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Strage Viareggio: ci sono i nomi. La soddisfazione dei comitati
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di Bruna Iacopino

Strage Viareggio: ci sono i nomi. La soddisfazione dei comitati

Manager e dipendenti del Gruppo Ferrovie dello Stato, Rfi (Rete ferroviaria italiana), Trenitalia, Fs Logistica, Cargo, Cima Riparazioni, la tedesca GATX Rail Germania e l'austriaca GATX Rail Austria, da questo elenco i nomi e i cognomi dei 38 indagati per la strage di Viareggio che, il 29 giugno 2009 costò la vita a 32 persone. Un anno e  mezzo di indagini preliminari per avere un elenco di possibili responsabili a vario titolo e con vari capi di imputazione, dal reato di incendio, a disastro ferroviario, delitti colposi di danno, omicidio colposo, lesioni colpose, fino alla violazione del decreto legislativo del 9 aprile 2008 numero 81, ovvero quello in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Fra i nomi di spicco quello dell’ad alle FS Mauro Moretti, riconfermato nell’incarico qualche mese fa, nonostante la ferma opposizione dei comitati dei famigliari delle vittime e insignito di recente del titolo di Cavaliere del lavoro.
Soddisfazione viene espressa dall’Assemblea 29 giugno, costituita da comuni cittadini e lavoratori delle ferrovie all’indomani del disastro, per bocca di Riccardo Antonini. Loro quei nomi li facevano da tempo e da tempo avevano indicato alla magistratura quale fosse la strada da seguire e quanto ampie potessero essere le responsabilità. La mobilitazione e la determinazione alla fine hanno pagato… i presidi, gli incontri, le iniziative di fronte al tribunale di Lucca e a quello di Firenze, le audizioni in commissione, hanno sortito l’esito chiesto a gran voce già all’indomani della strage.
Non ha dubbi Antonini: “ Bisogna ringraziare i famigliari che si sono organizzati e hanno perseguito fino i fondo quest’obiettivo, e l’assemblea 29 giugno composta da cittadini, giovani lavoratori e un gruppo di ferrovieri che lotta da anni per la sicurezza e che in questi mesi ha messo a disposizione la propria esperienza, non solo per non dimenticare quanto avvenuto e chiedere verità e giustizia per le vittime di Viareggio, ma anche per proporre misure concrete e mettere in campo una sicurezza effettiva rispetto a quella che oggi non c’è.”
La sicurezza sul lavoro è un bene collettivo da difendere, era stato questo, quasi da subito il motto portato avanti dall’assemblea, fino a Bruxelles: i fatti di Viareggio lo avevano tragicamente evidenziato e portato di fronte agli occhi di tutti.
Ora spetterà alla magistratura accertare le responsabilità. Anche a carico di Mario Moretti da tempo nel “mirino” dei famigliari e dei comitati di Viareggio, non solo per le responsabilità avute nell’ambito del disastro, in qualità di Ad delle Fs, ma successivamente per le esternazioni poco felici, avute in sede di commissione lavoro, in merito all’accaduto:
“Siamo stati più volte a roma per chiedere che Moretti non venisse riconfermato nell’incarico viste le responsabilità che aveva avuto nella strage di Viareggio e visto quello che aveva detto a più riprese: in un primo momento che le ferrovie italiane erano le più sicure d’Europa, dopo che si era trattato di uno spiacevole incidente e infine che quando accade un incidente in ferrovia sembra che caschi il mondo.”
“A questo proposito- conclude  Antonini- abbiamo anche raccolto 10.000 firme, solo nella città di Viareggio, perché non fosse riconfermato, ma il ministro dell’economia e quello dei trasporti non hanno ritenuto di dover tener conto di quella che era il pronunciamento popolare.”

Ascolta l'intervista a Riccardo Antonini dell'Assemblea 29 giugno

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