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Preventivo: arresti. Saldo: fascista
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di Francesco de Notaris

Preventivo: arresti. Saldo: fascista

Massimo D'Alema sostiene che non merita alcuna risposta un ormai stagionato signore in gioventù fascista ed oggi promotore di proposta per arresti preventivi di studenti in odore di manifestazione. Se la risposta fosse di quelle che, seduti in poltrona in uno studio televisivo,  solitamente si offrono all'attenzione di spettatori in pantofole D'Alema avrebbe ragione. Occorre invece dare una risposta politica perchè la provocazione del capo gruppo del Pdl al Senato è politica. Occorre dare una risposta politica a chi non ha reciso le radici ed è rimasto fascista e non gli sono cresciute mai le ali, come diremmo noi della "retitudine", e pur se Senatore della Repubblica continua a frequentare i luoghi che lo hanno alimentato.

In una seduta della Commissione di Vigilanza Rai, e sono trascorsi anni, Storace, da me fortemente...provocato, esplose in un "si, mi onoro di essere fascista" ed è verbale. Nella nostra democrazia parlamentare, vigente questa Costituzione, non può passare sotto silenzio il tentativo di negare la libertà di parola, di impedire la manifestazione del pensiero, di vietare di percorrere strade e parlare nelle piazze ai cittadini che oggi sono gli studenti, domani i lavoratori o tutti insieme.

Si desidera criminalizzare il dissenso dopo aver vanificato il consenso alle elezioni come si è medicalizzato ogni disagio a partire da quello psichico.

La maggioranza ha sperimentato negli stadi un'idea di sicurezza funzionale al peggiore federalismo per rendere difficile o impedire finanche al non residente di assistere alla partita della propria squadra del cuore in trasferta.

Di Pietro ha fatto bene a ricordare frequentazioni ed episodi del giovane La Russa al Ministro La Russa. Penso che non basti parlare. Occorre assumere iniziative politiche parlamentari e nel Paese ad ogni accenno che uomini della maggioranza assumono in violazione della Costituzione.

C'è un rischio di assuefazione. C'è il rischio che si guardi con sufficienza ad esternazioni che potrebbero sembrare ininfluenti. Invece nella nostra società le parole ripetute si fanno strada nel cuore della gente e diventa motivo di dibattito ciò che non è proponibile, ciò che sa di eversione.

Ricordiamo tutti con quanta superficialità si ascoltava il Bossi, si irrideva, definendo 'battute' di uno scriteriato le sue esternazioni e le azioni para-liturgiche che compiva, a cominciare dalle scampagnate alle sorgenti del Po.

Oggi ci accorgiamo che avremmo dovuto contrastarlo con forza e politicamente. Questo Governo studia come reprimere il dissenso e non guarda alle motivazioni che portano la società alla protesta nelle piazze.
Si cercano i violenti e non si vedono i non violenti.
La manifestazione del dissenso potrebbe creare differenti valutazioni sulle modalità della protesta, ma occorre comunque capire perchè si protesta.
La politica è chiamata a dare risposte politiche al disagio che sono altro dalla repressione o dal tentativo di banalizzare le motivazioni della mobilitazione soffermandosi su episodi pur condannabili, che sono pur sempre episodi di contorno.
E se un fiume inonda la campagna a nessuno verrebbe in mente di abolire...il fiume ma tutti gli esseri pensanti dovrebbero attivarsi per rivedere gli argini e migliorare lo scorrimento delle acque.

Oggi questa maggioranza rende il culto al capo,disprezza i valori autenticamente liberali,, tenta di annientare le opposizioni, vuole controllare l'informazione e i mezzi di comunicazione di massa, vuol privatizzare l'economia, desidera controllare l'insieme dei rapporti economici, sociali, politici e culturali, vorrebbe che i cittadini fossero acritici cortigiani sulla scorta dei nominati parlamentari che la sostiene.

Ma per dire che c'è in Italia una forma di fascismo c'è forse bisogno di leggerlo sui manifesti affissi?

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