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Geronzi? I Tg ne parlano senza dire nulla
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di osservatorio tg

Geronzi? I Tg ne parlano senza dire nulla

 

 

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  • I Tg di mercoledì 6 aprile 2011- Le centinaia di vittime nel mare in burrasca; l’udienza lampo alla “prima” del Rubygate;   lo scontro Procura-Ghedini per la pubblicazione delle telefonate del Premier; quel poco che si sa dell’accordo italo-tunisino; Napolitano a L’Aquila per l’anniversario del terremoto. Questo il menù-base dei Tg di prime time. Con un’aggiunta che, però, non aggiunge nulla alle scarse conoscenze dei quasi 25 milioni di teleutenti serali (tra i quali  annoveriamo noi stessi): tutti riportano titolo e servizio sulle dimissioni di Cesare Geronzi dalla presidenza delle Generali, ma nessuno  vuole o sa spiegare cosa sia veramente successo. Con l’eccezione del Tg La 7, che almeno prova a proporre un ritratto del re della finanza italiana caduto oggi dal trono, è tutto un gran rimestare di lanci  di agenzia che ripropongono se stessi con un  linguaggio che non spiega nulla. Prima della  giornata di oggi sapevamo  che le  Generali sono la società italiana con maggiore capitalizzazione: un gigante con fortissimi collegamenti internazionali. Stasera ne sappiamo poco di più. E non ci ha aiutato sbirciare per l’intera giornata i maggiori siti di informazione. Queste considerazioni confermano un deficit fortissimo dell’informazione economica nel nostro Paese, un deficit che forse è anche di professionalità e che nel caso dei Tg diventa vera e propria  latitanza. Nel commento abbiamo voluto segnalare da Repubblica.it l’intervento di Alberto Statera, che ci è parso il contributo informativo più chiaro ed efficace.
    Per il resto segnaliamo che la Libia scende moltissimo nelle impaginazioni, mentre il Giappone da tre- quattro giorni è scomparso dai titoli e, quasi sempre, dai servizi. Stasera buona copertura del Tg 1 sulla situazione a Fukushima, anche se in fondo all’edizione.
    Per rinfrancarci lo spirito in una serata informativa tutt’altro che esaltante, chiudiamo con un decisivo titolo del Tg 1 che fa capire come la scienza non sia confinata nelle fiction: “Cani che sporcano marciapiedi e giardini: un problema di molte città. I rimedi non mancano, come la distribuzione gratuita di sacchetti. A Capri hanno deciso la mappatura del dna degli animali per risalire ai padroni maleducati”.
    Alberto Baldazzi


                                                          Il commento di Alberto Statera

                                                                   (da Repubblica.it)

    Cade in modo imprevisto uno degli uomini più potenti d’Italia, che da decenni tirava i fili di un capitalismo antiquato e compromesso. Si tratta ora di vedere cosa accadrà; intanto ci sono le scadenze immediate. Si tratta di vedere chi prenderà il suo posto momentaneamente, probabilmente sarà il vicepresidente vicario Caltagirone, che è anche azionista di Generali.
     Cosa è successo in Generali? Ancora è difficile discernere tra i fatti degli ultimi giorni, in cui diede il via l’altro azionista Della Valle. Però, quello che si può dire in generale è che si è verificato ciò che in molti temevano: che Geronzi, uomo concreto e abituato a comandare, difficilmente si sarebbe adattato a fare il presidente senza poteri, come prevedeva la “governance” di Generali, che invece aveva dato tutti i poteri all’amministratore delegato Perissinotto. Lo stesso Geronzi spiegò, in una recente intervista, che a lui per governare le aziende “bastava alzare il telefono”, ed è esattamente la verità; nel senso che per un trentennio lui, che proveniva dalla Banca d’Italia, banchiere – come dire- di impronta “andreottiana”, governò in tutte le direzioni con il telefono.
    Naturalmente è un presidente senza poteri e sotto di lui era, finora, esclusivamente la comunicazione, e la comunicazione è stata probabilmente il detonatore, la causa occasionale, della crisi che ha portato alle dimissioni; perché attraverso la comunicazione, naturalmente, si può influenzare l’andamento di un’azienda: molto contestate sono state le ultime interviste di Geronzi dagli altri azionisti. Per di più, come dire, all’interno delle Generali si è comportato in questo periodo di presidenza come un padrone, come ha sempre fatto nelle banche in cui è stato il “dominus”; a parte i temi importanti, anche con la ristrutturazione degli uffici, le spese di comunicazione – per l’appunto-, l’uso di  aerei privati, cosa che la rigida amministrazione delle Generali non era abituata a vedere.
    D’altra parte, Geronzi, che si era sempre definito un banchiere “di sistema”, cioè che voleva tirare i fili dell’intero sistema capitalistico italiano, pensava di poter fare la stessa cosa dal vertice delle Generali pur senza poteri. Tra l’altro si narra che , quando era presidente della Banca di Roma, solo per la comunicazione spendeva  duecento miliardi di lire l’anno allora in consulenze varie, tanto che poi lui è noto come il banchiere molto legato alla politica che ha finanziato tutti in Italia. Non solo è stato l’uomo che ha salvato, prima della sua discesa in politica, Berlusconi dalla bancarotta, quotando in Borsa le sue aziende, ma in un modo o in un altro ha finanziato e agevolato un po’ tutti i partiti italiani, dalla Democrazia Cristiana al Partito Comunista. Singolare e significativo è il fatto che, appena uscita la notizia delle dimissioni di Geronzi, il titolo in Borsa è schizzato in su del  cinque per cento. Ora si tratta di vedere cosa capiterà; il fatto che cada l’uomo più potente del capitalismo molto politicizzato di questo paese significa anche – facendo un quadro più generale, diciamo-  che il berlusconismo calante impone anche una ristrutturazione del sistema capitalistico, di cui questo può essere l’inizio.

     

    Dati Auditel di martedì 5 aprile 2011Tg1 - ore 13:30 4.401.000 26,24% ore 20:00 5.745.000 23,61%.
    Tg2 - ore 13:00 2.961.000 19,58% ore 20:30 2.889.000 10,34%.
    Tg3 - ore 19:00 2.301.000 14,47%.
    Tg5 - ore 13:00 3.429.000 22,32% ore 20:00 4.818.000 19,72%.
    Studio Aperto - ore 12:25 2.415.000 20,13% ore 18:30 1.045.000 8,55%.
    Tg4 - ore 19:00 927.000 5,68%.
    Tg La7 - ore 13:30 866.000 5,18% ore 20:00 2.470.000 9,98%.
    Fonte: www.tvblog.it

     

     


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