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The day after del processo breve, the day before della mannaia sulle intercettazioni
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di Osservatorio Tg

The day after del processo breve, the day before della mannaia sulle intercettazioni

 

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    I Tg di giovedì 14 aprile 2011- Le notizie provenienti da Gaza sul rapimento del cooperante italiano Vittorio Arrigoni hanno in parte modificato le scalette dei Tg di serata e riversato le immagini drammatiche dell’ostaggio, assai noto per la sua pluriennale attività nel mondo dell’associazionismo.
    Passando ai temi della politica, l’avevamo detto già ieri: il governo non “lascia” la strada imboccata, anzi raddoppia. Dopo il processo e la prescrizione breve, il premier è di nuovo all’attacco sulle intercettazioni. Che Napolitano possa “rovinare” la festa al centrodestra è riportato con accenti diversi da tutti i Tg.  Il Tg3 e il TgLa7 mettono le dichiarazioni del Capo dello Stato in primo piano; mentre il Tg4 soprassiede, perché per Emilio Fede la prossima tappa, quella appunto della ghigliottina delle intercettazioni, evidentemente risulta molto importante: un obbligo quasi morale; anche oggi ne parla per una decina di minuti con il deputato del Pdl Mario Paniz.
    Tornando al voto di ieri alla Camera, cosa concretamente capiterà a migliaia di processi, alcuni anche di grande rilevanza sociale? Il gioco delle cifre di Alfano non ha smontato le reazioni dell’Anm, riportate dal Tg1 e dal Tg3. Noi lo abbiamo chiesto nel commento alla collega Fiorenza Sarzanini, cronista giudiziaria del Corriere della Sera.
    Dopo un lungo periodo di permanenza nei bassifondi delle scalette, la Libia torna prepotentemente nelle prime posizioni in molti Tg, complice l’allarme dei Servizi Segreti sull’ulteriore esodo di profughi verso le nostre coste; per il Tg1 addirittura è titolo d’apertura e primi due servizi.
    Causa l’overdose di politica di ieri che ne aveva compresso gli spazi, torna questa sera prepotentemente sugli altari la cronaca criminale con Il caso delle gemelline scomparse, e le affanose ricerche in Svizzera: apertura per Studio Aperto, mentre anche il Tg1, il Tg2 e il Tg4 gli dedicano un titolo.
    Dopo che Fukushima si era di nuovo imposta nei Tg, assistiamo ad un nuovo inabissamento con l’eccezione del Tg1 che oggi ha dedicato un servizio all’eroica attività dei pompieri giapponesi.
    Abbiamo notato che nei Tg di ieri Belen aveva quasi fatto l’enplein per la presentazione del film che per la prima volta la vede da protagonista: o tempora o mores!  Per rimanere alle espressioni latine, anche stasera Tg1, Tg3 e Tg5 si occupano di cinema con la presentazione di “Habemus Papam” di Nanni Moretti. Segnaliamo per i distratti che “Se sei così ti dico sì” e “Habemus Papam” sono due pellicole che incontreranno probabilmente pubblici molto diversi.
    Lorenzo Coletta

     


     

    Il Commento di Fiorenza Sarzanini, cronista giudiziaria del Corriere della Sera.
    (Intervista di Mariella Magazù)

    Il processo breve , garantisce gli imputati a scapito delle vittime … questo è stato l’urlo ieri -davanti a Montecitorio-  dei familiari delle vittime delle stragi da Viareggio al crollo della casa dello studente  a L’ Aquila; è così o sono molti di più i reati per cui non ci sarà giustizia?

    “Il processo breve se fosse inserito in una riforma vera della giustizia garantirebbe tutti. Il problema è che la riforma della giustizia non è stata fatta.  In Italia c’è un arretrato mostruoso di processi; in Italia la giustizia civile non funziona e l’unica cosa che si è deciso di fare è il processo breve. Che è vero rende più breve la prescrizione, e quindi influisce su tutti quei processi che avevano già dei tempi per essere celebrati,  e che adesso finiranno praticamente in un nulla di fatto a discapito delle vittime. Quindi questa norma non è per i cittadini, questa norma è  -come del resto stanno dicendo i giornalisti, i politici del centro destra- una norma per Silvio Berlusconi”. 

