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Il rientro di Vittorio Arrigoni
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di Giovanna Nigi*

Il rientro di Vittorio Arrigoni

“Io che non credo nella guerra, non voglio essere seppellito sotto nessuna bandiera, semmai voglio essere ricordato per i miei sogni. Dovessi un giorno morire, fra cent’anni,vorrei che sulla mia lapide  fosse scritto  quello che diceva  Nelson Mandela ” un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare”, Vittorio Arrigoni, un vincitore.”

Così diceva Vittorio Arrigoni in un filmato girato nel cimitero di Gaza, che, spiegava, era l’unico posto in tutta Gaza dove si potesse camminare a piedi nudi sull’erba, e dove i bambini potessero giocare.

Non c’è dubbio che ci siano diversi tipi di vincitori in questo nostro mondo. Io preferisco lui a quelli di “Stop the ISM”, dove ancora sono visibili i target, gli obiettivi da indicare alla fanteria e all’aviazione israeliana come  “pericolosi terroristi”, e dai quali è stata tolta in tutta fretta, pochi istanti dopo la sua morte, la foto segnaletica di Vittorio Arrigoni, indicato come primo obiettivo da eliminare. Ma gli altri restano.

Pochi giorni fa proprio qui, sul Mondo di Annibale, Guido Moltedo ha definito tutto questo “indecente”. Forse anche tanti silenzi al riguardo lo sono.

Cercando testimonianze di quanto è stato fatto sparire dal sito, ho trovato un articolo del 23 gennaio 2009 de L’Unità a firma di Rachele Gonnelli che si concludeva così :

“La destra filo-israeliana americana non ha gradito –la sua presenza a Gaza e forse anche quel suo slogan, chissà – e lo ha indicato come target, anzi proprio come bersaglio numero uno. Nel sito inaugurato ad hoc per contrastare la crescente popolarità dell’ISM (International Solidarity Movement), e che infatti si chiama http://stoptheism.com/ si indica Vittorio Arrigoni come bersaglio numero uno, con tanto di foto per identificarlo e di dati segnaletici, come un tatuaggio che Vik ha sulla spalla. Seguono attacchi al governo italiano per la vecchia questione della fuga di Abu Abbas dopo il sequestro della nave Achille Lauro e si esprime il dubbio che in questo caso – cioè di fronte a questo «anarchico recidivo sostenitore di Hamas» – il governo italiano intervenga a suo favore, dovendo far dimenticare ancora il caso Abbas.

Oggi, al Verano,  la Camera ardente.

*da Il mondo di Annibale


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