo era.


C'è  qualche legame tra le proteste e la 'ndrangheta, o è qualcosa di svincolato da questi contesti?
Io sono qui nella sala comunale, e  a pochi metri da me ci sono ancora persone. Prima erano cento, centocinquanta, e c'era di tutto. Persone che mai mi sarei aspettato fossero abusivi che magari si sono rivolti a persone che sono chiaramente “coinvolte”. In una città in cui comunque la grande maggioranza dei cittadini non è fautrice di abusivi edilizi.


Come delinea questa vicenda e la inquadra storicamente nella storia del Mezzogiorno?
Trovo terribile trovarsi in una città del Mezzogiorno, prendere in mano un comune e tentare di fare una buona amministrazione improntata alla legalità, trovandosi irrimediabilmente soli. Con tutta questo strato di gente che si è arricchito che ti fa diventare il capro espiatorio delle loro porcherie. Perché loro non hanno il coraggio di dire alla gente come stanno le cose. E mi si viene a dire «sindaco, perché non fate un bel condono?». Le sciocchezze più grosse mi hanno detto.

A chi vorrebbe rivolgere un appello?
A tutti. Anche ai media. Abbiamo qui una televisione ad esempio, City One, che istiga alla violenza, anziché mettere calma, che dice che il sindaco li abbandona e non fa qualcosa per loro, per la popolazione. Una situazione molto pesante.


E il consiglio comunale?
Il Consiglio comunale da una parte, dai consiglieri di destra, ha visto interventi terribili. In Consiglio un esponente ha detto, rivolto a me,  «Se questa è la legalità, meglio l'illegalità».


Cosa risponde a questa frase?
Questo modo di fare e di pensare porta una città del Mezzogiorno alle peggiori “schifezze”.

*tratto da liberainformazione


Letto 2798 volte
Dalla rete di Articolo 21