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Dateci un "pizzicotto": sulla rottura con Santoro, Mentana duro con il proprio editore
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di Osservatorio Tg

Dateci  un "pizzicotto": sulla rottura con Santoro, Mentana duro con il proprio editore

 

ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 30 GIUGNO 2011
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ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 30 GIUGNO 2011

LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 30 GIUGNO 2011 


I Tg di giovedì 30 giugno 2011 - La riunione fiume del Consiglio dei Ministri partorisce una manovra a orologeria che smentisce diversi segnali di fumo delle ultime ore, prima fra tutti la “stangata” sulle auto potenti ed i suv. Il convulso pomeriggio porta anche all’approvazione, con il voto contrario della Lega, del decreto sull’immondizia a Napoli.  Ancora una volta, però, il piatto ghiotto della serata  è l’informazione nei suoi vari aspetti: dalla calendarizzazione della legge bavaglio a fine luglio, ai super servizi dei Tg Mediaset sui programmi  autunnali dl gruppo, alla rottura della trattativa tra Santoro e La 7, all’addio polemico di Lucia Annunziata a Rai 3, agli “schizzi”  e ai miasmi che vengono fuori dalle ulteriori intercettazioni dei “ facenti funzione” di dirigenti Rai pubblicate da Repubblica. Su Santoro e Annunziata, Tg 5 ha finalmente l’occasione di buttare la palla nella metà campo avversaria. Tg 3  continua a ripubblicare  le intercettazioni della Bergamini del 2005 che appaiono tanto agghiaccianti da sembrare false, ma che false non sono. Ma il clou della serata, a nostro giudizio  è rappresentato da come il Direttore Mentana  preannuncia su Tg la 7 che la testata non si nasconderà dietro un dito nella polemica Santoro- Telecom Italia Media, ovvero il suo editore.  E in effetti proprio questo avviene. Nel servizio dedicato a Santoro, Tg La 7 riprende infatti integralmente le dichiarazioni odierne del conduttore di Anno Zero, anche quelle che ipotizzano una “censura di sistema” dietro la rottura delle trattative. Queste dichiarazioni vengono, poi, in qualche misura avvalorate nel commento di Mentana che chiede al proprio editore di chiarire e smentire ipotesi che, secondo Mentana, appaiono legittime quanto gravi. Non vogliamo “allargarci” o apparire naif, ma ci sembra una buona manifestazione di autonomia e indipendenza professionale che sarebbe impossibile trovare nella Raiset di oggi, come in quella del 2005. E a proposito dello sciacallaggio che da anni scarnifica il servizio pubblico, nel commento abbiamo ascoltato Giancarlo Ghirra, Segretario dell’Ordine nazionale dei Giornalisti.
La condanna di Restivo  a Londra e le novità peritali a Perugia, che sembrano alleggerire  le posizioni di Sollecito e Amanda Knox, sono presenti in tutte le testate; sono soprattutto i Tg Mediaset, ed in particolar modo Tg 4, a considerare i nuovi elementi come una svolta in grado di scagionare due giovani perseguitati dalla giustizia.
I Tg Raiset ci propongono sempre di più le vesti – da sposa  e da sposo – delle coppie Vip, e preannunciano la imperdibile “tre giorni” del matrimonio Alberto di Monaco- Charlene. Questo secolo è già inflazionato da “matrimoni del secolo”.
Lorenzo Coletta


                        Il Commento di Giancarlo Ghirra, Segretario dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti 

                                                           (intervista di Alberto Baldazzi)

Con Giancarlo Ghirra parliamo della nostra professione e di quello che  traspare, con tonalità tutt’altro che positive,  dalle intercettazioni vecchie e nuove pubblicate da L’Espresso e da Repubblica in questi giorni.  Quando si analizzano gli effetti e i comportamenti  dei telegiornali – cosa che noi facciamo tutti i giorni – e si viene a sapere che dietro ci sono quel tipo di discussioni e triangolazioni, cosa si deve pensare?

“Che siamo in un Paese a “democrazia Limitata”, nel senso che poteri extra-istituzionali  - la magistratura dirà poi  se sono potere segreti o occulti – cercano d’influenzare la libera informazione. Sicuramente la Rai ed il servizio pubblico, ma anche l’informazione nelle testate private. Tra i colleghi di cui si parla ci sono la Gabbanelli, c’è Santoro ma c’è anche Lirio Abbate , che non lavora in Rai. C’è quindi un tentativo a tutto campo di condizionare pesantemente l’informazione”.

C’è però anche una dimensione che non riguarda soltanto poteri più o meno “occulti”, ma la professionalità: la tenuta ideale di chi fa questo mestiere. Lei è Segretario dell’Ordine. L’Ordine si pone questo problema?

“ Be’, certo. Noi ci battiamo per avere giornalisti liberi e giornalisti  che possano rivendicare ciò  che la legge ci assegna, cioè il diritto-dovere alla libertà, il diritto-dovere a raccontare la verità sostanziale dei fatti senza subire alcun condizionamento. Nel paese del conflitto d’interessi tra politica ed economia, e nel paese dei tanti piccoli conflitti che ci sono tra editori ed imprese, è certo complicato … ma noi ci battiamo perché questo diritto-dovere sia garantito. Queste ultime vicende, comunque, dimostrano ancora una volta che dobbiamo batterci per far rispettare la legge del 1963. Il paradosso è che, mentre noi ci battiamo per far rispettare i diritti e i doveri dei giornalisti,  il governo tenta di imbavagliarci ulteriormente ripristinando il testo che mira a punire i giornalisti che pubblicano le notizie invece che fare la riforma dell’Ordine, che porterebbe l’ordine ad essere più moderno. Fu varato nel 63’e ancora non si è cambiato niente, insomma …”

Un nuovo bavaglio; un decreto , o comunque una  legge “veloce” contro le intercettazioni. Con quale faccia viene riproposta proprio in queste settimane, quando sui giornali e sulle televisioni rimbalzano quei testi e queste intercettazioni?

“Viene fatto proprio per impedire che i cittadini sappiano la verità su come si muovono certi rami del potere. I veri destinatari del bavaglio non sono soltanto i magistrati -  che non potrebbero più indagare -  ed i giornalisti -  che non potrebbero pubblicare le notizie - , ma sono anche i cittadini, che non saprebbero come gli uomini del governo loro rappresentanti si muovono. È il segreto. Il segreto fa parte delle dittature, non delle democrazie”.


Dati Auditel di mercoledì 29 giugno 2011Tg1 - ore 13:30 3.286.000 19,14% ore 20:00 4.001.000 21,90%.
Tg2 - ore 13:00 3.100.000 19,46% ore 20:30 1.957.000 9,54%.
Tg3 - ore 19:00 1.918.000 15,99%.
Tg5 - ore 13:00 3.652.000 22,57% ore 20:00 3.444.000 18,86%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.839.000 22,94% ore 18:30 1.025.000 10,76%.
Tg4 - ore 19:00 680.000 5,60%.
Tg La7 - ore 13:30 1.032.000 6,02% ore 20:00 2.106.000 11,44%.
Fonte: www.tvblog.it

 


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