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Archiviati i referendum i Tg riprendono a raccontare "storie", cominciando dal fisco
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di Osservatorio TG

Archiviati i referendum i Tg riprendono  a raccontare "storie", cominciando dal fisco

ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 15 GIUGNO 2011
ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 15 GIUGNO 2011
ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 15 GIUGNO 2011

LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 15 GIUGNO 2011 

I Tg di mercoledì 15 giugno 2011- Se le incognite sulle scelte e gli orizzonti economici per il Paese sono  tante, per fortuna Tg 1 e Studio Aperto hanno in tasca e illustrano la “ricetta fiscale” di Tremonti, su cui si riscontrerebbe piena condivisione nel governo e, soprattutto, totale consenso dei cittadini. Abbiamo riguardato i servizi un paio di volte, ma non abbiamo capito niente. Il ritorno degli slogan segnala, comunque, il tentativo di riposizionamento dei Tg Raiset dopo il lavoro sporco e inefficace svolto sui referendum. Sulla P 4 e l’arresto di Bisignani sempre il Tg 1 la cava con pochi secondi da studio che “lanciano” l’intervista all’altro indagato, il pidiellino onorevole Papa. Alle  scurrili dichiarazioni di Brunetta – “l’energumeno tascabile” come lo ha definito D’Alema, ripreso da Tg La 7 -  la testata di Mentana e il Tg 3 dedicano spazio e commenti, mentre sempre il Tg 1 riporta solo le smentite del Ministro che accusa il web di attacchi violenti nei suoi confronti. Sulla stessa linea il Tg 5.

A proposito di rete e di Tv, sui siti e sui quotidiani continuano numerose le prese di posizione secondo cui internet sarebbe stata determinante nella gestione dei referendum e sull’esito del voto, segnando una vittoria netta nei confronti dell’informazione televisiva, destinata a contare sempre meno. Già ieri abbiamo detto che, per quello che vale, noi dell’Osservatorio non siamo d’accordo. Abbiano fornito dei numeri alla pubblica riflessione, e stasera vogliamo illustrarne degli altri: contro la tesi della “minor presa” dell’informazione TV, segnaliamo che i 3 Tg delle  ore 20 di ieri hanno assommato 11.268.000 contatti; esattamente un anno fa, le stesse 3 testate ne avevano raggiunti  11.011.000; un aumento di “presa”, dunque, del mezzo principe per l’informazione, come ribadito anche ieri nella relazione dell’Agcom al Parlamento. La velocità con cui in questa fascia Tg la 7 ha conquistato 2 milioni di contatti e 10 punti  di share è essa stessa testimonianza della vitalità di un mezzo contro il quale quasi quotidianamente siamo costretti a scagliarci. Per arricchire queste riflessioni, nel commento abbiamo sentito un grande esperto di rete, Arturo di Corinto, come noi non imputabile di  accondiscendenza nei confronti dei Tg e in particolare di Raiset.


E sempre a proposito di Raiset, siamo felicissimi di segnalare che questa sera Tg 1, Tg 5 e Studio Aperto ci hanno deliziati con un titolo ciascuno sul ricorso alla chirurgia estetica; una soluzione che suggeriamo tra gli altri a tutte le precarie e i precari d’Italia.


Lorenzo Coletta



Il Commento di Arturo Di Corinto, esperto di web e autore de "I nemici della rete"
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Arturo Di Corinto, come esperto teorico del web, di internet e di tutte le sue diverse manifestazioni, qual è la sua opinione su questa querelle sul rapporto tra informazione Tv e rete, relazionata ai risultati dei ballottaggi e, soprattutto, quelli dei referendum? Chi ha ragione?

“Io vorrei poter dire che gli italiani hanno cominciato a coltivare internet come primo strumento d’informazione per prendere delle decisioni e fare delle scelte di carattere politico, elettorale e referendario. Però non mi sembra che le cose stiano così. Internet può spiegare una differente proporzione che oggi c’è nella “dieta mediale” degli italiani; intendo dire che oggi gli italiani, per informarsi, utilizzano una varietà di strumenti e di mezzi di comunicazione dove la parte del leone la fa ancora la televisione. Certo, rispetto all’informazione televisiva lo spettatore ha una reazione - non è che la assimila e basta, e poi decide la sua vita in funzione di essa -. Lo spettatore confronta quell’informazione con altre fonti e, soprattutto, la elabora, la analizza, la discute con altre persone. Qui c’è un ruolo importante per internet, che è più un mezzo relazionale che informativo”.