    A proposito di prescrizione, sarà la prima cosa che un giudice  -se il processo breve dovesse diventare legge- dovrà valutare. Questo andrebbe ad inficiare la decorrenza  dei termini di custodia  per la scarcerazione.  Quindi la reiterazione del reato non costituirebbe più neppure un’aggravante?

    “Questo diciamo che poi si deve valutare caso per caso. Quando viene cambiato il termine di prescrizione, poiché non si cambia il termine di prescrizione per i nuovi processi, ma per i procedimenti in corso. E' come se in una partita di calcio, all’improvviso l’arbitro dicesse di non volere più quelle regole, di volerle cambiare. Ma la partita è già iniziata. Quindi cambiando le regole in corso, adesso bisognerà vedere che cosa succederà ai processi. Quando nel passato sono stati cambiati - sempre ad uso del presidente Berlusconi -  i termini di prescrizione,al tribunale di Roma l’allora presidente Vincenzo Scotti, decise di fare un monitoraggio su tutti i processi.  Quelli che capì non si sarebbero potuti celebrare perché non avevano il tempo tecnico per arrivare  a sentenza, furono mandati su un binario morto. Allora bisogna capire bene questo: che effetti devastanti può avere sui cittadini.  Perché mandare sul binario morto un processo penale, dove ci sono delle parti lese, delle parti costituite in giudizio, vuole dire costringere queste persone  - che hanno già pagato un avvocato, sostenuto tutte le spese legali-  a ricominciare daccapo al tribunale civile. Pensando poi di avere non una sentenza di colpevolezza dell’imputato, ma una sentenza di prescrizione. Nulla di diritti da far valere. Ed è questo che deve essere ben chiaro, quando si dice che è una legge ad personam”. 

    Per i cittadini italiani, il processo breve, per quali reati potrebbe costituire la mannaia definitiva  e quindi mandare i procedimenti sul binario morto, come dicevi?

    “La maggior parte dei reati. Perché abbreviando i tempi della prescrizione e non si può fare un discorso generalizzato,  perché nessuno sa  quali effetti reali avrà sui processi, in quanto dipende dalla fase in cui si trova il processo, quanto manca,  quanti rinvii ci sono … ricordiamoci che ci sono anche dei modi per far sì che corrano i tempi di prescrizione ed il processo non si celebri.  Sarebbe giusto, se noi avessimo un sistema giustizia vero, che ci fossero dei tempi  brevi perché  non è giusto che le persone stiano sotto inchiesta dieci, vent’anni. Nessuno auspica dei processi lunghi. Ma la prescrizione breve deve essere inserita in una macchina che funziona alla perfezione.  Allora noi vogliamo accorciare i tempi di prescrizione, pensando che ci sono degli uffici dove ancora si fanno le sentenze a mano?”.

     In cosa e come potrebbe cambiare il lavoro dei cronisti di  giudiziaria?

    “Il lavoro dei cronisti di giudiziaria non deve cambiare. Nel senso che noi dobbiamo molto più in questo momento – secondo me- essere vigili e raccontare ai cittadini quali sono, davvero,  gli effetti di questa legge. Perché ripeto, molti politici rivendicano come un vanto, il fatto che Berlusconi si sia fatto una legge per difendersi dai magistrati.  Io vorrei ricordare che in Italia ci sono moltissime vittime di errori giudiziari, così come ci sono vittime di errori medici e vittime di errori di giornalisti, così come in tutte le professioni. Ma nessuno riesce a farsi una legge tutta per sé”.



    Dati Auditel di mercoledì 13 aprile

    Tg1 - ore 13:30 4.078.000 24,30% ore 20:00 5.491.000 23,63%.
    Tg2 - ore 13:00 3.092.000 19,64% ore 20:30 2.428.000 9,00%.
    Tg3 - ore 19:00 2.009.000 13,35%.
    Tg5 - ore 13:00 3.831.000 24,09% ore 20:00 4.790.000 20,30%.
    Studio Aperto - ore 12:25 2.579.000 20,10% ore 18:30 951.000 7,76%.
    Tg4 - ore 19:00 903.000 5,86%.
    Tg La7 - ore 13:30 940.000 5,60% ore 20:00 2.363.000 9,85%.

    Fonte: www.tvblog.it


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