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Comune di Fondi: la questione legalità rimane aperta
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di Bruno Fiore*

Comune di Fondi: la questione legalità rimane aperta

Il quadro desolante e preoccupante che rimane riguardo alla situazione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio del Comune di Fondi deve essere compreso in tutta la sua gravità, considerato che poco è cambiato dopo le indagini della Commissione d’accesso voluta dall’allora Prefetto di Latina Bruno Frattasi e le indagini compiute e portate a compimento negli ultimi anni dalle Forze dell’ordine.
Certo, una parte dell’organizzazione criminale è stata messa seriamente in difficoltà: quella, per intenderci, “operativa”, la cosiddetta ”area militare” ma può restare in piedi, in tutta la sua pericolosità, quella economica la quale trova sempre in tutto il paese una sponda nella politica.
Facciamo queste affermazioni con estrema serenità e lucidità. Non essendo nostra intenzione tornare ad alzare polvere (non è stata mai nostra intenzione), ma chiedendo che si tornino ad effettuare una serie di verifiche sul campo per smantellare concretamente le imprese politico-affaristiche che governano l’intero nostro territorio.

La relazione della Commissione d’accesso ha avuto il pregio di individuare, in parte, quelli che erano i condizionamenti dell’amministrazione pubblica da parte di alcuni gruppi criminali, ma, ad una attenta valutazione dei risultati conseguiti ci appare un dato parziale e non sufficiente.

Le confessioni del giugno 2008 dell’allora Assessore ai Lavori pubblici, riguardo ai  presunti condizionamenti subiti nella conduzione del proprio assessorato e nella pressante richiesta di dimissioni dal suo incarico  che sarebbe stata effettuata da parte  del Sindaco, dell’Assessore all’Urbanistica, del Comandante della Polizia municipale, del Dirigente comunale, che dichiarava di parlare in nome e per conto di un parlamentare, riguardano l’appalto e la realizzazione della nuova casa comunale e del progetto di riqualificazione di Piazza De Gasperi, così come l’appalto e la realizzazione del Teatro comunale e la lottizzazione dell’area a ridosso del Lago di Fondi dei terreni di proprietà della SAIF che, secondo quanto riferito sempre dall’Assessore in parola, doveva vedere realizzato in quell’area un progetto di Acquapark. Progetto, a quanto pare, perorato da fonte autorevole.

E’ su queste rivelazioni dell’allora Assessore ai lavori pubblici che dovrebbe tornare ad accertare responsabilità ed interessi  un’indagine investigativa più approfondita.
Perché nei lavori di realizzazione della nuova casa comunale ritroviamo la società GIVAL Srl che, in Associazione Temporanea d’Impresa con le Ditte individuali Parisella Gaetano e Castelli Domenico, ha ottenuto lavori in subappalto per €uro 75.000,00 dalla società consortile “Piazza S. Francesco “ a r.l..
Perché, in relazione all’abbattimento del complesso dell’Isola dei Ciurli, i lavori furono affidati alla Ditta Parisella Gaetano, il cui titolare aveva gravissimi precedenti di polizia.
 
Il centro di tutti gli affari che si stavano consumando su tutto territorio del Comune di Fondi era da riferirsi, principalmente,  al settore dei lavori pubblici.

Se vogliamo ridare trasparenza alla macchina amministrativa del Comune di Fondi, bisogna chiarire in modo preciso e puntuale questi passaggi. Perché il “giro di valzer” dei Dirigenti comunali, voluto dall’allora Sindaco ha permesso che rimanesse in piedi il controllo degli atti amministrativi in certe mani.

Il Comune di Fondi era gestito da un’organizzazione di natura politico-affaristica  che ne condizionava tutto l’operato. Ma, la domanda che poniamo è questa: è stata realmente smantellata questa rete politico-affaristica?
 
Tornando alla questione del livello più alto dell’organizzazione si individua, secondo quanto confessato dall’Assessore ai lavori pubblici chiaramente un livello politico-amministrativo, ma rimane ancora in ombra la punta di tale organizzazione che resta probabilmente  quella economica. Ci siamo posti il problema della necessità di individuare chi economicamente gestiva tali affari e ne traeva i profitti. E’ il nodo cruciale di tutta la questione. Perché ci appare poco convincente la tesi che a trarre i profitti di queste operazioni fossero solo i Tripodo ed il Trani attraverso piccoli appalti nei settori dei servizi di pulizie e delle onoranze funebri. Ben altri personaggi e ben più corposi erano probabilmente i “guadagni” che attraverso certe operazioni riguardanti gli appalti pubblici si possono ipotizzare.
Attualmente i Tripodo ed il Trani si trovano sotto giudizio nel processo Damasco 2, rinchiusi nelle patrie galere da diversi mesi, mentre i probabili attori principali di tanti dubbi affari si trovano quasi resi automaticamente estranei agli atti processuali. Con questo non vogliamo dire che il processo Damasco 2 non abbia la sua validità di essere un momento importante per verificare responsabilità penali pesanti, ma fuori dall’aula in cui si celebra questo processo vi sono probabilmente gli attori principali di molte operazioni economiche. Coloro che hanno probabilmente ricavato i guadagni veri dalle grandi operazioni che si sono svolte nel giro di pochi anni nel Comune di Fondi.
 
E’ su questo che bisogna fare chiarezza. Altrimenti sulla macchina amministrativa del nostro Comune rimarrà probabilmente un macigno che rappresenta la “pietra tombale” della legalità.

* Consigliere comunale del Partito Democratico di Fondi


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