Quindi la valutazione della perseveranza del problema del conflitto d’interessi – ad esempio - è una valutazione che non è ribaltata dagli esiti elettorali o dagli sviluppi dell’opinione pubblica italiana degli ultimi mesi. Anche perché bisognerebbe chiedersi cos’è successo negli ultimi mesi ad internet da modificare gli equilibri preesistenti.

“Ragioniamo su di un fatto: la prima fonte informativa per circa il 60% degli italiani è costituita dai media tradizionali, cioè tv, radio e quotidiani. Il 26% usa motori di ricerca e d’informazione; l’8% si dedica al passaparola attraverso la rete, i forum, le mailing list, eccetera … ed il 5% usa i social network. Allora: la “dieta mediale” si è diversificata. Le persone utilizzano le informazioni che trovano online - ad esempio i quotidiani online hanno aumentato nell’ultimo anno di 1 milione di lettori i propri seguaci -; d’altra parte anche i blog crescono. Però soltanto il 27% dei lettori dichiara di informarsi dai quotidiani online; l’8%, quasi il 9, legge soltanto quotidiani di carta e appena il 2% legge i blog per informarsi. Questa è la base. Quindi noi capiamo che la televisione ha ancora un’importanza centrale, per cui sarebbe sbagliato pensare che possiamo smettere di occuparci della cattiva informazione televisiva perché tanto c’è internet per informarci. I numeri di internet non sono ancora paragonabili a quelli della televisione, con una differenza: internet, proprio perché è un medium che permette l’interattività, un medium conversazionale e relazionale, consente alle persone di approfondire le cose. Le aiuta quindi a fondare un’opinione, a discuterla, a farla propria, ad elaborarla in maniera profonda ed a confrontarla con altre opinioni. Non è però sufficiente questo per dire che le persone agiscono di conseguenza. Nello specifico noi non disponiamo di una teoria esplicativa che di dica: “Dall’informazione che apprendiamo e discutiamo online decidiamo di votare per questo e per quello”. Questo non lo può dire nessuno con dati scientificamente fondati”.

E la tesi per cui la tv “sconfitta” dalle ultime manifestazione del voto dei cittadini italiani sia frutto di un prodotto che continua a vendere, ma che risulta invendibile (una tesi che abbiamo avanzato noi negli ultimi giorni)?

“Io sono molto d’accordo con questa tesi, ed è il motivo per cui dal 1999 in poi internet è diventato un mezzo alternativo di produzione d’informazione indipendente. Dalle proteste di Seattle contro il summit mondiale del commercio ad oggi le persone hanno cominciato ad usare internet – e sempre più lo fanno – perché sono insoddisfatte dell’informazione tradizionale. È per questo che sono nati i circuiti d’informazione indipendente, le centinaia di migliaia di blog e, successivamente, i social network, che sono stati utilizzati anche per discutere di questioni che riguardano la vita di tutti. i dati che citavo prima sono i dati della “Human Always” commissionati dal Liquida, e ci dicono che, se succede qualcosa di molto rilevante, le persone comunque ancora accendono la televisione per sapere cos’è successo nella stragrande maggioranza dei casa. È chiaro che la tv è in qualche modo uscita sconfitta dal risultato del referendum, ma la mia opinione è che sia stato per l’informazione che hanno fatto è stata così scadente e cosi partigiana che le persone , pur cogliendo quei dati, hanno reagito negativamente a quest’informazione, in molti casi – probabilmente – andando a votare laddove gli veniva chiesto di non farlo”.



Dati Auditel di martedì 14 giugno 2011

Tg1 - ore 13:30 3.229.000 17,73% ore 20:00 4.444.000 21,18%.
Tg2 - ore 13:00 3.483.000 20,37% ore 20:30 2.566.000 10,72%.
Tg3 - ore 19:00 2.190.000 16,45%.
Tg5 - ore 13:00 4.250.000 24,54% ore 20:00 4.268.000 20,18%.
Studio Aperto - ore 12:25 3.346.000 24,65% ore 18:30 1.043.000 10,20%.
Tg4 - ore 19:00 918.000 6,78%.
Tg La7 - ore 13:30 1.152.000 6,34% ore 20:00 2.556.000 11,98%.

Fonte: www.tvblog.it


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