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Toh,guarda! C'è la moratoria nucleare, ma per i Tg è ordinaria amministrazione
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di osservatorio tg

Toh,guarda! C'è la moratoria nucleare, ma per i Tg  è ordinaria amministrazione
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  •  I TG di mercoledì 23 marzo - La Libia e per qualcuno -soprattutto Tg3 e TgLa7- la confusione sulla gestione della dichiarazione di guerra a Gheddafi, restano in testa alle scalette di tutti i Tg di prime time. Se il Tg della rete ammiraglia Rai lancia un attacco frontale contro la Francia, riprendendo la tesi della cospirazione parigina contro il rais, pubblicata oggi dal quotidiano Libero, quello che per primo va in onda selle reti Mediaset, Studio Aperto, titola testualmente e con ardore “l’Italia vince la battaglia del comando: avrà il governo delle operazioni navali e il controllo sull’embargo delle armi”. Come nel miglior stile dei cinegiornali del ventennio. Solo il Tg3 mette di spalla alla pagina sulla Libia l’attentato a Gerusalemme. Così come Emilio Fede è l’unico, con primo titolo e collegamento da Parigi, a rilanciare la notizia di un allarme bomba alla Tour Eiffel, ripresa - per onor di cronaca- da pochi siti on line.
    Il Giappone continua a scendere, mentre resta molto popular, l’allarme per l’improbabile nube radioattiva in arrivo sull’Italia da Fukushima. Tante parole, immagini ed interviste sull’ansia da nube atomica, ma al contrario dalla maggior parte dei Tg, scarsissime parole e nessun approfondimento sulla moratoria di un anno sul nucleare ratificata oggi dal governo. L’informazione televisiva - pubblica e privata- al netto dei Tg diretti da Bianca Berlinguer ed Enrico Mentana, dal nostro punto di vista ha sprecato l’occasione di raccontare un fatto che inevitabilmente -passi o no il referendum fissato a giugno- cambierà comunque il futuro del nostro Paese.
    Nel commento, noi al contrario dei Tg che mandano la questione in sordina, ne parliamo con Stefano Ciafani, direttore scientifico di Legambiente.
    La politica riguadagna posizioni con diverse interpretazioni a partire dalle riserve espresse dal Colle sulla nomina ministeriale di Saverio Romano, indagato per mafia. Titoli e servizi con relativo aggiornamento sulle note di precisazione del Quirinale per Tg3 e TgLa7. In casa Raiset si parla soltanto di generiche riserve del Capo dello Stato, con titoli fotocopia sulla vicenda per Tg1,Tg2 e Tg5.
    Per Studio Aperto e Tg4, Saverio Romano, è soltanto il nuovo ministro all’Agricoltura e basta. Così come sull’aumento della tesse sui carburanti -dazio che gli italiani pagheranno per il rifinanziamento del fondo per lo spettacolo- titoli e servizi per Tg3, Tg2 - che in qualche riga all’interno dà conto della protesta dell’Adiconsum- e per TgLa 7, con nota a margine del suo direttore, rispetto all’incidenza che il provvedimento avrà sull’aumento dell’inflazione. Il Tg1 ne parla nel titolo, ma non entra nel merito, mentre i Tg Mediaset glissano serenamente.
    Dopo qualche “falsa partenza” , Emilio Fede, consola tutti noi. E’ ufficiale: per il Tg4 oggi è stato il primo giorno di primavera con conseguente fibrillazione per gli ormoni. Che la notizia sia una attenuante generica per gli erotomani di tutte le età?

    Mariella Magazù


     Il Commento di Stefano Ciafani, Direttore Scientifico di Legambiente

                              (intervista di Alberto Baldazzi)

    I Tg hanno messo, già dall’ora di pranzo, la sordina sulle contraddizioni che hanno portato il governo alla moratoria di un anno per il nucleare. Diciamo che non se ne è parlato molto e non si è commentato. Eppure è un fatto molto importante:Legambiente oggi ha fatto un sit-in di fronte a palazzo Chigi. Come considerare questa decisione? Una mezza vittoria o una presa in giro?

    “È una totale presa in giro. Il governo non ha il coraggio di dire che il nucleare, come sosteniamo da anni, non solo non serve a questo paese, ma non è, assolutamente, una opzione che vogliono gli italiani. Con questa moratoria si vuole andare oltre il turno delle amministrative del prossimo maggio, ed ovviamente, a maggior ragione, il referendum di giugno, sperando che con il tempo gli italiani possano dimenticare le drammatiche immagini di Fukushima, che purtroppo ricordano quelle del lontano 1986 con l’incidente di Cernobyl”

    Ciafani, un sondaggio di questi giorni di Gnreseach mostra addirittura che ci sarebbe una propensione al voto referendario da parte del 75-80% degli italiani, con una maggioranza schiacciante contro il ritorno dell’atomo in Italia. A giudizio di Legambiente, come andrà a finire?

    “Noi ci auguriamo che queste intenzioni, dimostrate con questo sondaggio, alla fine si confermino con un “esercito pacifico”, che dovràappunto partecipare alla votazione referendaria sul nucleare. Gli italiani sono in maggioranza contrari al nucleare, a prescindere dall’incidente di Cernobyl. Negli ultimi tre anni, con la propaganda del governo e dei nuclearisti sul nucleare presunto pulito, presunto sicuro e presunto economico, gli italiani, più hanno conosciuto quest’opzione energetica più hanno deciso di evitarla, visto come è aumentato il numero di persone che non ne vogliono sentire parlare. Ci auguriamo che la tragedia giapponese si fermi qui, ma che i cittadini continuino poi ad approfondire le questioni relative al nucleare e, ovviamente, partecipino in massa al referendum del prossimo giugno”.

    Dati Auditel di martedì 22 marzo

    Tg1 - ore 13:30 4.437.000 (25,55%) ore 20:00 6.554 (24,81%).

    Tg2 - ore 13:00 3.308.000 (20,69%) ore 20:30 716.000 (5,42%).

    Tg3 - ore 12:00 1.456.000 (15,19%) ore 19:00 2.767.000 (14,98%).

    Tg5 - ore 13:00 3.917.000 (24,10%) ore 20:00 5.443.000 (20,44%).

    Studio Aperto - ore 12:25 2.867.000 (21,85%) ore 18:30 1.439.000 (10,01%).

    Tg4 - ore 19:00 1.242.000 (6,59%).

    Tg La7 - ore 13:30 964 (5,56%) ore 20:00 2.603.000 (9,71%).

    Fonte: www.tvblog.it


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