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Tutti sanno, tranne Gasparri
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di Vittorio Emiliani

Tutti sanno, tranne Gasparri Caro Articolo 21,

domenica 27 nel quadro di un articolo sull’”Unità” (“Il falso federalismo contro le autonomie”) sui tagli inferti dal governo ai Comuni, alle Circoscrizioni, ecc., cito la telefonata di reciproco incoraggiamento intercorsa fra Silvio Berlusconi e l’ex sacerdote Pierino Gelmini della Comunità Incontro di Amelia e scrivo che lo stesso è stato “rinviato a giudizio per abusi sessuali”. Nel pomeriggio il presidente dei senatori del Pdl , Maurizio Gasparri, detta all’AGI una dichiarazione in cui così si esprime : “ La notizia è falsa e sia Emiliani che l’Unità si confermano privi di credibilità. Emiliani è noto per la faziosità, la scarsa professionalità. E’ giustamente accompagnato da una diffusa e più che giustificata disistima. Come il giornale che pubblica le sue bugie ” . Firmato, il Presidente dei senatori Pdl , Maurizio Gasparri.  Il tutto lanciato (improvvidamente, mi pare, forse un controllo ci voleva) dalla sola AGI nel pomeriggio del 27 scorso, col titoletto perentorio “don Gelmini non è stato rinviato a giudizio”.

Ora, tutti sanno, tranne Gasparri, che risale addirittura al marzo 2008 il rinvio a giudizio nei confronti di Pietro Gelmini detto Pierino, ex “don” perché ridotto allo stato laicale dopo le note accuse apparse sui giornali nel 2007. Sulla “Repubblica” l’ex prete si è lanciato in una rabbiosa filippica contro il vescovo di Terni, l’autorevole mons. Paglia, garantendo “quel portalettere del Vaticano” che non avrebbe più “messo piede” nella sua Comunità. V’è di più: da alcuni mesi è in corso un regolare processo contro Pietro Gelmini presso il Tribunale di Terni (dal quale, ovviamente, potrà uscire colpevole o innocente, non spetta a noi anticipare nulla). Di che parla dunque il sen. Gasparri? Di quali notizie false? Di quali disistime e faziosità? Forse è lui che dovrebbe scusarsi, anzi, visto che risulta giornalista professionista, profondersi in scuse formali, magari scritte. E’ grave che il presidente dei senatori del centrodestra non abbia sentito il dovere di telefonare o far telefonare alla Procura di Terni, o a qualche redazione, per aggiornarsi in materia. E’ grave che egli senta di poter impunemente offendere un altro collega (che rimanda ogni insulto al mittente) e un intero giornale.

Con me ce l’ha dai tempi in cui, da ministro delle Comunicazioni, fece saltare l’intesa già in atto fra i texani di Crown Castle e la Rai per la cessione ad essi del 49 per cento delle azioni di Rai Way (la società delle “torri”) accusando il CdA presieduto da Roberto Zaccaria e del quale facevo parte di aver in pratica svenduto quella quota. Zaccaria ed io lo attaccammo senza esitazioni convinti che quell’accordo strategico con Crown Castle (la stessa società a cui BBC aveva venduto il 100 per 100 delle “torri” ) fosse invece buonissimo, irripetibile per la Rai. La quale aveva già in banca – e dovette restituirli – ben 724 miliardi di lire dopo le tasse. Era il finanziamento basilare per l’ingresso in forze dell’emittente di Stato nel digitale terrestre, ingresso che avviene in forma subalterna. Fu una sorta di “gambizzazione”.

Quanto a me – davanti alle accuse di un personaggio di così grande statura culturale – sono pronto a restituire alla presidenza della Repubblica la Medaglia d’oro di benemerito della cultura avuta da Ciampi, e le insegne
dell’ Ordre National du Mérite avute da Mietterrand , oltre a due edizioni del Premiolino , lo Zanotti Bianco, il premio Cederna e altro ancora. Auguri rinforzati per il 2010

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