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Le truppe cammellate di Mediaset in prime time contro l'Espresso; si annuncia intanto il terzo "miracolo" di Berlusconi
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di Osservatorio TG

Le truppe cammellate di Mediaset in prime time contro l'Espresso; si annuncia intanto il terzo "miracolo" di Berlusconi

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    I titoli dei Tg di giovedì 5 maggio 2011- Partiamo dalle cose serie? I tre tg Mediaset, come un sol’uomo, ci parlano fin dai titoli delle diete pericolose: un’occasione per riavvolgere il nastro e riproporre la linea di Kate, splendida ma acquisita “pericolosamente”.  Sempre i 3 Tg, che nulla hanno a che vedere con gli interessi del Premier, riportano le posizioni di Marina Berlusconi che difende il padre e la Mondadori, sottoposta agli attacchi dell’Espresso. Così 8/9 milioni di teleutenti sono venuti a  sapere che la Mondadori rischia di essere “derubata” dal Gruppo cui fa capo Repubblica. Se aggiungiamo che Emilio Fede ospita Piero Ostellino sulla politica estera e Mastella sulla necessità di riformare la giustizia – in primo luogo le vessatorie intercettazioni telefoniche – ; se consideriamo poi che le tre testate parlano di uno Scajola fuori dalle inchieste sui grandi appalti ( con Studio Aperto che neanche nomina il rinvio a giudizio per Bertolaso ); se consideriamo tutto questo, chi potrebbe in coscienza affermare che esiste il conflitto di interessi? Solo Tg La 7  pensa di sì, e in un servizio cerca di ricostruire la vicenda Lodo Mondadori e ha l’ardire di riportare le posizioni del “mariuolo” Ezio Mauro, direttore di Repubblica.

    Anche sulle testate Rai grande spazio, come è giusto, ai provvedimenti economici del governo annunciati in conferenza stampa da Berlusconi e Tremonti, oltre che alla visita di Hilary Clinton  a Roma per la questione libica.  Il Tg3 “coglie” la pericolosità della privatizzazione  delle spiagge e delle coste – concessione novantennale - . Il Tg1 imposta  i giusti toni con cui – è una nostra previsione – nei prossimi giorni verrà annunciato il “terzo miracolo” di Berlusconi, che da lunedì farà intervenire l’esercito per togliere la spazzatura dalle strade di Napoli, casualmente a sei giorni dall’apertura dei  seggi delle amministrative. Sul tema – più profano che sacro – della “munnezza” partenopea – primo titolo per il Tg 2 - nel commento abbiamo sentito Michele Bonomo, Presidente di Legambiente Campania.

    Abbiamo iniziato con gli argomenti seri, e così vogliamo chiudere. Ieri erano mancati gli ectoplasmi  su Studio Aperto; stasera assistiamo ad un recupero: il “fantasma di Vernazza” , che  campeggia anche sul Tg1,  il quale ci regala un titolo ed un servizio su un abbandono davanti all’altare di una coppia romana, che coppia non diverrà mai.

    Alberto Baldazzi


                                     Il Commento di Michele Bonomo, Presidente Legambiente Campania

                                                           (intervista di Lorenzo Coletta)

    Michele Bonomo, nel pieno della campagna elettorale a Napoli, quale campana migliore, se non quella dell’emergenza rifiuti, poteva tornare a suonare il premier?

    "E’ esattamente così, i rifiuti sono una manna dal cielo, talmente gustosa che evidentemente a qualcuno fa proprio piacere che sia così: che i rifiuti restino per strada. Noi avevamo preannunciato il rischio di una ennesima crisi dei rifiuti in Campania in occasione delle elezioni, magari anticipata nella Settimana Santa, così per fare un po’ più di clamore. A questo punto non ci resta che invitare il Presidente del Consiglio ad allargare il suo tour elettorale anche alla Campania, alla cosiddetta Campania “miracolata”, per mostrargli le decine di impianti di compostaggio che esistono solo sulla carta, e che rappresenterebbero per noi, insieme alla raccolta differenziata, la chiave di volta per la soluzione del problema"

    Il dramma dell’immondizia in Campania torna di moda nei Tg nazionali e nei giornali soltanto quando l’esasperazione è ormai all’apice, ma in realtà si tratta di un’emergenza mai cessata.

    "In realtà io non la chiamerei nemmeno più “emergenza”, io la chiamerei una crisi, una crisi che è innanzitutto istituzionale, di democrazia. Non è possibile che un paese come il nostro possa continuare a giocare con un problema come questo. Se veramente si voleva fare un miracolo, un nuovo miracolo italiano, bisognava finanziare, incentivare la raccolta differenziata nei comuni in cui non si fa; mettere dei controlli rigorosi- senza esercito- bastava minacciare di sciogliere i consigli comunali, le amministrazioni che non ottemperavano ed era fatta. Evidentemente, se non si arriva a misure di questo tipo è perché questa pseudo-emergenza fa comodo. E’ utile averla lì, a portata di mano quando serve".

    Tra pochi giorni i cittadini di Napoli e dei comuni in provincia saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi consigli comunali. Da un punto di vista politico amministrativo L’emergenza munnezza è davvero il frutto del malgoverno di una sola parte politica, o piuttosto la responsabilità va divisa bipartisan?

    "Noi da anni diciamo che l’emergenza, la crisi – come preferiamo chiamarla- dipende da una cattiva gestione di un’intera classe politica e di un’intera classe dirigente; perché tra i responsabili includiamo anche gli industriali, gli imprenditori, i cittadini, tutti; naturalmente con gradazioni diverse di responsabilità. In primis ci stanno le istituzioni, le istituzioni cittadine, quelle provinciali, le cui responsabilità nel caso di Napoli si stanno acuendo, perché la Provincia è scomparsa dal punto di vista delle risposte concrete ai problemi, e la stessa Regione, che a quasi un anno dall’insediamento non ha invertito la rotta di un’emergenza che è tale – ripeto- semplicemente perché non si è voluta mai affrontarla seriamente. Crediamo che ancora una volta questo sia un “disegno realizzato”.


    Dati Auditel di mercoledì 4 maggio

    Tg1 - ore 13:30 4.426.000 25,28% ore 20:00 6.123.000 27,18%.
    Tg2 - ore 13:00 3.115.000 19,54% ore 20:30 1.584.000 6,33%.
    Tg3 - ore 19:00 2.020.000 14,24%.
    Tg5 - ore 13:00 4.351.000 26,94% ore 20:00 4.645.000 20,58%.
    Studio Aperto - ore 12:25 2.634.000 20,39% ore 18:30 1.045.000 9,26%.
    Tg4 - ore 19:00 922.000 6,37%.
    Tg La7 - ore 13:30 796.000 4,54% ore 20:00 2.149.000 9,38%.

    Fonte: www.tvblog.it

     

     

     


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