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Articolo 21 - ESTERI
La lezione della Tunisia e dell’Egitto
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di Rasheed Jafari

La lezione della Tunisia e dell’Egitto

Abbiamo l’abitudine di giudicare fenomeni sociali e mediatici nei paesi orientali dall’alto in basso come se fossero necessariamente la conseguenza di un “sottosviluppo” implicito. Il ruolo dei social network nella “rivoluzione dei gelsomini” e negli avvenimenti ancora in corso al Cairo, ha invece qualcosa da insegnare anche all’Italia. Indubbiamente l’uso di FB ha consentito la creazione di un vero e proprio media alternativo. Messaggi, post, hanno costituito un palinsesto anche in immagini, che hanno costruito con efficacia la rappresentazione di una realtà altrimenti invisibile. I commenti, le immagini di bassa definizione ma di alta efficacia documentale hanno un po’ alla volta costituto una rete sempre meno virtuale sul quale si è issato il movimento di protesta.

Gli analisti hanno ammesso che sono stati colti di sorpresa. Ma la vera sorpresa è l’effetto che la diffusione dell’“informazione” diffusa e autoprodotta, ha generato creando consapevolezza del malcontento e dell’esistenza di un comune sentire. I media tunisini ed egiziani erano caratterizzati da un rigido controllo garantito da un sistema satrapico e da un inamovibile oligarchia. Ma proprio la rigidità del sistema ha stimolato la nascita di una “rete carsica” di informazione alternativa.

Cambio di scena: Provate oggi a scandagliare FB, Twitter, etc sui temi che schiacciano la politica e la società italiana e vi renderete conto che anche qui esiste una rete diffusa di singoli e gruppi che ragiona sugli avvenimenti e quindi su come reagire. E’ un sistema che viaggia fuori da quello dei partiti, una rete che andrebbe studiata e stimolata perché rappresenta più di mille sondaggi gli umori di quella parte dell’opinione pubblica italiana che soffre senza avere mezzi per esprimere il proprio malessere mentre chi ha le chiavi del sistema televisivo, può mandare videomessaggi e lo fa in modo unilaterale e senza contradditorio.
Le opposizioni ragionano su come reagire a questa fase: il PD lancia una raccolta di firme, Articolo 21 propone iniziative a difesa della costituzione, ma perché non riconoscere alla rete quel ruolo che ha avuto nei paesi di cui sopra?

Le prime manifestazioni autoconvocate da gruppi di donne sono l’avanguardia di qualcosa che può crescere ancora?

Immaginate la convocazione di manifestazioni in grado di ridicolizzare le vicende del Presidente del Consiglio. Immaginate cosa produrrebbero centinaia di giarrettiere e mutande sventolate sotto le residenze del Signor B. Non è forse quello che è successo mutatis-mutandis nella nostra sponda del mediterraneo per dimostrare che il “Re è Nudo?

Vivere sotto Mubarak - di Riccardo Cristiano

 


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