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Per Fede gli "imbecilli del centro sinistra" contestano il Premier. Saviano e Fazio fanno riflettere i TG
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di Reporter senza rete

Per Fede gli "imbecilli del centro sinistra" contestano il Premier. Saviano e Fazio fanno riflettere i TG

 

Per Studio Aperto le contestazioni a Berlusconi tra Veneto e L’Aquila  sono un fatto marginale ed opera di no global. Per TG 5 e TG 1, poca cosa che non merita più di qualche secondo da studio. Il Tg 1, comunque ammette che oltre ai centri sociali, c’erano ricercatori e studenti.  Per il TG 4, dopo lunghissimi servizi dal Veneto e dall’Aquila, interviene il Direttore Emilio Fede, che “prevede”  che qualche organo di stampa parlerà di contestazioni, mentre  in realtà non è successo nulla, a parte , testualmente, le intemperanze di  qualche gruppettaro violento e  di qualche imbecille del centro sinistra. Ovviamente nessuna delle testate citate riporta la notizia nei titoli. Il TG 5 parla di reazioni positive da parte dei sindaci veneti, ma poi manda in onda interviste sostanzialmente critiche.  Al contrario, TG 3  “apre”  sulle trasferte di Berlusconi e sulle contestazioni, mentre per  TG La 7 ampio spazio nel secondo titolo e secondo servizio. Il TG 2 parla nei titoli di applausi e contestazioni. Probabilmente le troupe e gli inviati hanno visto piazze diverse, sempre che non si voglia ipotizzare che qualche direttore impedisce alla  propria redazione  di parlare di contestazioni a Berlusconi.  La rete  ha anticipato il Tg 3 e Tg La7; dal primo pomeriggio sono numerosi i video e gli audio in internet  non proprio gratificanti per il Premier.
Insomma, è sempre la TV la regina del confronto e degli scontri politici e culturali. Nel commento abbiamo ospitato Loris Mazzetti , autore e dirigente Rai,  per tornare sulla grande serata televisiva di ieri su Rai 3, con i record di ascolti per il programma di Fazio e Saviano. Come sentirete,  Mazzetti ha le idee chiare , e non solo sui programmi, ma anche sui TG. Segnaliamo che TG La 7, Tg 2  e TG 3 riprendono con ampi servizi il successo di “Vieni via con me”.
Per il resto, titoli e servizi  sul governo che va sotto nelle votazioni sul l trattato italo - libico: è per tutti l’apertura della pagina politica.
Volevamo segnalare un “fatto strano”: Emilio Fede ha dedicato  un titolo e un servizio all’ufficio di collocamento di Palermo, commentando che il problema del lavoro, soprattutto al sud e per i giovani, appare serio. Perché lo abbiamo definito “strano”?. Perché nel nostro recente Report Economia abbiamo rilevato come per l’intero mese di ottobre TG 4 abbia riportato solo tre titoli di economia, uno dei quali critico relativamente alla “problematica”presenza di tanti lavoratori stranieri.  Ci fa piacere pensare  che Emilio Fede abbia fatto tesoro del nostro lavoro e si sia accorto che esiste la crisi.
Ma parlando di cose “alte”, anche questa sera Studio Aperto ci invita a guardare in su, per intercettare uno dei tanti velivoli extraterrestri che oramai popolano i nostri cieli


 Il Commento di Loris Mazzetti, autore e dirigente Rai

(Intervista di Bruna Iacopino)

Vieni via con me ha toccato in assoluto il picco più alto di spettatori nella storia di Rai tre, una cosa che dice molto del pubblico italiano, di quelli che guardano la televisione …

“Intanto siamo molto felici del risultato: 7.600 spettatori come una partita della nazionale, come Sanremo … risultati che non si vedono più in prima serata. Significa che quando fai buona televisione, unisci contenuti e immagini, il pubblico ti segue. Non è vero che il pubblico è stanco di guardare la televisione e questa è la dimostrazione che quando fai un lavoro pensato, costruito, con contenuti, che rappresenta in maniera abbastanza degna il servizio pubblico, il pubblico ti segue”.

Dunque come dice il direttore Ruffini una “tv diversa è possibile”?

“Io aggiungerei: è la dimostrazione che chi sa fare la televisione deve fare la televisione e i partiti devono lasciare l’azienda, fare un grande passo indietro e lasciar lavorare chi sa fare televisione”.

Nonostante questo le polemiche continuano e benché non abbiano toccato direttamente Vieni via con me, c’è stato l’ennesimo attacco ad Anno zero da parte del Direttore generale Masi. Come vanno interpretate certe esternazioni?


Credo che Santoro sia una delle più grandi risorse che ha la Rai, sta facendo da 30 anni programmi di grandissimo successo, fa discutere, può piacere o non piacere, io se fossi il direttore generale lascerei perdere le polemiche, guarderei A) contenuti B) soldi che un programma come anno Zero porta nelle casse dell’azienda Rai e soprattutto cercherei di far squadra. Noi ieri sera abbiamo dimostrato che ci sono ancora grandi capacità all’interno dell’azienda, una forza enorme che va valutata e valorizzata. Smettiamo di fare polemiche che hanno come unico obiettivo quello di screditare l’azienda e quello che viene prodotto.

Dalla tv dell’immagine si torna alla tv della narrazione. Un’indicazione, uno stimolo? Quanto la tv oggi sa raccontare l’Italia e quanto i tg la rappresentano decentemente soprattutto quando si parla di contestazioni dirette al premier, vedi oggi in Veneto o a L’Aquila?

"La tv rappresenta perfettamente il paese anzi diciamo che ci sono alcuni programmi che la Rai produce e che sanno raccontare il paese e, mi dispiace dirlo perché appartengo a questa rete, sono soprattutto i programmi di Rai tre e: penso a Jacona, alla Gabanelli… Quello che fanno invece i Tg, soprattutto il Tg1, è rappresentare un paese che non esiste, non rappresentano il paese reale: quindi, nello specifico, vietato far vedere le contestazioni al Premier”.

 


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