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Gli italiani ed il nucleare? Per Berlusconi un paese di "minus habens"
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di Osservatorio TG

Gli italiani ed il nucleare? Per Berlusconi un paese di "minus habens"

 

I Tg di martedì 26 aprile 2011 - Per fare il nucleare non bisogna fare il referendum,  che sancirebbe che gli italiani non lo vogliono. Il “disarmante candore”- come lo ha definito  TG La 7 - con cui il premier ha confessato un pezzo di verità sulla consultazione del 12 giugno; l’altro pezzo  – quello del mancato quorum sul legittimo impedimento - Berlusconi se lo tiene per sé,  non sono che  segreti di pulcinella. Tg3 e Tg la 7 mettono in chiaro quello che chiaro già è. Il gioco “delle tre schede” questa volta è scoperto. Anche Tg1, Tg5 e Tg2 riprendono, in tono minore, le proteste delle opposizioni e dei referendari. Nel commento abbiamo sentito Giuseppe Onufrio, di Greenpeace Italia.

Divertente la tesi di La Russa che accusa in diretta il Tg3 di aver “inventato” i contrasti del Pdl con la Lega per i  previsti bombardamenti italiani in Libia: neanche la lettura delle agenzie di serata lo distoglie da questa convinzione.

Il braccio di ferro Italia-Francia sul versante Lactalis-Parmalat e l’altro tema che ha diviso violentemente i due paesi – la vicenda immigrazione - si stemperano  nella conferenza stampa congiunta dei due leader. Tg1 e Tg5 registrano: Tg3 e TG La 7 registrano anche il cambio di linea del governo. Bene Lactalis e nessuna accusa di scarse solidarietà e sensibilità al confine di Mentone. Il tutto benedetto dall’ok francese per Draghi alla BCE.

Tanta cronaca criminale nelle impaginazioni di Tg1, Tg5, Tg 4 e Studio Aperto: ma non una novità.
In attesa  – non sia mai! – che i TG di prime time ci bombardino con i  primi dissapori matrimoniali, siamo ancora alle anteprime del “matrimonio del secolo”: titoli e servizi che certamente denotano una grande professionalità giornalistica per Tg1, Tg 4, Tg 5 e  Studio Aperto.
Alberto Baldazzi


 

Il Commento di Giuseppe Onufrio, Responsabile Campagne Greenpeace Italia
(Intervista di Lorenzo Coletta)


Giuseppe Onufrio, finalmente un premier che dice quello che pensa. Almeno questa trasparenza piace a Greenpeace?

Sì, solo che appunto è una trasparenza basata su un fondamentale disprezzo dell’opinione pubblica, perché viene fuori quello che era un po’ un “segreto di Pulcinella”, e cioè che questa storia della moratoria era esclusivamente fatta per far saltare un referendum che oggi, invece, poteva arrivare a vedere il quorum proprio per l’evoluzione della situazione che c’è in Giappone. E’ una pagliacciata, perché questo significa che non c’è nessun ripensamento, che si va avanti nonostante ci sia nella vicina Germania un dibattito assai più serio e assai più fondato che potrà, probabilmente, nelle prossime settimane diventare chiaro, se, come noi pensiamo, la Germania deciderà di abbandonare progressivamente il nucleare. Quindi c’è sostanzialmente un atteggiamento truffaldino nei confronti degli elettori: io ho fatto questo perché non credo – questo è il pensiero che Berlusconi ha – che sui temi di questo tipo debba essere il pubblico a esprimersi. Allora la domanda è: ma sull’accettabilità di un rischio come quello del nucleare chi deve decidere, i partiti? Deve decidere il solo governo? Questo non capita nemmeno nei paesi più nuclearizzati.

Viste anche le ultime dichiarazioni del premier esistono margini tecnico – giuridici perché questo referendum venga mantenuto in piedi?

Ora ,naturalmente, il problema è questo: con un referendum vinto contro il nucleare, il Parlamento per cinque anni non può rilegiferare.  Questa abrogazione “finta”, che fa il governo, se va in Gazzetta Ufficiale può essere interpretata come un’abrogazione di tutti gli articoli di cui si chiede l’abrogazione con il quesito referendario. Come verrà trattata dalla Corte Costituzionale? Dirà che questo basta per non fare il referendum? O, come noi immaginiamo, bisogna che nel dispositivo si aggiunga che gli effetti giuridici sono come quelli del referendum vinto, cioè è possibile evitare una consultazione democratica sul tema solo se il Parlamento, effettivamente, va nella direzione delle intenzioni di chi ha proposto quei quesiti, ma così non è. Quindi siamo di fronte anche a un caso che non c’è mai stato nel passato e che finisce col mettere ulteriormente in ridicolo la democrazia in uno dei suoi istituti che abbiamo in Italia: il referendum abrogativo.


Dati Auditel di lunedì 25 aprile 2011

Tg1 - ore 13:30 3.225.000 24,67% ore 20:00 5.449.000 25,81%.
Tg2 - ore 13:00 2.487.000 19,37% ore 20:30 2.702.000 11,39%.
Tg3 - ore 19:00 2.152.000 14,07%.
Tg5 - ore 13:00 2.841.000 22,00% ore 20:00 4.028.000 18,91%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.256.000 19,86% ore 18:30 1.715.000 13,59%.
Tg4 - ore 19:00 980.000 6,35%.
Tg La7 - ore 13:30 692.000 5,31% ore 20:00 1.774.000 8,30%

Fonte:www.tvblog.it


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