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Nella bilancia dei TG, pieno il piatto della Riforma vuoto quello della Cultura
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di Osservatorio TG

Nella bilancia dei TG, pieno il piatto della Riforma vuoto quello della Cultura
  • L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 10 MARZO 2011
  • ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 10 MARZO 2011              
  • ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 10 MARZO 2011
  • LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 10 MARZO 2011
  • Se con “la cultura non si mangia”, il Tremonti pensiero all’indomani delle prime decurtazioni al settore,evidentemente, non si fanno neppure i TG. Il nuovo taglio di 27 milioni al fondo unico per lo spettacolo  - che pesa anche sul futuro di Cinecittà-, minaccia centinaia di posti di lavoro e lascia interdetto lo stesso ministro Bondi, è stato  ripreso da quasi tutti i maggiori siti di informazione  on line e dalle agenzie di stampa, ma non dai Tg di prime time.  Niente titoli, servizi o anche solo una notizia.  Per tutti, stasera  più di un titolo ed anche più di un servizio sulla riforma della giustizia varata dal governo.
    E se il Tg1 nel primo titolo virgoletta la soddisfazione di Berlusconi “l’attendevo dal ‘94”, per il Tg2 titoli e servizi in apertura e rinvio dell’approfondimento a Tg2 Punto di Vista; per i Tg Mediaset sin dai titoli, si punta invece, sulla ricaduta positiva che il provvedimento avrà sugli italiani e si dà blandamente conto -qualche riga all’interno dei servizi- delle critiche dell’associazione nazionale magistrati; con l’eccezione del Tg5 che gli riserva il secondo titolo. Stranamente il  Tg4  - stasera in  edizione ridotta causa partita e senza il suo direttore in conduzione -non titola sulla riforma e non parla dell’Anm. Tg3 e Tg la7 approfondiscono: il primo ospita in diretta il presidente dell’associazione Palamara;  il secondo a tutta la questione dedica ben 20 minuti dell’intera edizione, legando il pacchetto giustizia ai processi che coinvolgono il premer. Se i Tg dei nuovi tagli alla cultura non se ne occupano, noi ne parliamo nel nostro commento,  con Giulio Scarpati, presidente del sindacato italiano attori.
    La riforma giustizia, fa scendere la  Libia, presente un po’ ovunque con le corrispondenze dalle città bombardate per  i tre Tg Rai e per Studio Aperto. Solo nel Tg diretto da Bianca Berlinguer, la crisi libica, lascia lo spazio per un servizio sul nuovo allarme crescita  per l’economia italiana, lanciato da Confindustria. Così come soltanto  le testate dirette dalla Berlinguer e da Enrico Mentana, rilanciano lo scoop de “Il Fatto Quotidiano”, sul tentativo di falsificazione dell’atto di nascita di Ruby rubacuori, che due misteriosi italiani in trasferta in Marocco avrebbero tentato di ottenere, offrendo un  lauto compenso ad una funzionaria dell’’anagrafe. Lo zoccolo duro di Raiset tace. Segnaliamo  un’intervista del Tg2 a Riccardo Muti sul 17 marzo, in cui scopriamo che il maestro pur amando il Nabucco di Verdi, conferma che l’Inno Nazionale resta quello di Mameli . Mentre Studio Aperto in un titolo ci informa che Valentino Rossi è “a ruota libera”, nel senso che si prepara a tornare in pista e che smentisce il flirt con la Canalis. Meno male: andiamo a dormire tranquilli sapendo che  Geroge Clooney non ha le corna.


    Il Commento di Giulio Scarpati, presidente del Sindacato Italiano Attori
    (Intervista di Lorenzo Coletta)


    Giulio Scarpati, la notizia degli ulteriori 27 milioni di euro tagliati al Fondo unico dello spettacolo è ripresa da tutti i siti e le agenzie, ma sostanzialmente non dai tg. Ormai la situazione sembra essere chiara, da una parte un governo che ha stabilito come la cultura sia un bene superfluo per la crescita del paese, dall'altra la figura del ministro Bondi che non riesce a far sentire la sua voce in nessun capitolo, tanto da non riuscire neanche ad ottenere una risposta alla sua richiesta di dimissioni.
    Sì, e anche assente diciamo, perché poi dopo in realtà non è che abbia fatto sentire la sua voce, non ha cercato l'aiuto e la solidarietà anche del settore. Se avesse cercato in noi anche un supporto, avremmo potuto fare una battaglia più forte e ottenere magari qualcosa. Il problema è che l'attacco che c'è a tutto il mondo culturale, e quando dico mondo culturale parlo dalla scuola, al teatro, alla ricerca, al cinema, alla televisione e a tutto il resto, è un attacco complessivo, è un attacco, come dire, a smembrare quello che di buono c'è in questo settore e quello che anche può dare; la cultura come centralità, come crescita di un popolo, di un paese. Questo è il punto essenziale: ridurre tutto a consumo, e quindi a farci diventare un po', più che cittadini, sudditi.

    Il ministro che nelle ultime ore fa autocritica, è in pratica assente dai tg, che invece nei giorni scorsi ci hanno proposto l'evento culturale "Belen" nella nuova serie di Montalbano. Del resto i richiami, anche quello di oggi del Presidente della Repubblica di fatto cadono nel vuoto; si parla di capacità individuali, di merito, ma i luoghi dove poter acquistare queste merci sono sempre di meno.
    Sì, non solo, è proprio l'idea che, siccome si riempiono la bocca di merito, il merito significa avere capacità; la capacità significa apprendimento; l'apprendimento significa che poi lo devi mettere in pratica, e quindi devi anche esercitare le tue capacità, per affinarle, per mantenere un livello. Ora, noi che siamo un paese culturalmente centrale, con bellezze artistiche, con musica di grande tradizione, dovremmo valorizzare tutto questo e creare i presupposti perché chiunque venga in Italia, o chiunque nomini l'Italia lo associ alle bellezze artistiche e alle capacità artistiche proprio di questo paese. Secondo me qua bisogna ricostruire anche un sistema di relazioni sociali, un sistema di convivenza civile. Si è voluto soltanto valorizzare l'individuo e quello che poteva essere il vantaggio personale, a totale, invece, cancellazione del valore del bene comune.


    I dati Auditel di mercoledì 9 marzo 2011

    Tg1 - ore 13:30 4.359.000 24,80% ore 20:00 6.470.000 24,81%.
    Tg2 - ore 13:00 3.054.000 18,83% ore 20:30 2.812.000 9,03%.
    Tg3 - ore 19:00 2.595.000 13,94%.
    Tg5 - ore 13:00 3.829.000 23,35% ore 20:00 5.776.000 21,92%.
    Studio Aperto - ore 12:25 2.756.000 20,65% ore 18:30 1.396.000 9,43%.
    Tg4 - ore 19:00 1.318.000 6,88%.
    Tg La7 - ore 13:30 821.000 4,65% ore 20:00 2.280.000 8,61%.
    Fonte: tvblog.it


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