Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - IDEE IN MOVIMENTO
Guerre dimenticate? Arriva l'Atlante per gli "smemorati"
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Bruna Iacopino

Guerre dimenticate? Arriva l'Atlante per gli "smemorati"

Mera casualità o scelta meditata , coincidenza vuole che proprio nel giorno in cui si vota alla Camera il rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan, questa mattina, presso la sala stampa della FNSI, si sia invece parlato di guerre, e soprattutto di quelle dimenticate. Occasione? La presentazione del secondo volume dell’Atlante delle guerre, opera collettiva ideata e realizzata dall’associazione 46° parallelo, edita da Terra Nuova Edizioni. Opera corposa, non tanto nella pesantezza ( fisica) del testo corredato da immagini a colori e mappe dettagliate delle zone dei conflitti, quanto piuttosto nei contenuti, per lo più ignoti alla maggior parte del pubblico di lettori di giornali e, soprattutto, spettatori televisivi. E si, perché parlare di guerra continua ad essere una sorta di tabù per l’informazione italiana, non tanto una forma di censura, quanto piuttosto una mancanza reale di cultura, sottolinea Raffaele Crocco, direttore del volume e fra gli ideatori dello stesso. La mancanza di attenzione da parte dell’informazione italiana verso gli esteri è una patologia ormai conclamata, ancora più vera quando poi si tratta di raccontare di zone di guerra e di conflitti.
“Parlare di guerra, e farlo in un certo modo, viene bollato come semplice pacifismo e comunque sempre come argomento di sinistra, mentre si tratta di attenersi a un sano principio di realismo politico…” Afferma Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, tra i promotori dell’Atlante.
Stando al lavoro condotto dagli autori dell’Atlante in questione, nel mondo sono in corso circa 35 conflitti,la maggior parte dei quali concentrati nel sud del pianeta, in zone dove abbonda la povertà, ma molte volte anche le materie prime, utili al mondo occidentale, oppure la cui posizione geografica risulta strategicamente interessante…
Raccontare di quei conflitti, dei soggetti coinvolti, delle zone interessate e delle loro caratteristiche significa tornare a fare informazione, sottolinea ancora Crocco. Gli autori delle schede relative ai diversi conflitti sono infatti tutti giornalisti, impegnati o presenti nelle diverse zone di guerra, profondi conoscitori dei singoli contesti. Un contributo di conoscenza e di divulgazione fatto in termini volontaristici, spiega ancora Crocco, mirato a far si che certi argomenti tornino ad essere parte di una riflessione comune e, perché no… arrivino anche all’interno delle scuole.
Argomenti che forse, sottolinea Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21, meriterebbero maggiore spazio, per la serietà e l’importanza che rivestono, anche all’interno di rubriche di approfondimento nel servizio pubblico. “ Non si può più accettare per esempio che il dibattito sulla guerra sia stato annientato anche in Parlamento, dove ormai il voto per il rifinanziamento della missione in Afghanistan viene fatto con il pilota automatico…” per questo, annuncia Giulietti “ oggi voterò contro”.
Ma non è solo la guerra ad essere stata derubricata. L’italia, sottolineano i relatori, è n grande esportatore di armi collocandosi solo lo scorso anno al quinto posto nella classifica mondiale, eppure neanche questo sembra interessare minimante il dibattito pubblico. Molte, troppe volte la responsabilità grava sui media e sull’uso distorto delle parole. A questo fa riferimento l’intervento del presidente della FNSI Roberto Natale e del giornalista di Famiglia cristiana, Luciano Scalettari, tra gli ideatori del volume, che a sua volta insiste su un altro tema, oltremodo attuale: la presenza di immigrati provenienti anche da queste zone di guerra e di conflitto. Conoscere la realtà da cui provengono, sostiene Scalettari, contribuirebbe anche a ridimensionare la visione che l’opinione pubblica ha di queste persone e, soprattutto restituirebbe loro la dignità che meritano in quanto “persone” contribuendo a lasciar fuori termini come: clandestino, immigrato, rifugiato, profugo.. .
Ma l’Atlante delle guerre diventa anche l’occasione per promuovere le iniziative promosse dalla Tavola della Pace e ControllArmi in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e del 50° anniversario della marcia della pace, lanciata per la prima volta da Aldo Capitini il 24 settembre del 1961. Dal sito www.perlapace.it è partito infatti l’appello a firmare una “dichiarazione di pace” corredato dall’invito ad appendere nuovamente a finestre e balconi l’ormai nota bandiera colorata, un appello che il portavoce di Articolo21 ha voluto rivolgere anche a tutti gli spazi virtuali del web ( siti, blog…)
Solo una prima tappa, appunta in preparazione alla 19esima edizione della marcia Perugia Assisi, il 25 settembre di quest’anno.

 


Letto 4091 volte
Dalla rete di Articolo 21