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Tremonti e Berlusconi: nei Tg chiavi diverse per raccontare la crisi
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di Osservatorio TG

Tremonti e Berlusconi: nei Tg chiavi diverse per raccontare la crisi

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I Tg di venerdì 8 luglio - Tutti i Tg sottolineano i dati negativissimi della borsa e dei btp ; ma mentre protagonista della serata dell’informazione  per le testate Mediaset e per Tg 1 è Berlusconi - con la ripresa dell’intervista a Repubblica e con l’incontro con Tremonti  - . seguito da vicino dal “delfino” Alfano, per Tg la 7 , Tg 2 e Tg 3, è proprio il Ministro del Tesoro la chiave di volta per leggere una giornata durissima. Enrico Mentana appare visibilmente preoccupato mentre spiega credibilmente come la performance odierna della borsa, sarebbe in relazione a ventilate dimissioni del ministro circolate in mattinata. Una giornata difficile testimoniata anche dalla moderazione di buona parte delle opposizioni che, responsabilmente, cercano di non fornire ulteriori alibi alla speculazione: già ci pensa il governo a spianargli la strada.  Se Tg La 7 è quello che meglio legge la giornata, Emilio Fede sembra essere sintonizzato su un altro Paese: la sua unica preoccupazione è esorcizzare la mancata ricandidatura a premier di Berlusconi, fino a negare per ben 3 volte quello che tutti gli organi di informazione di oggi, compresi i Tg, riportano. Per Fede, è tutto falso e Silvio non ha mai fatto dichiarazioni in tal senso.
I temi dell’immigrazione e della sicurezza sono presenti in relazione all’incontro di Napolitano con il presidente tedesco, e alle dichiarazioni di Maroni sui provvedimenti per le città. Nessuna testata riporta la notizia della protesta del mondo dell’informazione contro la circolare del Viminale che vieta l’accesso dei giornalisti ai Cie. L’odierna conferenza stampa dei vertici della Fnsi  e dell’Ordine dei Giornalisti, è stata totalmente snobbata dai Tg che non hanno dunque  riferito della giornata di mobilitazione nazionale organizzata per il 25 luglio. Nel commento abbiamo ascoltato Furio Colombo, Presidente del Comitato Diritti Umani della Camera, che ci spiega perché  a Maroni sembra sia concesso di violare leggi e Costituzione.
La Gran Bretagna scossa dallo scandalo del “News of the World” e dai primi arresti di spioni e mandanti di spioni, svetta in tutte le titolazioni, ma in coda a quella del Tg 1 c’è anche la Francia,  per il  decisivo evento  che di seguito riportiamo: “Cani di tutto il mondo riuniti a Parigi per una mostra arrivata al centesimo anno; sono trentamila esemplari, alcuni quotati cinquemila euro; si contenderanno i trofei per bellezza, eleganza ed agilità”
Alberto Baldazzi


Il Commento di Furio Colombo, Presidente Comitato Diritti Umani della Camera
(Intervista di Luca Fargione)

Furio Colombo, può una circolare ministeriale andare contro un articolo della Costituzione? In questo caso l’Articolo21 e  la libertà d’espressione e di informazione?

“Certamente non può, tanto più che manca di motivazioni. Non è mai accaduta quella circostanza di eccezionalità e di emergenza che avrebbe potuto in qualche modo fare da scudo,  in qualche modo fare da scusa. Dunque non può; non doveva, non poteva, non deve”.

Ma di che cosa si tratta,  allora? Di una manifestazione ideologica leghista che, interpretata “in corpore” vivo  attraverso il ministro Maroni, si scaglia contro il fenomeno immigrazione? Cosa può esserci dietro?

“Dietro c’è la rivelazione di ciò che alcuni di noi hanno detto da  tempo e a cui altri non hanno creduto, benché persuasi e schierati dalla stessa parte , all opposizione  di  questo governo. Il fatto è che il ministro Maroni è in realtà uno dei quattro dirigenti di un partito secessionista che attraverso il ricatto a Berlusconi, che ha bisogno dei suoi voti, è riuscito ad ottenere uno dei punti fondamentali di controllo della Repubblica, il Viminale,  proprio per fare tutto il danno possibile alla Repubblica”.

La situazione non può durare. La giornata del 25 luglio, dedicata a questa battaglia, dovrebbe portare a qualche risultato concreto.

Ovviamente l’obbiettivo della battaglia è Maroni, visto che  sta violando clamorosamente la legge. Ma Maroni viola la legge in modo clamoroso su un arco molto più vasto. Faccio un esempio: io sono il Presidente del Comitato per la Difesa dei diritti umani della Camera dei deputati, e insieme al deputato Sarubbi siamo stati immediatamente a Lampedusa non appena è scoppiato quel fenomeno drammatico. Noi siamo andati a Lampedusa avendolo comunicato al ministero degli Interni - cosa che avremmo potuto non fare -, dicendo che partivamo per visitare ciò che restava del centro di accoglienza. Quando siamo arrivati siamo stati accolti dal Comandante della polizia e da chi rappresentava la Prefettura, e siamo stati accompagnati con le loro macchine al centro.Durante il tragitto chi ci stava scortando è stato avvertito per telefono dal Viminale che non dovevamo visitare il centro. Ci è stato così vietato di visitare il centro nonostante non ci fosse alcuna circostanza anomala. Insomma, il ministro dell’Interno a vietato a due deputati di svolgere le loro funzioni. Alla Camera il giorno dopo abbiamo avanzato la protesta più vivace che si possa immaginare, però non è divenuto un caso politico. Non è diventata una questione per tutta l’opposizione . E questo vale anche per il mondo  dei giornalisti. La manifestazione del 25 luglio  andrà fatta per metà contro Maroni e per metà contro i Direttori, che non vogliono inimicarsi Maroni e non vogliono avere problemi con la Lega sapendo quant’è vendicativa”.


Dati Auditel di giovedì 7 luglio

Tg1 - ore 13:30 3.061.000 19,46% ore 20:00 3.578.000 20,72%.
Tg2 - ore 13:00 2.632.000 17,77% ore 20:30 1.770.000 9,18%.
Tg3 - ore 19:00 1.390.000 12,67%.
Tg5 - ore 13:00 3.547.000 23,35% ore 20:00 3.445.000 19,86%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.621.000 22,82% ore 18:30 963.000 10,78%.
Tg4 - ore 19:00 531.000 4,88%.
Tg La7 - ore 13:30 971.000 6,19% ore 20:00 1.982.000 11,37%.

Fonte: www.tvblog.it


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