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Brescia: in sei sulla gru per la vertenza dei 100.000
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di Bruna Iacopino

Brescia: in sei sulla gru per la vertenza dei 100.000

La cronaca dell’ultimo anno ci ha ampiamente abituati a forme di protesta estrema. Uomini arrampicati sui tetti o sulle gru, posizionati con una tenda in piazza Montecitorio, autoesiliati su un’isola, precari, cassintegrati, lavoratori insomma privati dei diritti. Quello che sta accadendo a Brescia porta in auge una nuova categoria, quella dei precari dei diritti. Da sabato sei uomini stazionano su una gru a 35 metri d’altezza e nonostante ultimatum, maltempo e provocazioni, non ultima quella leghista ( “se non vogliono scendere tagliamogli i viveri”), sono intenzionati a proseguire nella battaglia, loro gli ultimi fra i senza diritti: immigrati, lavoratori in nero, irregolari. Il gesto estremo, spiega Umberto Gobbi, presidente dell’associazione Diritti per tutti, tra le prime a sostenere la vertenza degli immigrati bresciani, arriva dopo un lungo percorso di lotta che aveva avuto inizio con un piccolo corteo il 28 settembre alla volta della prefettura. Motivo del contendere, quella “sanatoria truffa” che, solo a Brescia ha visto già il diniego di 1.700 domande, a fronte delle 11.400 presentate e alle quali se ne dovrebbero aggiungere altre 1.500 per un totale di oltre 3.000 richieste respinte per incompatibilità stabilita in base alla cosiddetta circolare Manganelli. “Decine di migliaia di persone si sono trovate truffate- spiega Gobbi- truffate dallo stato, perché erano state cambiate le regole in corso d’opera con la circolare Manganelli, e da tanti datori di lavoro, soprattutto italiani che si sono fatti pagare dai 2 ai 4.000 euro, dietro la promessa di un’assunzione, rendendo alla fine nulle le assunzione stesse. Stiamo parlando di migliaia di persone che hanno investito tutto quello che avevano nella speranza di avere una vita normale”.
Al corteo, gli immigrati e le associazioni avevano fatto seguire un presidio permanente di fronte alla prefettura, in attesa di ottenere una qualche risposta, ma l’unica giunta invece era stata l’ingiunzione di sgombero da parte dell’amministrazione comunale a guida “destro-leghista”, fino alla prova di forza finale: il divieto alla manifestazione promossa per sabato scorso e le cariche ingiustificate a danno dei manifestanti, mentre le ruspe distruggevano il presidio “ compresi- racconta Gobbi-  gli effetti personali di molti immigrati che vi avevano preso parte.”
La goccia che fa traboccare il vaso. Da quì la decisione: in sei, si arrampicano sulla gru, uno di loro desiste subito a causa delle cattive condizioni di salute e pochi giorni dopo viene rimpiazzato da un ragazzo senegalese, mentre, sotto, si forma un presidio permanente di sostegno e solidarietà anche materiale a chi sta sospeso in alto.
“La città di Brescia sta rispondendo bene- commenta il presidente di Diritti per tutti- le varie comunità straniere si sono mobilitate con azioni di solidarietà concreta, ma anche centinaia di cittadini italiani arrivano sotto la gru per portare generi alimentari e vestiti pesanti, è stato allestito un magazzino presso la parrocchia vicina, dove possono dormire i migranti che stazionano giù e accogliere quello che si sta portando…”
E sebbene Brescia sia una realtà particolare dove gli immigrati rappresentano il 17% della popolazione, l’auspicio è che in altre parti d’Italia si moltiplichino le azioni di protesta e si arrivi alla fine ad una vertenza il più possibile condivisa, a fronte di quelle 100.000 domande che, stando anche a dati forniti dalla Cgil dovrebbero nei fatti essere respinte. “Al momento, precisa Gobbi, il diniego riguarda 20.000 richieste su 130.000 esaminate, ma nel complesso le richieste arrivate sono state 300.000…” Così come sono stati tanti i soldi inutilmente versati alle casse dello Stato: “…circa 2.000 euro a testa, 500 euro forfettari più un anno di contributi, con la promessa che la regolarizzazione si sarebbe conclusa in pochi mesi, mentre ancora la maggior parte delle domande è da esaminare.”
Non rimane dunque che attendere una presenza di massa alla manifestazione convocata per sabato 6 novembre alle ore 15.00 in Piazza della Loggia e avanzare proposte nella speranza che, istituzioni distratte, le possano accogliere: “…eliminare o modificare la circolare Manganelli e/o concedere il permesso di soggiorno di sei mesi per la ricerca di un lavoro a tutti i migranti rimasti esclusi dalla regolarizzazione. Stiamo parlando di persone oneste, che vogliono lavorare.”
iacopino@articolo21.info

Ascolta l'intervista a Umberto Gobbi, presidente dell'associazione Diritti per tutti 

Brescia: la lotta per i diritti a 35 metri d'altezza- di Bruna Iacopino

No alla sanatoria truffa: la vertenza contro la circolare Manganelli

Circolare n. 1843 del 17 marzo 2010 Ministero dell'Interno

Brescia - Prima vietato poi caricato il corteo dei migranti contro la Sanatoria truffa ( da www.meltingpot.org)

Aggiornamenti costanti su http://www.radiondadurto.org/ e contributi video su http://ctvmail.org/tubo/videos


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