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Nei Tg grande ritorno delle quotidiane miserie della politica
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di Osservatorio Tg

Nei Tg grande ritorno delle quotidiane miserie della politica

ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 16 GIUGNO 2011
ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 16 GIUGNO 2011
ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 16 GIUGNO 2011

LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 16GIUGNO 2011 

I Titoli di giovedì 16 giugno - Dopo la fase di compressione nella quale i tg Raiset altro non potevano che “latitare” sull’informazione  politica e soprattutto sui referendum, in ottemperanza ai desiderata di palazzo Grazioli, ora che le frittate sono state spadellate dai voti degli italiani, quasi tutte le testate tornano ai giochini tradizionali attraverso  i quali vengono messe in evidenza solo le convenienze e oscurate le problematicità. Conseguentemente per TG 1,  Tg 5 , Tg 4 e Studio Aperto,  la  maggioranza non ha problemi, tanto meno  esistono quelli causati dalla Lega. E’ solo il Tg 2, forse perché ancora in attesa del nuovo direttore, che “osa”  citare lo scambio di Maroni in conferenza stampa con Berlusconi e il rimando al dopo Pontida. Per Tg 3 e Tg La 7 le tensioni tra gli alleati di centro destra sono evidenti, ma nel  grande mercato dei numeri  e malgrado la salita del Tg La 7 agli onori del 12/13% di share,  le due testate in questione assommano mediamente a 4 milioni e mezzo di contatti, contro i più di 15 della somma dei concorrenti di prime time.

In questi giorni  attraversati da comprensibile entusiasmo per i livelli di protagonismo  democratico che si sono manifestati con la partecipazione ai referendum,  letta in parte come una reazione all’omertà dei media televisivi  coagulata attraverso gli strumenti della rete ,  abbiamo più volte segnalato l’esigenza di ancorare le analisi ai numeri, per  non creare illusioni di un facile superamento  degli effetti delle distorsioni  di una informazione figlia della politica e del conflitto di interessi.  Nel commento abbiamo ripreso l’argomento con Carlo Verna, Segretario del sindacato dei giornalisti del servizio pubblico.

Sui  temi di serata  nutriamo parecchi dubbi sul livello di comprensibilità di notizie come quella del possibile ritorno del giudice Forleo al tribunale  di Milano – titolo del Tg 1 – o sulla cosiddetta P4 con protagonista Bisignani: un questo caso l’unica cosa che “ si capisce” è  che tutti difendono Gianni  Letta,  ma non  “si capisce” da cosa.

Passando ora alle questioni più serie, si il Tg 2 che Tg 5 ci parlano dei coniugi “divorziati” d’imperio  dal Tribunale di Bologna dopo che uno dei due ha cambiato sesso.; Tg 2 sceglie tra i titolo la notizia del negozio tedesco che regala vestiti agli avventori che si presentano in mutande, mentre Tg 4 ci assicura che i jeans sono un capo molto diffuso sia tra gli uomini che tra le donne. Il tutto assai istruttivo.

Alberto Baldazzi

 

                                           Il commento di Carlo Verna, Segretario Usigrai

                                              (intervista di Lorenzo Coletta)

Carlo Verna, a quale scuola  si iscrive? Quella che dice che la rete ha surclassato la tv in queste ultime competizioni elettorali e referendarie - che quindi la tv è destinata a una sconfitta- o, come pensiamo noi, a quella  che dice che i Tg sono ancora drammaticamente decisivi per la formazione dell’opinione degli italiani?

“Io penso che ci sia un’integrazione fra i mezzi. E’ chiaro che l’opinione pubblica degli italiani resta ancora fortemente condizionata dai Tg. Secondo un’indagine Censis è ancora assolutamente attuale. Credo però che ci sia una possibilità in più che qualche anno fa era negata, quando ci fu il referendum sulla Mammì che cercava di disciplinare in qualche modo diversamente il settore radio-televisivo, che già cominciava ad essere perfettamente permeato dal conflitto di interessi di Berlusconi; allora questa possibilità in più della rete non c’era.  Stavolta c’è stata una grande mobilitazione delle persone, della rete e, in qualche modo, questa opinione pubblica ha influito sui telegiornali in misura minima, ma ha influito; nel senso che poi negli ultimi 15 giorni l’informazione abbiamo costretto, in qualche modo anche chi non voleva, a darla. Quindi si è creato un “cocktail” che, alla fine, è stato virtuoso, se guardiamo al risultato finale di partecipazione. Però questo non vuol dire che oramai la rete  ha messo in secondo piano la televisione”.

Sarebbe anche un errore politico per chi battaglia contro il conflitto di interesse…

“Assolutamente sì. Sarebbe un errore politico, sarebbe una sottovalutazione dei tempi dei processi, perché è chiaro che soprattutto una popolazione anziana ha una qualche difficoltà ad accedere alla rete. La televisione ha una facilità di fruizione, per cui proprio quei soggetti che sono più facilmente influenzabili sono gli stessi soggetti che hanno difficoltà ad accedere alla rete e una maggiore facilità ad accedere alla Tv. Quindi la televisione resta un importantissimo, cruciale strumento di democrazia; se mal utilizzato, come purtroppo viene mal utilizzato in Italia, perché il servizio pubblico è occupato da chi già vive in conflitto di interessi, diventa un qualcosa di micidiale per la qualità della democrazia. Ecco perché ancora di più noi diciamo: riprendiamoci questo bene comune chiamato Servizio Pubblico. Noi pensiamo che sia arrivato il momento di non stare più in una posizione di resistenza per cercare di ottenere qualche spazio che dia visibilità in qualche modo ad alcune tematiche importanti per il paese, ma attaccare e andare a dire che così non si può più andare avanti. Da questo punto di vista l’invito a partecipare rivolto ai cittadini, perché non può essere solo una faccenda di giornalisti Rai.  L’Usigrai mette solo la palla al centro in questa manifestazione intitolata “Riprendiamoci il servizio pubblico, riprendiamoci la Rai” che si svolgerà martedì 21 a partire dalle ore 18, al teatro “Piccolo Eliseo” in via Nazionale.”

 


Dati Auditel mercoledì 15 giugno

Tg1 - ore 13:30 3.081.000 18,05% ore 20:00 4.446.000 22,09%.
Tg2 - ore 13:00 3.398.000 21,39% ore 20:30 2.279.000 9,95%.
Tg3 - ore 19:00 1.967.000 15,60%.
Tg5 - ore 13:00 3.832.000 23,66% ore 20:00 4.375.000 21,75%.
Studio Aperto - ore 12:25 3.026.000 24,06% ore 18:30 1.035.000 10,61%.
Tg4 - ore 19:00 741.000 5,84%.
Tg La7 - ore 13:30 990.000 5,82% ore 20:00 2.501.000 12,37%.

Fonte: www.tvblog.it


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