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Berlusconi "batte il cinque" a reti unificate
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di Osservatorio TG

Berlusconi "batte il cinque" a reti unificate


ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 20 MAGGIO 2011
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LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 20 MAGGIO 2011

Osservatorio Zaccaria

I Tg di venerdì 20 maggio 2011 - Vendetta, tremenda vendetta! Dopo 5 giorni di tregua, solo illusoria, Lui è tornato tra di noi, attraverso cinque interviste, tutt’altro che esclusive, rilasciate a 5 testate per le edizioni di prime time. Enrico Mentana, unico “orfano”  insieme al Tg 3 della presenza del Premier, ironizza sulla casualità che avrebbe fatto richiedere ed ottenere dalle cinque testate di Raiset un’intervista, guarda caso, lo stesso giorno. Berlusconi, nella logica taylorismo e fordismo, non cambia scrivania, logo evidente del Pdl, vestito e neanche penna per “concedersi” ai Tg che,  interpretando i bisogni di cittadini in crisi di astinenza, hanno voluto abbeverarli alla fonte stessa della Leadership. Le domande o non ci sono – è il caso del Tg 4: 15 secondi su 4 minuti e mezzo -, o sono in fotocopia. La notizia? Berlusconi a 24 ore dall’invenzione, ha “sdoganato” l’appellativo Zingaropoli coniato da Bossi per etichettare la Milano di quel “matto” di Pisapia. Una cosa è certa: Giuliano Ferrara, che nelle ultime ore aveva suggerito ed invocato un appello del Premier a “reti unificate”, continua ad essere molto ascoltato a Palazzo Grazioli.

Tg 3 e Tg La 7 aprono su questa strana coincidenza mediatica, che fa dire a Bersani che l’Italia così appare come la Bielorussia, con buona pace dell’ Agcom. Nel commento abbiamo sentito Roberto Zaccaria, ex presidente della Rai, che nelle ultime settimane ha creato un altro osservatorio sui Tg, con l’obbiettivo assai facile ma non per questo  meno meritorio, di far risaltare la logica del “cappotto” con cui Berlusconi nelle ultime settimane si è imposto per presenza ed interventi a tutti gli altri protagonisti della politica. Pubblichiamo stasera anche i dati dell’ ”Osservatorio Zaccaria” sull’ultima settimana prima del voto.

Tornando ai Tg di serata, va comunque detto che il generoso atto di concedersi alle telecamere ha aiutato veramente le testate Raiset che, abbandonate dal Premier , tra lunedì e giovedì, prive di altre intuizioni editoriali,  hanno inanellato ben 41 titoli tra cronaca criminale e intrattenimento.

Per il resto segnaliamo che tutti i Tg danno la notizia dell’assoluzione di Dell’Utri nel processo in Corte di Appello  per tentata estorsione con aggravante di mafia.

I dipendenti Vodafone, che  protestano per il rischio  di essere venduti per la terza volta insieme a lucrosi rami d’impresa, sono presenti solo sul Tg 3.

 

Tg 1 fin dai titoli si scaglia contro gli “uccelli del malaugurio” che parlano di presunte difficoltà riproduttive per una coppia di sconosciuti composta da un  tal William e  da una certa Kate. Questo scoop della testata di Minzolini è, comunque,  da condividere con Studio Aperto e Tg 5. Gli avvistamenti degli alieni in Siberia sono, invece, tutta farina del suo sacco.
In conclusione un saluto affettuoso dallo staff dell’Osservatorio Tg a Roberto Morrione, che con noi in tante occasioni aveva scambiato, riso e penato aiutandoci a impostare il nostro lavoro. Faremo sempre tesoro delle tue indicazioni e dei tuoi suggerimenti.


Lorenzo Coletta


Il commento di Roberto Zaccaria, ex presidente RAI. 

(Intervista di Alberto Baldazzi)

Zaccaria, quale mastodontica struttura le permette di sfornare dati sui nostri Tg così puntuali ed online?

La struttura “mastodontica” è fatta di otto persone, quindi non è affatto mastodontica! Naturalmente ha la possibilità di fornire dati significativi in quanto lavora in tempo reale e soprattutto si è posta un obiettivo: guardare i telegiornali con un maggiore ascolto e dunque con un maggiore impatto rispetto al pubblico.


Come mai le strutture pubbliche, anche quelle pubbliche che dovrebbero sovraintendere al delicato equilibrio, non forniscono o non abbiano mai fornito dati analoghi ed in tempo reale? C’è forse una sorta di omertà su quello che accade nel mondo della comunicazione televisiva?


Io vorrei essere poco diplomatico, credo che chi gode di appalti rilevanti, in grado di disporre di risorse umane anche significative, non fa il suo lavoro in materia convincente, in vista dell’obiettivo: il pubblico. Se io ho dei dati che si riferiscono a due mesi fa, tutto viene narcotizzato in una media poco significativa. La lacuna più grave che ha l’Authority è quello di darci dati poco leggibili e non elaborabili. Dati freschi e dati che riguardino il confronto tra i leader politici: questo non si ricava dai dati dell’Authority. Visto che i dati vengono ricavati giorno per giorno, dovrebbero essere messi in rete.


Una tesi in questa domanda. Sicuramente ci sono forti responsabilità nel sistema di controlli, ma c’è anche forse un altro tema: non ci troviamo di fronte ad un clamoroso problema di professionalità che attraversa trasversale il ceto giornalistico italiano?


Questa è una domanda più complessa, anche se io in alcuni casi ho avuto dei dubbi e li ho risolti in questa maniera: mi ricordo che mi colpì moltissimo il modo con cui era stata mascherata la notizia del rinvio a giudizio di Fede, Mora e Minetti, un modo semplicemente indegno. Mi sono fatto dare la firma di quel servizio e l’avrei scritto volentieri sul nostro report giornaliero, cosa che alla fine ho preferito non fare. C’è anche il problema del punto di equilibrio tra l’ordine del direttore di  una testata riguardo al fare un certo servizio ed il mondo con cui il giornalista esegue l’ordine.


A proposito di professionalità, come ha appreso la notizia che i montatori del Tg1, come previsto anche dal contratto,  hanno ritirato le loro firme dai servizi?


L’ho letto come un comportamento  di grandissima dignità, visto che in ogni processo giornalistico, c’è un limite al mettere la propria faccia e la propria firma su di un servizio che va al di là della possibile condivisione. In quel caso, ho ritenuto il comportamento di grande dignità: quando parliamo di giornalisti con la schiena dritta, ci riferiamo alla stessa cosa. In questo caso, i montatori hanno dimostrato di avere più coraggio dei giornalisti.

 

Dati auditel 19 maggio


Tg1
- ore 13:30 4.210.000 24,49% ore 20:00 5.519.000 25,34%.
Tg2
- ore 13:00 3.040.000 19,44% ore 20:30 2.470.000 9,78%.
Tg3
- ore 19:00 1.903.000 13,81%.
Tg5
- ore 13:00 3.994.000 25,08% ore 20:00 4.120.000 18,76%.
Studio Aperto
- ore 12:25 2.502.000 19,69% ore 18:30 1.033.000 9,78%.
Tg4
- ore 19:00 862.000 6,13%.
Tg La7
- ore 13:30 887.000 5,15% ore 20:00 2.349.000 10,65%.

Fonte: www.tvblog.it

 

 



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