Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Osservatorio TG
Tra il serio ed il faceto in onda nei Tg il "pareggio" di Verdini
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Osservatorio TG

Tra il serio ed il faceto in onda nei Tg il "pareggio" di Verdini

 

ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 17 MAGGIO 2011
ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 17 MAGGIO 2011
ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL17 MAGGIO 2011

LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 17 MAGGIO 2011 

I Tg di martedì 17 maggio 2011- Il “sostanziale pareggio”, proferito dalla voce abbacchiata di Verdini, è ripreso da tutti i Tg che analizzano i risultati del voto amministrativo.Ovviamente per qualche testata è una “notizia”, per altre è una “barzelletta” che fa ridere soprattutto Bersani. Vale la pena di analizzare i risultati di ieri dei Tg di prime time:  Tg La 7 ha toccato il suo record, con quasi 3 milioni di contatti e il 12% dello share; molto bene anche il Tg 3, mentre Tg 1 e Tg 5 hanno riprodotto i loro risultati peggiori. Come dire: gli italiani, quando vogliono le notizie “vere”,  sanno dove indirizzarsi. Siamo vicini alla sofferenza personale di Emilio Fede che, come notavamo già ieri, ha difficoltà a pronunciare in queste ore il nome del capoluogo lombardo  ed i cognomi Pisapia e Moratti. Studio Aperto è stasera molto sbrigativo; il commento e la valutazione sono affidati a Verdini.

Già ieri notavamo che ai nostri Tg mancava qualcosa: la quotidiana dose di immagini e dichiarazioni del premier. Anche stasera il Cavaliere  è del tutto assente, con un’eccezione che non possiamo che definire crudele: Enrico Mentana che fa risentire la “profezia” delle 53 mila preferenze del Berlusconi-capolista a Milano, senza le quali la sinistra avrebbe organizzato riti funebri in tutto il Paese.

Siamo sicuri che Berlusconi tornerà, con buona pace dell’Agcom, in dosi industriali fin dalle prossime ore a rallegrare con la sua presenza le serate degli italiani. Qualche dubbio lo abbiamo invece sui referendum: a poco più di 3 settimane dal voto, se fosse  per i Tg, sarebbero pochini gli italiani informati, se escludiamo quei milioni che li hanno firmati ed i loro – ci auguriamo – non ristretti circoli di amici e conoscenti. Nel commento abbiamo parlato di referendum e informazione con Stefano Ciafani, Direttore Scientifico di Legambiente.

Per il resto, segnaliamo gli sviluppi della vicenda Strauss-Kahn, con le sue prime parziali ammissioni, e con Tg 3,  Tg La 7 e Tg 2 che hanno avuto la sensibilità di raccontarci la sollevazione delle ministre Ecofin contro i loro colleghi,  maschi e ipergarantisti,  pronti a chiudere non un occhio, ma due.
Alberto Baldazzi


Il Commento di Stefano Ciafani, Direttore scientifico di Legambiente
(Intervista di Lorenzo Coletta)

Stefano Ciafani, fra tre settimane si vota per i referendum. Poco più di venti giorni per vedere non tanto quali sono le opinioni degli italiani, che sono conosciutissime, ma se il mondo dell’informazione boicotterà, come ha fatto fino adesso, questo importante appuntamento...

"Ma sì, insomma, abbiamo passato finalmente il primo turno delle Amministrative, che hanno monopolizzato tutta l’informazione sui media: tv, radio, ma anche giornali per quanto riguarda le pagine politiche e di referendum si è continuato a non parlare, salvo qualche rarissima eccezione. Adesso abbiamo superato il primo turno, e insomma bisognerà traguardare sicuramente anche il secondo turno per i ballottaggi prima di poter avere un po’ di spazio sui network nazionali, sulle tv pubbliche e private nazionali per parlare di una cosa che ormai è imminente ma che purtroppo non ha avuto alcun interesse da parte dell’informazione a livello nazionale".

Ieri c’è stato anche il primo “antipasto” di referendum in Sardegna, L’esito in Sardegna è già indicativo per quali sono le volontà degli italiani a riguardo.

"Beh, il referendum consultivo regionale sardo è assolutamente emblematico; è un tema molto, molto sentito dai cittadini, assolutamente bistrattato dalla politica, se non quando sollecitata,  e dai media, se non quando proprio costretti per questioni di par condicio, e la risposta dei cittadini sardi non si è fatta attendere: una straordinaria presenza nei seggi elettorali per votare il referendum regionale. Il 60% dei sardi ha votato un referendum sull’istallazione di centrali nucleari e di depositi di rifiuti radioattivi in Sardegna e l’esito è stato veramente stratosferico: il 97% dei sardi ha detto che non ne vuole sapere, e quindi insomma, nonostante l’assenza di un’informazione chiara in Sardegna, i cittadini sono andati a votare, sono andati a votare contro il ritorno del nucleare in quella regione e ci auguriamo che lo stesso avvenga il 12 e il 13 giugno, sperando che si possa andare a votare come noi vogliamo per chiudere definitivamente un folle progetto che il governo Berlusconi ha voluto praticare in questa legislatura".

Ecco, riuscirà il governo a boicottare il quesito sul nucleare?

"Il governo ha utilizzato questo “escamotage” abbastanza contraddittorio. Tra l’altro è stato lo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi poche settimane fa ad aver svelato quelle che sono le reali intenzioni del governo, cioè boicottare il referendum per allontanare nel tempo dalla testa degli italiani le immagini raccapriccianti di Fukushima, che purtroppo non si vedono più sui telegiornali, anche se a Fukushima la situazione è rimasta sostanzialmente la stessa dell’11 di marzo, quando c’è stato il terremoto e il maremoto. Quello che il governo vuole fare è approvare definitivamente una legge di conversione di un decreto, dove è stato inserito un emendamento che riprende tale e quale il quesito referendario ma aggiunge una cosa che contraddice quello che invece noi vorremmo con il referendum. Noi vorremmo chiudere definitivamente con il nucleare, invece questo emendamento del governo, oltre a copiare tale e quale il quesito referendario, aggiunge sostanzialmente altri due commi in cui si dice che, in attesa che vengano gli stress-test sulle centrali nucleari europee, il governo si prende dodici mesi di tempo per varare una strategia energetica nazionale che non esclude l’atomo. Noi vorremmo tanto andare a votare questo referendum per far capire al governo che il nucleare serve solo ad alcuni, non serve al paese. Serve sicuramente alle aziende energetiche che lo vogliono costruire, ma non risolve i problemi energetici dell’Italia, quando nel 2011 ci sono alternative concrete che la Germania, ad esempio, praticherà perché entro dieci anni spegnerà tutte le centrali nucleari. E’ questo il futuro dell’energia Sarebbe folle tornare invece alla preistoria energetica dell’atomo nel nostro paese".



Dati Auditel di lunedì 16 maggio 2011

Tg1 - ore 13:30 4.203.000 23,45% ore 20:00 5.833.000 24,30%.
Tg2 - ore 13:00 3.425.000 20,72% ore 20:30 2.938.000 10,67%.
Tg3 - ore 19:00 2.543.000 16,15%.
Tg5 - ore 13:00 3.967.000 23,58% ore 20:00 4.723.000 19,28%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.928.000 21,58% ore 18:30 1.130.000 8,58%.
Tg4 - ore 19:00 1.119.000 6,60%.
Tg La7 - ore 13:30 1.035.000 6,78% ore 20:00 2.902.000 11,73%.

Fonte:  www.tvblog.it


Letto 5182 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21